Mentre il mondo scientifico comincia a interrogarsi sui potenziali rischi legati all’intelligenza artificiale, le case automobilistiche - e non solo loro, naturalmente - cercano il modo di sfruttarla per compiti solitamente svolti da intelligenze umane. L’abbiamo fatto anche noi, in un paio di occasioni, provando a immaginare come potrebbe essere la nuova Duster in arrivo nel 2024, e perfino una immaginaria Fiat Multipla solo a batteria (ma anche l’immagine di apertura di questo articolo).
Una delle case più impegnate su questo fronte è BMW, che nell’ultimo periodo sta sperimentando parecchio sul fronte del design: basti pensare al mastodontico ed estremo XM, ma anche alla nuova Serie 5 e i modelli sportivi con il doppio rene di dimensioni gargantuesche.
COMINCIAMO DAI CERCHI In un’intervista a Top Gear, il responsabile del design della casa di Monaco Adrian van Hooydonk ha detto che la AI è già stata utilizzata per svolgere diversi compiti. “Stiamo sperimentando con l’intelligenza artificiale in vari ambiti, per esempio nella progettazione dei cerchi in lega”, ha detto Hooydonk. “Puoi impostare alcuni parametri, per esempio se vuoi un cerchio a cinque razze, quanto dovrebbe pesare, se deve essere da 20 pollici, e poi il computer comincia a generare idee per te”.
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SEMPRE CON L’UOMO Va da sé che le idee generate da un computer possono essere valide oppure assolutamente da scartare, e anche per questo occorre definire dei parametri all’interno dei quali muoversi, e BMW non intende lasciare troppo controllo alla AI. “C’è sempre bisogno di una persona, di un essere umano, che faccia il direttore artistico. Devi scegliere. Devi guidare l’intero processo. Il computer non può inventare niente, può al massimo combinare diversi parametri tra loro per generare idee e proposte in maniera più rapida di un essere umano, tutto qui”.
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ANCHE LE AUTO? Per ora no, suggerisce Hooydonk, anche perché l’attuale generazione di AI sfrutta contenuti e materiali già disponibili online, combinandoli tra loro per creare idee nuove. “Per quanto possa essere divertente per molti di noi”, conclude Hooydonk, “ogni risultato al momento sembra sempre qualcosa di già visto”. Per ora, ecco.