Già attivo il controllo tramite droni, ma il governo starebbe lavorando su un decreto più severo per chi guida senza validi motivi
CI PENSANO I DRONI Per il momento è arrivata l'autorizzazione dell'ENAC (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile) e con essa la possibilità, per i comandi di Polizia Locale, di utilizzare i droni per il monitoraggio degli spostamenti dei cittadini. Ciò significa che coloro i quali si muoveranno a piedi potranno essere non solo fermati dalle pattuglie, ma controllati dall'alto tramite ''mezzi aerei di massa operativa al decollo inferiore a 25 kg'' e che le operazioni ''potranno essere condotte in deroga ai requisiti di registrazione e di identificazione''. La misura sarà valida fino al 3 aprile.
MULTE E SEQUESTRO DEL MEZZO Nonostante l'invito di restare a casa, nonostante i controlli delle Forze dell'Ordine, troppe persone ancora viaggiano senza valide ragioni. Ve ne parlavamo ieri: ogni giorno su quasi 200.000 fermati oltre 10.000 vengono sanzionati perché non in possesso dei requisiti. Ecco che il governo, per porre un ulteriore freno a ciò, starebbe pensando ad inasprire l'attuale sanzione (3 mesi di arresto o 206 euro di multa): per scoraggiare gli italiani ad utilizzare l'auto o la moto senza comprovate necessità, si parlerebbe di una multa fino a 2.000 euro, aggravata dal sequestro e dalla confisca del mezzo (che significherebbe per il cittadino perderne la proprietà, in favore dello Stato).
L'APP PER TRACCIARE I MOVIMENTI Per vincere la battaglia contro il Coronavirus non si starebbe pensando solo all'utilizzo dei droni. La tecnologia potrebbe aiutare, tramite un' app, a tracciare i percorsi fatti dai cittadini positivi al COVID-19: sarebbe infatti possibile monitorare chi è stato contagiato e, attraverso le reti telefoniche e wi-fi, scoprirne i percorsi e quindi anche eventuali contatti con altre persone, che potrebbeo essere così isolate. Ci si pone il problema dal punto di vista della privacy, con le autorità che danno garanzie in merito a una non profilazione (contrariamente a quanto sarebbe accaduto in Cina e Corea), ma questa sarà materia per il garante della privacy. In merito si è epresso Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, che è stato chiaro: ''L'app servirà non solo per tracciare, ma anche per assistere e coniugherà i valori di democrazia e libertà con il distanziamento sociale''.