Nel mese di giugno il mercato del nuovo ha sofferto ancora molto, con perdite pari al 24,4%. I privati (le famiglie soprattutto) stanno ancora alla larga delle concessionarie, in attesa. A resistere sono solo alimentazioni bi-fuel, noleggi e vendite a società, in un sistema che sta arrivando al collasso.
GIUGNO COL MALE CHE TI VOGLIO Nulla da fare: dopo la picchiata di primavera, il mercato dell'auto non ne vuole sapere di riprendersi. A giugno, i dati UNRAE hanno evidenziato un calo del 24,4%, che significa un ammanco di 128.388 automobili rispetto a giugno 2011. Non solo, perché le immatricolazioni, rispetto ai primi 6 mesi dello scorso anno, sono calate di ben 200.000 unità (-19,7%). Facendo due chiacchiere con quelli dell'ANFIA (Associazione Nazionale Fra Industrie Automobilistiche) gli uomini UNRAE hanno poi scoperto che pure gli ordini sono calati: -22% nel semestre gennaio-giugno 2011 e -32% rispetto a giugno dell'anno scorso.
NUBI MINACCIOSE Insomma il quadro appare desolante per chi le auto le vende, quasi da appendere il blocchetto ordini al chiodo. E i prossimi mesi non saranno più facili: le tranche di IMU da pagare, il ventilato aumento dell'IVA di ottobre e l'immobilità generale dell'economia gettano ulteriori ombre sul mercato dell'auto in terra Italica. Insomma, dicono all'UNRAE, i concessionari sono stremati e il settore rischia di arrivare al collasso.
VU' CUMPRA'? Sono soprattutto le famiglie a disertare gli autosaloni, diminuendo la loro quota ordini del 23,2% nel primo semestre, perfino di più rispetto al mercato. Le immatricolazioni dei privati nel primo semestre sono 516.444 auto immatricolate, che valgono il 3% di quota in meno rispetto all'anno scorso. Un timido sorriso compare sui venditori solo per i noleggi (-9,6% nel semestre) e per le società (-16,7%).
HASTA SIEMPRE GPL Altra parentesi semi-felice, le immatricolazioni delle auto a doppia alimentazione, soprattutto benzina/GPL, cresciute del 6% rispetto al primo semestre 2011. In grandissima parte a discapito del nettare ottanico, che ha registrato una flessione del 29,5%, con una quota del 34,7 %(quella del gasolio è del 53,9%).
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