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Hit Parade: le più care del 2005


Avatar Redazionale, il 07/02/06

18 anni fa - Sono molto vecchie e sportive.

Altro che Bugatti Veyron o Porsche GT: le auto più care sono vecchie, molto vecchie, e in genere sportive. Spesso italiane. Lo si rileva sfogliando l'ultima edizione del Catalogo Bolaffi della auto da collezione, una sorta di Bibbia per appassionati con le quotazioni delle auto da collezione italiane vendute all'asta nello scorso anno.


ALTO RENDIMENTO Unire l'utile al dilettevole? Con le auto d'epoca si può. Purché si tratti di modelli molto desiderati e che l'offerta sia praticamente nulla. A queste non facili condizioni l'investimento è garantito e potrebbe rendere moltissimo, come è capitato ai possessori delle dieci auto da collezione che dall'agosto 2004 all'agosto 2005 hanno strappato i valori di vendita più alti. Valori battuti dalle più prestigiose Case d'Asta del mondo e pubblicati sull'ultima edizione del "Catalogo Bolaffi" assieme alle quotazioni di tutti i modelli italiani battuti all'asta nello stesso periodo. Una sorta di listino reale delle quotazioni di auto da collezione made in Italy.


PER AMORE, SOLO PER AMORE La vettura che nel periodo esaminato dal Catalogo ha toccato i vertici delle quotazioni è stata una Mercedes-Benz SSK due posti tourer del 1929, auto di grande prestigio battuta a Goodwood, in Inghilterra, per la cifra record di 6.150.159 euro (pari a quasi 12 miliardi di vecchie lire). Niente male se si pensa che 18 mesi prima, in un'asta tenutasi a Parigi, una vettura simile per condizioni e pedigree ha strappato "solo" 2,8 milioni di euro. Certo, non capita tutti i giorni di trovare qualcuno disposto a tutto per possedere un determinato modello, ma se non si ha fretta di vendere e "si ha la necessaria conoscenza del mercato, fondi sufficienti, e visione a lungo termine" le vetture da collezione possono rappresentare un proficuo investimento, come sostiene Simon Kidston di Bonhams Europe. Che consiglia tra l'altro "di acquistare prima di tutto per amore dell'oggetto in sé e poi per investimento".


A CARO PREZZO Chissà se avrà seguito i suoi consigli anche chi ha sborsato 3.645.963 euro (7.059.568.000 di lire) per una Duesenberg SJ Speedster Special del 1935, vettura sportiva molto elegante con motore 12 cilindri da 400 cv, voluta da Erret Lobban Cord (titolare di Case come Auburn, Cord e Duesenberg) per esibirla come simbolo del suo impero automobilistico. Oppure come colui che ha staccato un assegno da 2.491.349 euro (4.823.924.000 lire) per un'altra americana doc, una Oldsmobile F-88 convertibile, concept del 1954 in unico esemplare e con finiture in oro acquistata all'epoca dal solito Erret Lobban Cord. Che sia il momento delle americane lo conferma anche la vendita record di un'altra Duesenberg (Model J convertibile coupé del 1924) aggiudicata a oltre due milioni di euro in Usa lo scorso gennaio.


ROSSO CORSA Per trovare la prima italiana bisogna invece scendere al quarto posto, dove spicca la Ferrari F-2004, campione del mondo con Michael Schumacher e venduta a 2.650.000 euro durante l'asta di Sotheby's a Maranello lo scorso 28 giugno. Un'altra Ferrari la troviamo al decimo posto e si tratta di un'altra auto da corsa, una 365 GTB/4 Daytona Competizione del 1972 costruita per il North American Racing team di Luigi Chinetti, venduta nel marzo 2005 a 1.475.844 euro (2.857.632.000 lire). Meglio di lei però ha fatto un'altra vettura italiana, una Maserati 8CL del 1940, monoposto portata alla vittoria da Giuseppe Farina nel 1948 in Argentina, venduta all'incanto da Sotheby's nella fortunata asta di Maranello. Per lei un anonimo collezionista ha sborsato 1.825.000 euro (3.533.692.000 lire).


NON SOLO FERRARI Al sesto, settimo e ottavo posto si sono piazzate rispettivamente una Aston Martin DB4 GT Zagato del 1962 (2.067.000 euro), una Bugatti Type 59 del 1933 (1.955.000 euro) e un'altra Mercedes, una SS cabrio del 1929, pagata 1.671.000 euro. Fin qui le più quotate. Ma il mondo del collezionismo non è solo appannaggio dei paperoni di tutto il mondo. Vetture di valore storico si possono mettere nel box con molto, ma molto meno.

GRANDI OCCASIONI Le auto da collezione non sono tuttavia un hobby per soli milionari (in euro): scorrendo le quotazioni del Catalogo Bolaffi si potrà notare come con cifre inferiori ai 15.000 euro si possa puntare su auto più modeste, ma accessibili a molti. Per esempio, su una 750 Abarth "doppia gobba" (Zagato) del 1959, o su una Alfa Romeo Giulia Sprint GT del 1964, per non parlare della Ferrari 308 GT4 del 1977 o della 400i del 1980. Meno di 15.000 euro sono sufficienti anche per l'acquisto di una Fiat Dino Coupé del 1967, o di una Mini Cooper del 1970, e persino per una Lamborghini Espada 400 GT del 1974. Se non bastasse, con la stessa cifra ci si può avvicinare anche a una Maserati Merak del 1981. Tutti pezzi in buone condizioni e realmente battuti nelle aste degli ultimi due anni. Sfogliare per credere.


Pubblicato da Gilberto Milano, 07/02/2006
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