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Rally elettrico? Si può. Audi 20quattro ore dei Laghi, diario di bordo


Avatar di Mario Cornicchia, il 11/02/22

2 anni fa - La nostra esperienza al primo rally italiano per auto elettriche

La nostra esperienza alla prima competizione italiana di rally per sole auto elettriche: Audi Q4 e-tron e RS e-tron GT. Motorbox a podio

Premere o risparmiare? Questo è il dilemma. Se siete alla guida di un’auto elettrica, da novelli Amleti del terzo millennio il dilemma ve lo ponete poiché premere sul gas di una elettrica è molto divertente, ma si paga caro in autonomia, molto più caro che con un assetato motore a benzina. Il dilemma diventa ancora più amletico se le prestazioni sono misurate, così come il consumo di energia, all’interno di una gara per stilare una classifica. È quanto ho provato partecipando al primo e-rally italiano omologato FIA e ACI Sport, l’Audi e-rally 20quattro ore dei Laghi, dove protagoniste sono la Audi Q4 50 e-tronquattro e la Audi RS e-tron GT.

SFIDA ACCETTATA

Il dilemma elettro amletico in questo caso è co-protagonista, poiché alle prestazioni pure verificate su tre laghi ghiacciati vicino a Cortina d’Ampezzo, Fedaia, Issengo e Pianozes, e alla regolarità rilevata nei trasferimenti, devo tenere conto anche della componente consumo di energia elettrica per scalare la classifica.

QUALCHE NUMERO In gara ci sono sei Audi Q4 50 e-tron quattro e altrettante RS e-tron GT, alla guida 24 giornalisti che si alternano al volante affiancati da piloti ed ex piloti professionisti del calibro di Fabrizia Pons, Daniele Cerrato, Giorgio Francia, Andrea Dallavilla. Sette passi alpini, 10 mila curve, 900 chilometri in totale, da percorrere in 24 ore da mezzogiorno del 9 febbraio al mezzogiorno successivo. Otto tappe da dividere tra i quattro membri di ognuno dei sei equipaggi e ognuno di noi concorrenti affronterà una tappa alla luce del giorno e una in notturna.

LA GARA

Parto per primo del mio equipaggio, a bordo della Audi Q4 e-tron con me nel ruolo di navigatore c’è Franco Munari, ex collaudatore Ferrari e rallysta, nonché istruttore di guida sicura e sportiva su neve e ghiaccio. Aggiungo al suo curriculum che Franco, ottimo conoscitore delle strade intorno a Cortina, è un perfetto navigatore e non smette un attimo di calcolare e ricalcolare tempi e velocità oltre a non perdere mai d’occhio gli strumenti alla voce velocità media e velocità istantanea.

Anche perché non vi ho ancora detto che oltre alla difficoltà aggiuntiva dei consumi, si aggiunge anche quella della velocità media. Durante le tappe di trasferimento non basta dover tener conto dell’ora di arrivo imposta al controllo orario finale, ma viene rilevata a sorpresa la velocità media, grazie a un GPS applicato sull’auto, in un punto a sorpresa all’interno di un tratto di venti chilometri. Quindi nelle tappe di trasferimento dobbiamo consumare il meno possibile stando attenti a non essere troppo lenti e arrivare in ritardo al controllo orario, ma anche tenere conto che in quei venti chilometri verrà rilevata la nostra velocità media non sappiamo dove tra curve, tornanti e rettilinei. E Franco fa più calcoli di un registratore di cassa dell’Esselunga negli orari di punta.

La Q4 50 e-tron quattro ha 299 cavalli e 460 Nm divisi tra i suoi due motori che danno vita alla trazione quattro elettrica e super reattiva. 0-100km/h in 6,2 secondi, prestazioni da sportiva che, confesso, vorrei scatenare sulle curve senza tenere a bada medie e consumi. Tenere la media tra curve, tornanti e rettilinei è un esercizio che richiede un certo impegno, sia perché non posso certo inserire il cruise control, sia perché il computer di bordo indica il valore intero della velocità media e non so se i 75 km/h indicati sono 75 o 75,9. Dopo qualche chilometro riesco a interpretare il numero e Franco mi anticipa se troveremo curve, curve strette, tornanti o rettilinei, così riusciamo a ottenere un buon risultato: nel punto a sorpresa siamo convinti che o la media è corretta o siamo al massimo + o – un km/h.

La prova speciale sul lago di Issengo è un breve e stretto tracciato segnato dai birilli, piuttosto stretto per una Audi Q4 e-tron. Prima di entrare in pista gli pneumatici termiche un veloce cambio gomme li ha sostituiti da gomme farcite di 300 chiodi ognuna e scegliamo la modalità Dynamic e disattiviamo tutti i controlli, pensando che il posteriore, lasciato libero e selvaggio, possa aiutarci a chiudere le curve. Il ritorno verso il traguardo è un tornantino molto stretto, mi avvicino troppo al birillo e lo stendo, mi costa una penalità e mi devo accontentare del terzo tempo tra i primi sei che hanno effettuato la speciale di Issengo. Vedremo a fine gara dove mi sarò piazzato.

Quando partiamo per tornare a Cortina, troviamo un incrocio trafficato in cui fatichiamo a immetterci e un camion che deve fermarsi qualche minuto per riuscire a superare un mezzo strano che spruzza non so cosa nei campi. Franco The Calculator ripassa tabelline, moltiplicazioni e divisioni e stabilisce che siamo in ritardo di quattro minuti rispetto al nostro orario di arrivo. Tocca mettere mano al portafoglio di elettroni e spremerne un po’ per aumentare la velocità e guadagnare terreno. Anche perché è sempre meglio arrivare prima e consegnare la tabellina al minuto giusto per fare fronte ad altri incroci, camion, mezzi strani eventuali che possiamo trovare lungo la strada. La media rilevata a sorpresa, in questo tratto, è 55 km/h e in quei venti chilometri non possiamo recuperare. Ma in questi venti chilometri siamo convinti di aver fatto anche meglio rispetto al primo trasferimento e di avere avuto una media quasi perfetto per quasi tutto il tratto.

Se, però, all’andata abbiamo consumato circa il 10% di batteria, al ritorno ne consumiamo circa il 30%. È vero che il ritorno è meno lineare, più tortuoso e con più dislivelli del primo, ma abbiamo dovuto spingere di più e arriviamo al controllo orario di Cortina dieci minuti prima del previsto. Quelli che sarebbero serviti se avessimo trovato un camion o un bel camper tra le curve dove superare non è sempre facile. All’arrivo, comunque, scopriamo che i nostri consumi sono in linea con quelli dei nostri concorrenti. L’attenzione ai consumi è doppia: non soltanto si prendono penalità se si esagera ma, con un tempo fisso per la ricarica tra le due tappe, si rischia di penalizzare anche le performance di tutto il team nelle tappe successive se non si riesce a ricaricare a sufficienza.

È arrivato il momento di una meritata merenda e di un po’ di riposo, la nostra prossima tappa inizia all’una di notte e finisce alle quattro del mattino. Ci aspettano meno traffico, ma anche il buio, la possibilità di trovare ghiaccio sulla strada e la prova speciale sul lago Fedaia… Nel frattempo iniziano a scorrere i primi risultati e quel rientro in cui pensavamo di essere andati alla grande con la media, in realtà è andata male, con il rilevamento effettuato probabilmente dopo una svolta, l’unico punto in cui abbiamo toccato i 51 km/h, lontani dai 55 previsti. Malgrado il birillo e la media sbagliata, alla fine della prima tappa abbiamo lasciato comunque la Q4 e-tron n.6 al terzo posto ai nostri soci di equipaggio.

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Partiamo belli carichi, malgrado l’ora, verso il lago Fedaia, bacino che alimenta le centrali idroelettriche di Enel Green Power con la Audi RS e-tron GT. Un silurone basso e muscoloso, con 646 cavalli e 830Nm di coppia. È lunga cinque metri, larga quasi due, perfetta per affrontare i millemila tornanti del passo del Pordoi e del Falzarego. Una battuta? No, affatto. La RS e-tron GT ha le quattro ruote sterzanti, il baricentro più baso di quello della Audi R8, sospensioni pneumatiche adattive a tripla camera e un perfetto bilanciamento dei pesi 50:50 tra i due assi, così tra i tornanti sembra più corta di almeno un metro e pesante la metà dei suoi 2.420 kg a vuoto. Non ho bisogno di pestare sull’acceleratore per divertirmi, basta poco più di un filo di gas perché una silenziosa quanto imperiosa forza elettrica si scarichi sulle quattro ruote. “Franco, al prossimo tornante ti appiccico al finestrino come i passeggeri di Automan!”.

Nuova strategia per la media a sorpresa: stiamo un po’ meno attenti ai consumi e utilizziamo i 646 cavalli per ripristinare rapidamente la media dopo i tornanti. Alla diga del lago di Fedaia il panorama mozzafiato me lo racconta Franco, è buio pesto, vedo soltanto le luci delle RS e-tron GT che mi precedono nella prova a cronometro sul circuito ghiacciato. Dobbiamo attendere per montare le gomme chiodate e una bella cioccolata calda ci sta alla grande, anche perché anche stanotte abbiamo viaggiato con il climatizzatore spento per risparmiare energia, a volte con i vetri appena aperti per non fare appannare il parabrezza. Che freddo…

Pronti al via, un giro di ricognizione e scatta il cronometro. È un bel pistino dove si alternano curve in cui è meglio fare spettacolo e mettersi di traverso e altre in cui tagliare puliti e abbottonati è più redditizio. Per mettermi di traverso con la coppia della RS e-tron GT è un attimo e, malgrado massa e dimensioni, la coda rimane sempre controllabile con facilità, nei traversi e nei controtraversi per fare il pendolo e prepararmi alla curva successiva. Franco, ex rallysta che trascorre gli inverni sulle piste ghiacciate dispensa dritte e buoni consigli per migliorare la mia guida. Dopo quattro giri la giostra finisce e il bambino Mario ritira il cartellino dei tempi: “Complimenti! Al momento il tuo è il miglior tempo assoluto”.

Dopo questo risultato siamo ancora più carichi e la RS e-tron GT sembra ancora più corta e leggera tra le curve e i tornanti che ci riportano a Cortina. Andiamo veloci riuscendo anche a rigenerare un po’ di energia nelle discese, sempre tenendo a bada la media nei fatidici 20 chilometri di ansia. Alle quattro del mattino, alla fine della quinta tappa l’equipaggio numero 6 è secondo. E anche i miei compagni di avventura andranno bene nelle tappe successive così, quando a mezzogiorno il primo rally con auto elettriche Audi 20quattro dei laghi termina, l’equipaggio numero 6 sul podio, al secondo posto.

Adoro le 24ore, che siano in pista o che siano su strada. E la Audi 20quattro ore dei laghi, il primo e-rally italiano FIA ACI Sport, è stata una bella sfida, con tante prove nella prova, tante abilità di guida e strategiche da mettere in campo. È stata anche una dimostrazione che non solo le elettriche sono divertenti, ma che si prestano anche a cimentarsi in prove sportive, anche se non sono auto laboratorio come le Formula E. Manca il rombo di un bel motore a benzina sportivo? Certo qualche sparo in rilascio tra una curva e l’altra sarebbe stata una piacevole compagnia, ma alla RS e-tron GT sono riusciti a dare anche un bel sound, versione elettrica del migliore sound termico, quello del V8. Rimane ora soltanto l’ansia da autonomia, tra qualche anno probabilmente penseremo soltanto a divertirci.

AUDI 20QUATTRO ORE DEI LAGHI IN CIFRE

Il mondo dell’auto sta cambiando pelle, e quello delle competizioni sportive va di pari passo. In linea con l’impegno di Audi nello sport, dopo aver preso parte al Rally Dakar in Arabia Saudita con la prima vettura elettrificata della storia del raid, la casa dei quattro anelli ha organizzato il 1° e-Rally 20quattro ore dei Laghi, in collaborazione con la città di Cortina d’Ampezzo, località di cui Audi è partner dal 2018.

LA MANIFESTAZIONE L’evento è stato organizzato in conformità al Codice Sportivo Internazionale della FIA e sotto l’egida regolamentare dell'Automobile Club d'Italia. Presente, come ufficiale di gara, un Giudice Unico Delegato ACI Sport. Alla competizione hanno preso parte 24 equipaggi che si sono alternati al volante di Audi Q4 e-tron e Audi RS e-tron GT, coprendo il percorso stabilito rispettando velocità e tempi di percorrenza, con controlli orari e timbrature, cimentandosi nel miglior tempo in occasione delle prove speciali sulle superfici ghiacciate dei laghi di Fedaia, Issengo e Pianozes.

I NUMERI Qualche numero che racconta la competizione:

  • Km percorsi dalle vetture in gara: 5.400
  • Tappe totali: 8
  • Km complessivi di prove speciali: 192
  • Passi montani affrontati: 7 (Falzarego, Pordoi, Tre Croci, Cimabanche, Fedaia, Giau).
  • Altitudine massima raggiunta: 2.239 m slm (Passo Pordoi)
  • Chiodi degli pneumatici: 1.200 a treno
  • Tempo medio del pit-stop per il cambio pneumatici: 4 minuti
  • Ricariche effettuate: 42
  • kWh utilizzati dalle vetture in gara: 1.760
  • kWh ricaricati in media a ogni rifornimento: 42
  • Inconvenienti tecnici: tre dadi ruota danneggiati da un avvitatore difettoso

LE AUTO IMPEGNATE Impegnate in questa originale avventura sono stati i due nuovi modelli full electric di Ingolstadt: il SUV compatto Audi Q4 e-tron (qui la nostra prova video) e la granturismo Audi RS e-tron GT (la prova video).

I PARTECIPANTI Tra i nomi impegnati nelle prove speciali del Rally 20quattro Ore dei Laghi Fabrizia Pons, unica donna ad aver conquistato punti sia come pilota sia come navigatrice nel WRC, Dario Cerrato, cinque volte Campione Italiano Rally, l’ex pilota di Formula 1 Giorgio Francia, il campione di Rally Piero Liatti, con 140 gare e 25 vittorie assolute all’attivo, il campione del mondo di kart Andrea Gilardi e molti altri.

LE TAPPE Nelle 24 ore in cui si è svolta la gara le auto hanno affrontato il fondo irregolare e parzialmente innevato del Passo Pordoi (2.239 mt), mettendo alla prova le sospensioni pneumatiche e il differenziale posteriore a bloccaggio elettronico di Audi RS e-tron GT, con i suoi 646 CV e un bilanciamento di pesi prossimo al 50:50. I rifornimenti in corrente continua sono stati possibili grazie alla collaborazione con Enel X e le sue postazioni di ricarica fast: fino a 125 kW per Audi Q4 e-tron, fino a 270 kW per Audi RS e-tron GT, capace di accumulare 100 km d’autonomia in 5 minuti. Unico intoppo: tre dadi ruota danneggiati da un avvitatore difettoso. Tutto sommato, davvero un buon risultato!


Pubblicato da Mario Cornicchia, 11/02/2022
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