Dal primo Ford Transit del 1965 al Transit che dispensa Jack Daniel's: sono 6.000 i van del collezionista di Transit
IL COLLEZIONISTA DI TRANSIT Tutto ciò che riguarda il presente, passato (forse anche il futuro) del Ford Transit lo trovate a casa di Peter Lee, un ex hippie inglese che in quarant’anni ha alimentato un vero e proprio culto del furgone dell’Ovale Blu. Ha oltre 6.000 Transit, di varie forme, dimensioni e colori. Se siete curiosi, cliccate il video e fatevi un giro nel suo solaio e nel suo garage.
LILLIPUTRANSIT Ovviamente non sono tutte vetture, altrimenti Peter avrebbe dovuto costruirsi un paio di hangar. Si tratta di modellini, per lo più: centinaia e centinaia di Ford Transit in scala ridotta, tutti differenti l’uno dall’altro per qualche dettaglio. E poi, memorabilia a iosa: frisbee, boccali, perfino una biscottiera anni Settanta a forma di Transit. Di cui Peter Lee non è solo un innamorato, ma anche uno studioso. E nella sua collezione – diciamo pure nel suo museo – non mancano libri ed opuscoli dedicati al van americano.
IL PRIMO NON SI SCORDA MAI Un’ossessione? Lui preferisce usare il termine passione. Anche perché la storia dell’uomo da 6.000 Transit nasce dal vissuto, dal primo Ford Transit comprato per attraversare la Spagna da figlio dei fiori. Tredici mesi è durato il viaggio, con il furgone che pian piano si tappezzava di adesivi, volantini e ricordi. Che scoccasse la scintilla era inevitabile, eppure nemmeno Peter si immaginava di arrivare a tanto. Di diventare, come lui stesso si definisce, “custode dell’archivio Transit”.
RARE Il garage di Peter non è zeppo come il solaio, ma le chicche non mancano. A partire da un esemplare del ’65 in eccellente stato di conservazione passando per un altro del ’69 allestito ad ambulanza che è un vero gioiello: perfettamente funzionante e con pochissimi chilometri registrati. C’è persino un Transit Custom dedicato alla casa discografica Motown e alle sue stelle. Il top, però, è il Transit personalizzato da Steve Stringer (ex customizzatore specializzato in van) che nasconde nel vano un vero e proprio whisky-bar. Salute, Peter!
