Chrysler rifiuta un maxi-richiamo di Grand Cherokee e Liberty. Ecco come è nata la querelle e le posizioni delle parti
BOTTA&RISPOSTA Tra Chrysler e l’NHTSA (l’agenzia statunitense per la sicurezza stradale) è querelle aperta. L’agenzia ha invitato il colosso americano ad imbastire al più presto una campagna di richiamo per le Jeep Grand Cherokee costruite tra il 1993 ed il 2004 e le Jeep Liberty 2002-2007, causa serbatoio - a detta dell’NHTSA - non sicuro. Perché? Perché montato nella parte posteriore del veicolo, oltre l’assale, e a rischio di incendio in casi di tamponamento violento; più di altri veicoli che adottano la stessa soluzione. Chrysler, per il momento, punta i piedi respingendo al mittente l’invito al richiamo. E con esse le “accuse” ai serbatoi delle Jeep.
NEL LONTANO… L’intera vicenda ha inizio nel 2009, quando un’associazione di consumatori (il CAS, Center For Auto Safety) ha portato all’attenzione del NHTSA la questione. Così, in collaborazione con Chrysler stessa, da agosto 2010 è partita un’indagine di tre anni sulla base di dati statistici relativi ad incidenti che hanno coinvolto questi modelli, che ha portato l’NHTSA e Chrysler a conclusioni discordi.
LA DIFESA Secondo l’ente i serbatoi di queste Jeep sono difettosi e considerati potenzialmente più a rischio di altri montati allo stesso modo su modelli concorrenti (di qui la richiesta di richiamo). Secondo Chrysler, invece, i serbatoi sono sicuri e alla richiesta di richiamo il Gruppo ha risposto con un white paper di replica. Nel quale, tra i vari punti, si imputa all’NHTSA di non aver utilizzato tutti i dati disponibili, ma anche di aver effettuato “confronti non rappresentativi”, con un campione di veicoli analoghi (cioè con serbatoio montato dietro l’assale posteriore) incompleto. Che esclude diversi modelli con un tasso di incidentalità – secondo Chrysler- più alto rispetto a quello del Grand Cherokee e del Liberty.
DISCUSSIONE APERTA Nel white paper, infine, Chrysler rinfaccia all’NHTSA di richiedere nuovi standard di sicurezza per la protezione del serbatoio in caso di impatto che non esistono e, soprattutto, che non venivano richiesti allora, quando i mezzi in questione sono stati prodotti. Al di là di come andrà a finire la querelle, è raro che negli USA una Casa si opponga a una richiesta di richiamo dell’agenzia per la sicurezza, e se Chrysler lo fa è lecito pensare che abbia argomenti forti da far valere – anche se nel frattempo il Gruppo si dice disposto a “Lavorare con l’NHTSA per risolvere il disaccordo”.
SOLUZIONE DIFFICILE D’altro canto, però, c’è la prospettiva di un richiamo monstre (circa 2,7 milioni di veicoli) e di una spesa ingente per Chrysler. Trovare a posteriori una soluzione ottimale per il serbatoio, fosse anche solo uno spostamento o un riposizionamento, non è infatti semplice. Motivo per cui, differenza della maggior parte dei casi, contestualmente alla richiesta di richiamo l’NHTSA stavolta non propone alcun possibile rimedio.