Il calo delle immatricolazioni rallenta ma non c'è da gioire. Diverso sarebbe parlare di ripresa ma il mercato sembra ancora intrappolato nelle sabbie mobili.
CIELO CUPO Le nubi grigie che si addensano sul Nord Italia sono le stesse che, metaforicamente, continuano ad aleggiare sul mercato dell'auto: da una parte c'è una primavera che tarda ad arrivare, dall'altra ci sono vendite che vanno avanti con il contagocce. Anche il mese di maggio passa infatti agli archivi con un segno meno rispetto allo stesso mese del 2012, che, dal canto suo, aveva già fatto storcere la bocca agli addetti ai lavori.
CARTA CANTA Venendo ai numeri, il dato mese su mese è -7,75%, mentre se si allarga l'orizzonte ai primi cinque mesi dell'anno, il 2013 fa segnare un -11,25% sul 2012. Cerchiamo però di capire come scaturiscano certi valori. Come è normale che sia in un momento di crisi, la flessione più forte l'accusano i segmenti superiori, come mostrano le immagini nella galleria e il pdf allegato. Dal segmento D in sù, ogni fascia di mercato perde per strada tra il 25 e il 30% circa delle immatricolazioni, tanto sul mese singolo quanto sull'arco dei cinque mesi. Tengono meglio in percentuale le utilitarie e le piccole in genere ma se si parla invece in termini assoluti e si pensa a qualche anno fa c'è solo da mettersi le mani nei capelli, con volumi all'incirca dimezzati.
UNA PICCOLA SCOSSA Da un punto di vista dell'alimentazione, fanno bene i carburanti e i sistemi di trazione alternativi. Il metano piace sempre di più (+12,95% nel mese, + 25,60% da gennaio) e il GPL, parte la battuta d'arresto di maggio (-19,76%) chiude i primi cinque mesi in positivo (+10,19%9. Crescono anche le elettriche e soprattutto le ibride ma il loro peso sul tutale resta molto relarivo: le prime sono la proverbiale goccia nel mare, mentre le seconde sono ancora (per poco) uno zero-virgola-qualcosa.
UNA PER TUTTE Quanto invece al tipo di carrozzeria, i segni più sono due. Il primo è quello relativo alle crossover, che non smettono di piacere agli italiani, e il secondo è quello delle piccole monovolume. Come già visto anche nel mese di aprile, però, qui più che del successo di un genere bisognerebbe parlare di una singola macchina, visto che è la Fiat 500L a tenere in piedi da sola le statistiche.
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