Mezzo secolo fa nasceva AMG, prima semplice preparatore di motori e ora pedina fondamentale nello scacchiere Mercedes
MEZZO SECOLO VISSUTO DI FRETTA Hans Werner Aufrecht e Erhard Melcher. Due nomi sconosciuti ai più ma che nel 1967 hanno dato vita a un vero e proprio mito nel mondo dei motori: AMG, acronimo che unisce i cognomi dei suoi 2 fondatori e quello della città dove tutto ebbe inizio, Großaspach. Una realtà nata come società specializzata nello sviluppo di motori da corsa e capace, nel 2016, di vendere 100.000 auto in tutto il mondo. Una storia vissuta sempre di corsa, a velocità che voi umani…
UNA LUNGA STORIA D’AMORE Oggi come oggi AMG fa rima con Mercedes (dal 2005 il preparatore è parte integrante di Daimler) e i primi contatti tra i marchi hanno avuto inizio nel 1971 con la AMG 300 SEL 6.8, soprannominata Rote Sau (scrofa rossa). Basata sulla Mercedes 300 SEL 6.3 buttava a terra 420 cv e 620 Nm di coppia. Un mostro non ufficiale (Mercedes smentì il fatto che si trattasse di un modello sviluppato con la loro collaborazioe) capace di vincere la 24 Ore di Spa di quell’anno, mostrando al mondo le capacità del giovane marchio di preparazioni auto.
IL TRASLOCO Nel 1976, a 9 anni dalla sua nascita, AMG si trasferisce ad Affalterbach. Fabbrica più grande e moderna e cambio di rotta: da elaborazione di motori a produzione di berline e coupé sportive. Un passo gigantesco.
UNO PER UNO Lo conoscete vero il motto di AMG? “One man, one engine”, ovvero “Un uomo, un motore”. Una filosofia secondo cui l’assemblaggio di un propulsore viene seguito sempre dallo stesso ingegnere. Tutto, dal primo pistone all’ultimo bullone è frutto del lavoro di un singolo uomo che, a fine lavoro, firma una placchetta che viene poi attaccata al motore. Un metodo di lavoro che nel 1984 ispirò Erhard Melcher nello sviluppo e nella costruzione di una nuova testata a 4 valvole da accoppiare al V8 5 litri della Mercedes 500 SEC.
IL DTM Nel 1988 AMG ebbe il compito non solo di assemblare le Mercedes 190 E da gara, ma fu anche responsabile del loro sviluppo per gareggiare nel DTM tedesco. Un passo importante per la sempre più stretta collaborazione tra Affalterbach e Stoccarda.
INIZIA LA COLLABORAZIONE Nel 1990 inizia ufficialmente la collaborazione tra Mercede e AMG che curerà lo sviluppo di versione ad alte prestazioni di modelli della Stella. È l’inizio del mito. Nel 1993 ecco arrivare la C 36 AMG, la prima Mercedes-AMG di serie. Un successo da 5.000 unità vendute in 4 anni. Nel 1999 Daimler compie il primo, decisivo, passo verso l’unione definitiva e acquista il 51% di AMG per poi diventarne unica proprietaria nel 2005.
TUTTA DA SOLA Fino al 2009 AMG era responsabile di creare elaborazioni di modelli Mercedes. Poi ecco la svolta con la SLS AMG, primo modello interamente sviluppato ad Affalterbach. Una coupé sportiva che ripropone e mitiche portiere ad ali di gabbiano, come l’immortale Mercedes 300SL. La SLS nel 2011 debutta nel mondo delle corse con la versione GT3 e nel 2014 viene sostituita dala Mercedes-AMG GT, secondo modello pensato e creato unicamente da AMG.
I PROSSIMI 50 Si arriva così a oggi, anno del Signore 2017. AMG viene da un 2016 ricco di soddisfazioni con il record di 100.000 unità vendute grazie anche a un’offerta senza precedenti che parte dalla Classe A 45 AMG, passa per C 63 AMG S ed E 63 AMG da 612 cv per arrivare alla violentissima AMG GT3 Edition 50. A loro si unirà presto anche la versione di serie della Mercedes-AMG GT Concept, la berlina coupé 4 porte presentata al Salone di Ginevra 2017. Auto di tutti i tipi accomunate sempre dalla solita filosofia “One man, one engine” e da prestazioni da paura. Dite che manca la ciliegina sulla torta? È vero. Ci vorrebbe qualcosa di più per festeggiare degnamente il primo mezzo secolo di vita. Tipo una hypercar con una quantità spropositata di cavalli. Eccola: per ora sappiamo che si chiamerà AMG Project One, debutterà al Salone di Francoforte 2017 e grazie a una power unit derivata dalla Formula 1 sfreccerà a velocità smodata accompagnata da 1.020 cavalli.