TAGLI IN BUSTA PAGA Che la crisi legata alla pandemia da coronavirus avrà impatti rilevanti sul mercato dell’auto è ormai abbastanza evidente, e le case automobilistiche cominciano a correre ai ripari, per evitare di trovarsi in difficoltà tali da costringerle a licenziamenti e tagli del personale. FCA ha deciso di ridurre gli stipendi dei suoi lavoratori del 20%, a partire dal primo aprile, e per un periodo che potrebbe durare almeno tre mesi.
SOLO PROVVISORIAMENTE Il taglio in busta paga sarà solo temporaneo, e in ogni caso l’azienda ha assicurato che i soldi trattenuti verranno poi restituiti per intero - ma senza interessi - entro il 15 marzo del prossimo anno. Una sorta di “prestito coatto”, insomma, per cercare di ridurre l’impatto finanziario della crisi da Covid-19. Resta da capire quale impatto avrà tutto questo nella fusione tra FCA e PSA.
FCA taglia gli stipendi del 20% ai suoi lavoratori
ANCHE I DIRIGENTI La misura riguarda anche i dirigenti, in particolare quelli del Group Executive Council (venti persone), che si riducono la paga del 30%. Più significativa la scelta di John Elkann e del Consiglio di Amministrazione, che per tutto il 2020 rinuncerà in toto al proprio compenso. Il presidente del CdA di FCA Mike Manley dimezzerà invece il proprio salario, con un taglio del 50%. “Proteggere la salute finanziaria dell’azienda è responsabilità di tutti e questo significa che la prima a dover agire è la testa di FCA”, ha scritto Manley in una lettera ai dipendenti.
NON SOLO FCA La decisione del Consiglio di Amministrazione di FCA riprende quanto già annunciato la scorsa settimana da General Motors: i suoi trecento manager si taglieranno gli stipendi dal 20% al 50%. Parallelamente, per non rimanere senza liquidità, verrà ridotta del 20% anche la paga degli oltre 69.000 dipendenti, che verrà restituita sotto forma di versamento forfettario - con gli interessi - entro il 15 marzo del prossimo anno.