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Emergenza Coronavirus: nuovi scenari per la guida autonoma


Avatar di Dario Paolo Botta, il 16/04/20

4 anni fa - In Florida veicoli ad alta automazione già consegnano i medicinali

COVID-19 e guida autonoma: prototipi cinesi e progetti Tesla

Il Covid-19 come volano per lo sviluppo dell'auto senza conducente. Ma per ora, l'uomo resta un elemento imprescindibile
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DISTANZIAMENTO SOCIALEScienziati ed esperti lo dicono da mesi: l’unica soluzione in grado di limitare il diffondersi del Covid-19 è il distanziamento sociale. Data l'assenza di un vaccino, solo riducendo il contatto interpersonale è possibile diminuire il numero dei contagi. Detto ciò, vale la pena ricordare che la tecnologia può rivelarsi una preziosa alleata nella lotta contro il Coronavirus. Nello specifico la guida autonoma potrebbe ben presto rivelarsi uno stratagemma furbo e intelligente per fronteggiare questa drammatica minaccia.

GUIDA AUTONOMAAncor prima che il Covid-19 arrivasse in Italia, nella città cinese di Wuhan, epicentro globale della pandemia, si utilizzavano navette senza guidatore per la consegna a di farmaci e medicinali in contesto ospedaliero. Più o meno la stessa cosa accade in questi giorni negli Stati Uniti – più precisamente in Florida, dove l’azienda francese NAVYA ha deciso di riconvertire la sua flotta di bus autonomi per il trasporto passeggeri, in navette cargo in grado di trasportare test e provette all’interno della clinica di Jacksonville - sfruttando le potenzialità della guida autonoma di IV livello. Se lo stesso principio venisse applicato su larga scala per la consegna di cibo e medicinali, il rischio di contagio verrebbe fortemente ridotto.

Veicolo a guida autonoma NAVYA in FloridaVeicolo a guida autonoma NAVYA in Florida

AUTONOMI MA NON TROPPOSebbene i prototipi più evoluti diano segnali incoraggianti, la componente “umana” resta ancora oggi un elemento imprescindibile, soprattutto nel settore automotive. Le conferme arrivano anche da aziende pionieri nell’ambito dell’automazione come la californiana Phantom Auto: le cui auto, camion, carrelli elevatori e persino robot di consegna vengono monitorati costantemente da remoto, con un operatore pronto a entrare in azione qualora le cose dovessero andare storte. In Florida al fine di ridurre al minimo eventuali situazioni di pericolo, i prototipi altamente automatizzati di NAVYA, in condizioni di normale utilizzo, circolano su apposite corsie preferenziali. La diffusione capillare di queste tecnologie sul territorio americano resta però frammentata e sporadica. Vista la situazione emergenziale degli USA, la crisi sanitaria potrebbe però fungere da volano inaspettato.

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LA PAROLA AI “BIG”Le opportunità offerte da questi sistemi suscitano infatti da diverso tempo l’interesse dei giganti hi-tech. Nel 2016, Amazon presentò il progetto Prime Air - un servizio di consegna a domicilio basato sull’utilizzo dei droni per recapitare pacchi, a una distanza non superiore ai 16 km dal centro di smistamento. Il programma sarebbe dovuto partire sul finire del 2019, ma a un anno di distanza il servizio non è ancora operativo. Lato automotive Elon Musk, Patron di Tesla ha recentemente ribadito su Twitter la volontà del Gruppo di lanciare, entro la fine del 2020, i primi robotaxi senza conducente. Si tratterebbe di veicoli con guida autonoma di livello V: un traguardo finora mai raggiunto da nessuna Casa automobilistica.


Pubblicato da Dario Paolo Botta, 16/04/2020
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