Trofei che arrivano, auto che vanno: il Concorso di Eleganza Villa d’Este incorona le auto italiane, mentre celebri gioielli di Bertone vengono ceduti a collezionisti privati. Ecco il bilancio del week end a Cernobbio.
DOPPIETTA ALFA È nel segno del Biscione che si chiude il Concorso d’Eleganza di Villa d’Este 2011. Dopo un week end di valutazioni e votazioni, sia il pubblico che la giuria hannopremiato infatti due storiche Alfa Romeo: la 6C 2500 SS del 1942 e la 33 Stradale del 1967. La prima ha vinto sabato la prestigiosa Coppa d’Oro, assegnata dal referendum di Villa d’Este, mentre è di ieri l’incoronazione della 33 Stradale, a cui è andato il Trofeo BMW Group Italia, assegnato a Villa Erba secondo le votazioni del pubblico presente.
RARE BELLEZZE Carrozzata dalla Bertone nel 1942, la 6C 2500 SSdel collezionista italiano Corrado Lopresto è dotata di un motore 6 cilindri da 2443 cc, grazie al quale l’affascinante coupé raggiungeva unavelocità massima di ben 160 km/h. Se la sua indubbia eleganza ha giocato un gran ruolo nella scelta della giuria, la 33 Stradale dell’inglese Clive Joy ha invece appassionato il pubblico per le sue linee da vera supercar. Al di là della bellissima carrozzeria disegnata da Scaglione nel 1967, la sportiva del Biscione affascina anche per la sua limita tiratura: derivata dalla 33 realizzata per le gare, questa versione stradale venne infattiprodotta in soli 18 esemplari.
CONFERMA ZAGATO L’appuntamento di Cernobbio è stato però un’ottima occasione per osservare anche le più interessanti concept car dell’ultimo periodo, anch’esse protagoniste di un concorso aperto al pubblico. Dopo il successo registrato nella scorsa edizione con la TZ3 Corsa, ilDesign Award for Concept Cars & Prototypes è stato vinto anche quest’anno da Zagato, presente a Villa d’Este con una versione pepata dell’Aston Martin V12 Vantage. Seppur fuori concorso, anche BMW ha presentato a sorpresa una concept dal gusto rétro: la328 Hommage che vi abbiamo proprio oggi raccontato.
ASTA MILIONARIA Come annunciato la scorsa settimana, la manifestazione è stata incorniciata da una vendita all’incanto davvero entusiasmante, nella quale sono state battute rarissime auto d’epoca e prototipi a prezzi da opere d’arte. Per esempio, ben 3.360.000 sono stati gli euro pagati per la Ferrari 375MM berlinetta del 1955, seguita a breve distanza dalla Talbot-Lago T150-c SS Teardrop Coupé del 1938, ceduta per 3.136.000 euro. Meno fortunata invece la sorte di altre celebri protagoniste: non sono state infatti sufficienti le offerte per la Bugatti Type 575SC Atlante Coupé del 1937 e per il prototipo della GT 40 Roadster, due pezzi da 90 rimasti così nella lista dei lotti invenduti.
CLIENTE FORTUNATOGrandi attenzioni erano dedicate anche alle sei concept car provenienti dalla collezione di Bertone (leggi articolo), capitanate dalla Lamborghini Marzal e dalla gloriosa Stratos HF. Ed è proprio la supersportiva di casa Lancia ad aver rappresentato un vero affare per chi è riuscito a portarsela in garage: nonostante sia stata spesso riconosciuta come uno dei cardini del design automobilistico mondiale,la concept degli Anni 70 è stata “svenduta” per soli 761.600 euro. Cifra ben al di sotto del prezzo stimato e che supera solo di poco la metà degli euro sborsati per la Marzal, altro pezzo pregiato della collezione Bertone (è stato aggiudicato a 1.512.000 euro) ma non così più importante da essere quotato il doppio Stratos. Cose che capitano nelle aste però, dove anche la competizione tra collezionisti può far lievitare i valori oltre le stime.
PREZIOSI RICORDI Difficile inoltre sapere quanto ha influenzato la quotazione della Marzal il ricordo del giro d’onore che fece la vettura fece prima del Gran Premio di Montecarlo del 1969 con a bordo la principessa Grace Kelly e alla guida il principe Ranieri. Altri aneddoti invece non sono valsi a far lievitare il valore della Chevrolet Testudo le cui offerte si sono fermate a “soli” 336.000 euro, ben al di sotto del mezzo milione d’attacco stimato dalla casa d’aste. Eppure, la sportiva firmata da Giorgetto Giugiaro fu protagonista di curiosissime vicende tra cui quella di essere stata guidata da Nuccio Bertone da Torino fino al Salone ginevrino del 1963, dove sarebbe stata esposta, per poi essere riportata a Torino guidata da Giugiaro. Al designer italiano fu poi concesso di guidarla poco dopo il suo matrimonio, quando andò a prendere la moglie Maria Teresa che lavorava presso il centro stile Fiat, e bloccato dalla folla incredula degli operai appena usciti dalla fabbrica.
IL VALORE DEL TORO Ben oltre le stime sono andate invece le altre due Lamborghini della collezione Bertone: la spider Athon e la coupé Bravo vendute rispettivamente per 347.200 euro e 588.000 euro. Diverso invece l’assegno staccato per la particolarissima Lancia Sibilo di Gandini che, con i suoi 95.000 euro, ha rispettato le previsioni degli esperti. Ma questi sono solo numeri, che ben presto verranno scordati anche dagli addetti ai lavori. Difficile sarà invece dimenticare la perdita di questi storici prototipi di Bertone, che potrebbero sparire per sempre dagli occhi degli appassionati, celati in chissà quale segreto garage di facoltosi collezionisti. Ne valeva la pena?