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A chi importa dell'auto elettrica


Avatar Redazionale, il 26/10/10

14 anni fa - Renault ed Eurisko svelano le aspettative degli italiani nei confronti dell'auto elettrica.

Renault ed Eurisko svelano le aspettative degli italiani nei confronti dell'auto elettrica. Vi riconoscete?

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RIVOLUZIONE ELETTRICA Save the date, prendete nota: da gennaio o giù di lì la prima auto 100% elettrica di serie sarà messa in vendita ufficialmente (parliamo della Nissan Leaf). Ne arriveranno subito dopo molte altre e il 2011 passerà alla storia come l'anno del lancio commerciale delle vetture elettriche. Quello che stiamo vivendo è infatti un momento storico per il settore automobilistico: la trazione elettrica sta per fare il suo ingresso sulla scena mondiale rischiando di modificare nel profondo stili di vita di milioni di persone. Forse non sarà una rivoluzione come quella che stanno scatenando le nuove tecnologie nell'editoria cartacea con l'arrivo di piattaforme tipo iPad, ma nel suo piccolo anche l'auto elettrica darà il suo contributo innovativo.

TEMPI MODERNI Siamo pronti però a ricevere queste vetture con l'importanza che meritano? E' il momento giusto per fare il grande passo verso la motricità elettrica? Cosa ne pensa la gente dell'auto elettrica? E' quello che si è proposto di scoprire una ricerca promossa da Renault e condotta da Gfk Eurisko sul tema: "Gli italiani e la mobilità elettrica: aspettative e potenzialità", 1500 intervisteeffettuate a dieci anni di distanza (1998 e 2008) su un campione articolato in tre target differenti ma rappresentativo di una popolazione composta da giovani tra i 16 e o 20 anni, adulti dai 20 ai 65 anni e aziende che operano in settori dove lo spostamento all'interno della città è parte integrante della loro attività.

GREEN ECONOMYLe aspettative sono alte, soprattutto da parte dei giovani, le posizioni molto differenziate, ma quello che emerge rispetto a dieci anni prima è la considerazione da parte dell'italiano medio (quello non contaminato dall'ideologismo ecologico) che la green economy oltre a portare benefici economici e fisici rappresenta qualcosa di piacevole, di bello, di positivo. Un futuro verde da vivere con entusiasmo a condizione che siano mantenute le promesse sin qui prospettate.

SENTIMENT E' il momento giusto per lanciare l'auto elettrica quindi? Sembrerebbe di sì secondo gli intervistati. Pur non essendo tra i problemi più sentiti (vedi tavola "Il sentiment ambientale") la crescita di sensibilità verso i problemi legati alle emissioni auto e al consumo di petrolio è quella che ha registrato l'incremento maggiore. In Europa la nostra sensibilità nei confronti dell'ambiente è ancora bassa, se ne parla, ma tra il dire e il fare c'è molta distanza (vedi tavola "Gli europei e l'ambiente nella vita quotidiana"). Siamo vicini al modo di pensare di spagnoli, polacchi e romeni, e lontani dai popoli più virtuosi come svedesi, francesi, danesi e inglesi che oltre a dire hanno anche fatto in questi anni per migliorare il loro ambiente.

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VIRTUOSI E NO Comportamenti, i nostri, confermati anche dalla qualità dell'aria rilevata nelle varie città europee, dove primeggiamo tra i peggiori (vedi tavola "Nazioni europee con il maggior numero di città...."), anche se gli italiani hanno nel tempo sviluppato alcuni comportamenti ambientali virtuosiche lasciano ben sperare per il futuro (vedi tabella "I comportamenti ambientali virtuosi"). Dove l'italiano medio ancora è poco sensibilizzato è nello spostarsi a piedi e nell'usare i mezzi pubblici, per non parlare dell'uso simbolico della bicicletta (la usa il 12% degli intervistati). Le attese si sostenibilità nei confronti dell'auto (28%) sono tuttavia incoraggianti e indicano che pur di fronte a un comportamento nel complesso poco virtuoso tre italiani su dieci si aspettano molto dall'automobile elettrica.

QUESTIONE DI IMMAGINE Interessante è anche l'immagine di cui gode l'auto elettrica tra il pubblico (tavola "Immagine auto elettrica"), dove emergono giudizi molto positivi anche da parte degli adulti, ma soprattutto che coincidono per tutti i target intervistati dallo studio Eurisko. Giudizi che coincidono anche per i luoghi comuni che ancora accompagnano l'auto elettrica: design poco attraente, meno ripresa di un'auto a benzina, poco sicura e poco affidabile, poco economica nella gestione e poco divertente da guidare. Non solo, la maggioranza degli intervistati la giudica l'auto elettrica molto cara da acquistare e costosa nella gestione quotidiana.

PREZZI POCO CHIARI In realtà di prezzi e costi non si parla ancora ufficialmente, tranne che per la Nissan Leaf che in Europa ha un prezzo di listino intorno ai 30.000 euro al netto degli incentivi statali (in Italia il prezzo non è ancora stato definito). Di Renault si sa che la sua prima vettura elettrica commercializzata sarà la Kangoo Z.E. che arriverà dai concessionari entro settembre 2011 a un prezzo ancora da definire ma probabilmente intorno ai 20.000 euro. Tra le formule di acquisto ci sarà però anche il noleggio (500 euro al mese tutto compreso) più una tariffa flat di ricarica di 25 euro al mese da pagare alla A2A che gestisce le colonnine di ricarica. Chi invece deciderà per l'acquisto della Kangoo Z.E. dovrà mettere in conto anche il noleggio della batteria di 72 euro al mese. Questi per ora i conti di massima.

TARGET ELETTRICO Come viene considerato poi il progetto Renault lo trovate insieme a molte altre tavole pubblicate nella gallery, insieme all'atteggiamento che la gente si aspetta dalle istituzioni pubbliche, oppure a dove dovrebbero essere sistemate le colonnine di ricarica, ai desiderata sull'autonomia alle decisioni di acquisto future. Il 14% dei giovani, per esempio, ha dichiarato che la prossima auto che acquisterà sarà elettrica, contro il 12 degli adulti e contro il 17% delle aziende, i maggiori interessati finora all'acquisto di un mezzo a batteria. Chiude la ricerca una analisi sugli stili di vita del target "elettrico".

SOTTO A CHI TOCCA L'auto elettrica in conclusione ha un suo potenziale commerciale, la sensibilità verso le tematiche ambientali è in crescita, ma perché la rivoluzione "elettrica" si avvii è necessario che tutti facciano la loro parte. Forse però la questione più importante riguarda le istituzioni, che si devono impegnare a rendere utilizzabile il mezzo elettrico incentivandone l'impiego con spazi e attrezzati, infrastrutture ad hoc e aiutando ad abbatterne i costi con politiche di incentivazione. Vi sembra poco?


Pubblicato da Gilberto Milano, 26/10/2010
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