DAL VENTILATORE DI UN PICK-UP NASCE IL RESPIRATORE ANTI-COVID 19
AL VIA LA PRODUZIONE DELLA TURBINA SALVAVITA È di qualche settimana fa l'annuncio di Ford di voler costruire nel suo stabilimento nel Michigan uno speciale ventilatore autonomo (PAPR) per contrastare l'infezione da COVID-19. La produzione è partita, con l'obbiettivo di produrre al più presto almeno 100.000 dispositivi. Ecco come una piccola turbina, normalmente utilizzata per rinfrescare dall'interno i sedili di un pick-up Ford F-150, si trasforma in accessorio salvavita.
COME FUNZIONA IL PAPR Ford è stata tra le prime case auto a scendere in campo nella battaglia contro il Coronavirus e ora grazie alla partnership con 3M e GE Healthcare ha avviato la produzione degli speciali ventilatori PAPR. Si tratta di dispositivi composti da cappuccio e visiera, per coprire la testa e le spalle degli operatori sanitari, alimentati da batterie ricaricabili portatili. Gli speciali filtri dell'aria HEPA interni bloccano i contaminanti presenti nell'aria e le goccioline che trasportano particelle di virus, fornendo aria filtrata per un massimo di 8 ore.
Ford PAPR, il respiratore funziona a batteria ricaricabile
IL RICAVATO IN BENEFICENZA L'impegno di Ford nella ricerca ha ottenuto di ridurre i tempi di sviluppo dei dispositivi PAPR a meno di quattro settimane. Ciliegina sulla torta, 3M e Ford hanno fatto sapere che devolveranno tutti i guadagni della vendita del ventilatore autonomo alle organizzazioni no profit che lottano contro il COVID-19.
L'IMPEGNO DI FORD Come accadeva in tempo di guerra, quando le fabbriche auto convertivano le proprie linee per la produzione di blindati e carri armati, oggi sono molte le case automobilistiche che hanno riconvertito parte delle proprie attività per produrre mascherine e ventilatori polmonari per contribuire alla lotta contro il Coronavirus. Ford è stata da subito in prima linea in questo: oltre al nuovo respiratore ad aria purificata, ha infatti già prodotto oltre 3 milioni di visiere protettive e abiti per gli operatori sanitari. Il suo supporto, ora, va alla Thermo Fisher Scientific con l'obbiettivo di espandere rapidamente la produzione di un kit di raccolta COVID-19 che servirà a testare la positività al virus.