Il Gruppo pagherà multe e risarcimenti per un totale di 800 milioni di dollari. Ma chiarisce: "Nessuna colpa"
MULTE E RISARCIMENTI Si chiuderà con un pagamento di 800 milioni il contenzioso di FCA negli USA per le emissioni dei diesel. Secondo l'accordo con l'EPA (Environmental Protection Agency), il Dipartimento di Giustizia e le autorità statali, la divisione americana di Fiat-Chrysler corrisponderà 400 milioni in sanzioni civili, cui se ne aggiungono altrettanti destinati ai consumatori per transare una class action – come costo stimato della estensione di garanzia ed delle attività di miglioramento ambientale concordate. La cifra complessiva – fa sapere la Casa – è in linea con l'accantonamento effettuato a tale scopo nel bilancio 2018. Tempi di grane, per il Gruppo, negli Stati Uniti: causa airbag difettosi, al via maxi campagna di richiamo per 1,6 milioni di esemplari.
DETTAGLIO SPESE Andando nel dettaglio, le sanzioni civili comprendono: 305 milioni di dollari USA dovuti a U.S. Environmental Protection Agency (EPA), U.S. Department of Justice (DOJ) e California Air Resources Board (CARB) per pretese in materia ambientale; 13,5 milioni dovuti al California Attorney-General per pretese relative alla tutela dei consumatori e costi di compensazione ambientale; 72,5 milioni dovuti a diversi Attorney-General di altri stati USA per pretese relative alla tutela dei consumatori e costi di compensazione ambientale; 6 milioni dovuti alla Customs and Border Protection. In più, FCA verserà 19 milioni allo Stato della California per iniziative di riduzione delle emissioni, e sosterrà economicamente l'installazione di 200.000 catalizzatori ad alta efficienza nel settore after-market.
RICHIAMI E RIMBORSIFCA US condurrà inoltre una campagna di richiamo per l’aggiornamento del software di controllo delle emissioni su oltre 100.000 veicoli. I modelli interessati sono il pick-up Ram 1500 e la Jeep Grand Cherokee my 2014-2016 equipaggiati con motori EcoDiesel V-6 da 3 litri, cui verrà estesa la garanzia. Chi possiede o noleggia (e chi lo ha fatto in passato) uno di questi mezzi riceverà inoltre un pagamento pagamento pari in media a 2.800 dollari USA, secondo gli accordi con i rappresentanti dei consumatori nella class action.
PAROLA ALLA DIFESA Tutto questo non cambia la posizione di FCA, la quale, nella sua nota ufficiale, ribadisce che “non ha mai adottato qualsivoglia disegno deliberatamente diretto ad installare impianti di manipolazione per aggirare i test sulle emissioni. Inoltre, il consent decree e gli accordi transattivi non contengono alcun accertamento od ammissione in merito a qualsivoglia pretesa violazione delle norme sulle emissioni”. “Siamo consapevoli dell’incertezza che questa vicenda ha creato per i nostri clienti, e confidiamo che questa soluzione preservi la fiducia che ripongono in noi”, ha commentato Mark Chernoby, Head of North American Safety and Regulatory Compliance.
AGLI ALBORI Riavvolgendo il nastro, si chiude qui una vicenda in corso da due anni. Il braccio di ferro è iniziato quando l'Epa, nel gennaio 2017, ha accusato FCA di installare dispositivi per il controllo delle emissioni di Grand Cherokee e Ram 1500. Il Dipartimento di Giustizia americano ha successivamente citato in giudizio FCA chiedendo una multa di oltre 4 miliardi di dollari.