Dalle carrozze a cavalli alla tecnologia drive-by-wire, nuovo punto di riferimento per l'auto del futuro: anno per anno, la cronologia di un successo annunciato.
1912. Ha 28 anni Giovanni Bertone, quando nel novembre 1912 apre a Torino un'officina di "carradore", per la costruzione e riparazione di carrozze a cavalli. Tre i dipendenti.
1914. Nasce Giuseppe, secondogenito di Giovanni, che tutti chiamano subito Nuccio: un diminutivo che lo accompagnerà per tutta la vita.
1921. Bertone realizza una torpedo su meccanica SPA 235 alla quale segue immediatamente una Fiat 501 Sport Siluro Corsa, capostipite di una tipologia dì vetture che avrebbero distinto la Bertone negli anni a venire: le sportive ad alte prestazioni.
Anni 20 e 30. Di questi anni sono le prime collaborazioni con Fiat e Lancia. Accanto alle vetture sportive, quali l’Ansaldo BBS del 1928, Giovanni Bertone disegna automobili di grande lusso, come la limousine Fiat 505 e la ltala 515, entrambe del 1924, la Lancia Lambda VIII Serie del 1928 e la Lancia Artena del 1932.
1933. E’ l’anno di Nuccio, che a 19 anni entra ufficialmente nell’azienda paterna. Nel frattempo, l’attività si estende anche ai veicoli industriali. E con l’espandersi del volume di affari si rende necessario un nuovo cambio di sede: l’azienda si trasferisce in corso Peschiera 225. L’organico sale a 50 dipendenti.
Anni 40. Sono anni ancora caratterizzati dalla guerra e la si sposta nell’allestimento di veicoli ricostruzione militari di vario tipo. Nonostante mille difficoltà, la produzione continua: escono le Lancia Aprilia carrozzate gran lusso e una Fiat 2800 cabriolet a passo corto, esemplare unico realizzato su ordinazione del pilota e giornalista dell’automobile Giovanni Lurani Cernuschi.
Dopo la guerra, la grande industria riprende poco alla volta i ritmi dì produzione e rinasce anche l’attività dei carrozzieri. In questi anni difficili Nuccio Bertone dà vita a vetture quali a Lancia Aprilia Cabriolet e la Fiat 1100 Stanguellini da competizione, che anticipano alcune tendenze stilistiche del decennio seguente. Dall’incontro con Vittorio Stanguellini nasce alla fine del decennio un coupé su telaio Fiat 1100 che riscuote un grande successo di pubblico.
1952. Acquisizione delle prime commesse all’estero, in particolare con la Arnolt-MC e la Arnolt-Bristol.
1953. Nuccio Bertone firma il prototipo dell’Alfa Romeo Giulietta Sprint, che viene presentata al Salone di Torino nel 1954. Inizialmente avrebbe dovuto essere prodotta in 500 esemplari. In realtà verrà costruita in quasi 40.000 esemplari e prodotta per 12 anni.
Il rapporto fra Bertone e A!fa Romeo trova la sua espressione creativa più alta con la famiglia delle concept BAT (Berlinetta Aerodinamica Tecnica), vetture che destano stupore esplorando nuove frontiere dell’aerodinamica e del car-design:
1956. Le ricerche nel campo dell’aerodinamica culminano nel 1956 con la Abarth 750 Record, costruita su base Fiat 600 e provata sulla pista ad alta velocità di Monza, che stabilisce ben dieci primati mondiali fra cui la percorrenza di 4.000 km alla media di 56,560 km/h e 72 ore di marcia con una percorrenza di 10.1 25,56 km.
1958. L’attività dell’azienda si arricchisce con la produzione della NSU Sport Prinz. Iniziano così i lavori per la realizzazione di un nuovo stabilimento a Grugliasco, nelle immediate vicinanze di Torino, che entra in funzione nel 1959 con 550 dipendenti.
Alla fine degli anni Cinquanta, Bertone disegna la Giulietta Sprint Speciale, l’Aston Martin DB2/4 e la Maserati 3500 GT
Anni Sessanta. Nuccio Bertone offre cinque interpretazioni di un concetto che gli sarà sempre caro, appunto quello della GT: l’A!fa Romeo 2600 Sprint, coupé e cabriolet, due Ferrari 250 GT (la Wax e la Bertone) l’Aston Martin DB4 GT e la Maserati 3500 GT.
Contemporaneamente prendono il via anche la Simca 1000 Coupè e la BMW 3200 CS, realizzata in piccola serie. Accanto a queste merita ricordare l’ASA 1000, meglio nota come "Ferrarina" (dall’origine del progetto che fu di Enzo Ferrari) che, nonostante le aspettative del pubblico, non sarebbe mai approdata al mercato.
1964. Nascono in questi anni anche le Iso-Rivolta GT 300 e 340 e Iso Grifo. Di quest’ultima. Nuccio Bertone realizza anche un prototipo cabriolet ed una versione destinata ad impieghi agonistici denominata A3C.
Gli anni della Grifo sono anche quelli della Corvair Testudo, che Nuccio Bertone guida personalmente portandola al Salone di Ginevra del 1963. L’anno successivo ecco l’Alfa Romeo Canguro seguita dall’Alfa Romeo Giulia GT, erede ideale della Giulietta Sprint.
1966. Nasce un sodalizio industriale destinato ad entrare nella storia dell’automobile, quello con Ferruccio Lamborghini. La Miura primo frutto dell’incontro fra i due grandi uomini, viene presentata al Salone di Ginevra del 1966 ridefinendo il concetto formale di coupé ad alte prestazioni.
Alla Miura seguono la Marzal (1967) e la Espada 1968). Negli stessi anni vedono la luce altri due coupé: l’Alfa Romeo Montreal e la Fiat Dino Coupè, entrambe del 1967. Nel 1968, al Salone di Parigi, presenta la concept-car Carabo, realizzata sulla base dell’Alfa 33.
1970. La Bertone ha ormai 1500 dipendenti e lo stabilimento di Grugliasco si estende su una superficie di 267.000 m2. Il rapporto con Lamborghini porta nuovi frutti: Jarama e Urraco.
Con il prototipo Stratos 0, costruito sulla base di una Lancia Fulvia 1.6 HF Bertone stabilisce nuovi punti di riferimento nel car design internazionale.
1971. Partendo da alcuni stilemi della "0", Bertone disegna la Lancia Stratos Stradale, una berlinetta compatta destinata ad usi prevalentemente agonistici e che si coprirà di gloria in diversi Campionati Mondiali Rally.
All’età di 88 anni, scompare Giovanni Bertone. Vedono la luce la Maserati Kamshin e la Fiat XI/9, prefigurata dalla concept Runabout, che si propone come l’erede della 850 Spider, ripetendone il successo commerciale. La X1/9 entra in produzione nel 1972 vi resta fino alla fine del 1988 con un totale di 60.000 unità prodotte.
1973. Dalla matita di Nuccio Bertone si alternano supercar, utilitarie e concetti di stile: Lamborghini Countach e Dino Ferrari 308 GT4 (1973), Audi 50 e Innocenti Mini 90 (1974), Fiat 131 Abarth Rally (1975) e Alfa Romeo Navajo (1976). Nello stesso anno, con la 264 TE, prende il via la collaborazione con la Volvo.
1977. Al salone di Ginevra viene presentata la Volvo 262 C, della quale la Bertone svolge il ciclo di produzione completo che va dall’assemblaggio della scocca grezza al montaggio degli organi meccanici e alle relative prove su strada. Questa svolta industriale contribuisce in maniera significativa alla trasformazione dell’azienda, avviata ormai a diventare un costruttore di automobili a ciclo completo.
1980. Dall’inizio degli anni Ottanta, la Ritmo Cabrio e la Xl /9 vengono prodotte e vendute direttamente da Bertone con il proprio marchio.
1982. Nuccio Bertone firma il progetto di stile della Citroën BX.
1985. Inizia la produzione della Volvo 780, raffinata berlina a due porte di cui Nuccio Bertone firme l’intero progetto, dalla definizione formare del modello all’intero ciclo produttivo.
1987. La GeneraI Motors Europe affida a Bertone la produzione della Kadett Cabrio. La collaborazione con il marchio Opel determina l’inizio di un importante partnership che porterà negli anni a venire la realizzazione di diversi progetti comuni.
Gli anni Ottanta si chiudono con il disegno di stile della Citroën XM, e con la produzione del fuoristrada Freeclimber.
1992. Al Salone di Torino viene presentata la barchetta Blitz, show car che abbina il motore elettrico a soluzioni costruttive di avanguardia: telaio tubolare in acciaio speciale integrato da pannelli in vetroresina con struttura a sandwich, carrozzeria in materiali compositi, interni in carbonio.
1993. Entrano in produzione la Opel Astra Cabrio e la Fiat Punto Cabrio. In entrambi i casi, nello stabilimento di Grugliasco avviene l’intero ciclo di lavorazione delle vetture: assemblaggio e verniciatura della scocca, montaggio degli organi meccanici e allestimento della carrozzeria. Un processo produttivo completo, che si conclude con le operazioni di collaudo finale, condotte secondo le procedure e gli standard delle aziende committenti.
1994. Proseguendo nella sperimentazione di veicoli a basso impatto ambientale Bertone presenta la ZER (Zero Emission Record), che si richiama in chiave futuristica all’Abarth 750 Record. Espressamente concepita e realizzata per raggiungere le più alte prestazioni nel settore dei veicoli elettrici, la ZER (vanta un Cx=0,l 1) consegue il record mondiale di velocità sull’ora (199,822 km percorsi in 60 minuti) e supera il muro dei 300 km/b conquistando il record mondiale di velocità per veicoli elettrici (con una punta di 303,977 km/h).
Bertone firma la Karisma (1994), berlinetta a 4 posti su base Porsche, la Kayak (1995), coupé su base Lancia K, lo Slalom, coupé su base Opel Calibra, l’Enduro 4x4, SUV realizzato sul pianale della Fiat Brava.
1997. Alla vigilia del salone di Ginevra, Nuccio Bertone si spegne.
1999 - Arrivano lo scooter BMW C1 e l'Opel Astra Coupé
2000 - Continua la produzione delle nuove generazioni di Opel Astra e fa la sua comparsa la Slim, un prototipo di vettura due posti in cui i passeggero e pilota siedono uno dietro l'altro.
2001 - Il nuovo millennio si apre con l’esplorazione di una tecnologia d’avanguardia destinata a modificare il modo di progettare e costruire le auto: il drive by-wire. La prima applicazione si chiama Filo, presentata al Salone di Ginevra.
2002 - Il drive by-wire si perfeziona nella Novanta, prototipo che celebra i novant'anni della Casa e avvicina notevolmente il futuro.