Più rara della costosissima Ferrari 250 GTO, tra il 19 e il 21 ottobre prossimi va all'asta da RM Sotheby's, in Germania, una delle cinque Ferrari 288 GTO Evoluzione da cui l'ingegner Nicola Materazzi da poco scomparso fece nascere in seguito la mitica (e molto meno rara) Ferrari F40. Quanto sia affascinante ed esotica potete ammirarlo da voi nella ricca fotogallery che vi proponiamo, fatto sta che la storia dietro la Ferrari GTO Evoluzione - come tutto quello che riguarda il Cavallino Rampante, del resto - ha un che di leggendario.
Ferrari 288 GTO Evoluzione, vista 3/4 anteriore - foto RM Sotheby's
NATA PER LE CORSE? La storia ufficiale racconta che la Ferrari GTO standard del 1984 fosse un modello nato per ottenere l'omologazione dell'auto da corsa da schierare tra i mostri del famigerato Gruppo B. Come tutti sanno, la serie venne cancellata alla fine della stagione del 1986, in seguito agli incidenti che costarono la vita a tre spettatori nel Rally del Portogallo e al pilota Lancia Henri Toivonen, come al suo navigatore Sergio Cresto, nel Rally di Corsica. Presentata al Salone di Ginevra, la GTO stradale fu comunque un successo clamoroso, tanto che per soddisfare la richiesta dei clienti ne furono costruite 272: ben più delle 200 previste.
Ferrari 288 GTO Evoluzione, vista laterale coi cofani aperti - foto RM Sotheby's
DUE STORIE DIVERSE La GTO dimostrava l'esistenza di un mercato per le hypercar ante-litteram. Verrebbe da pensare che la GTO Evoluzione fosse l'auto da corsa che dalla GTO standard avrebbe dovuto ottenere l'omologazione, ma pare che le cose non stiano così. L'Evoluzione sarebbe giunta dopo, ma qui le fonti non concordano. Ferrari riporta ufficialmente sul suo sito che la 288 GTO Evoluzione era solo il muletto per sviluppare la famosa Ferrari F40 stradale. Materazzi racconta invece che fosse effettivamente uno studio per produrre un'auto da corsa da schierare a Le Mans come da lui suggerito allo stesso Enzo Ferrari. Chi ha ragione?
Ferrari 288 GTO Evoluzione, dettaglio del motore - foto RM Sotheby's
LA DISPUTA CON PININFARINA Fatto sta che la 288 Evoluzione, con il supporto tecnico della Michelotto Corse di Padova, vide la potenza lievitare da 400 a 650 CV, grazie soprattutto all'impiego di turbocompressori di maggior portata e pistoni speciali. Il peso diminuiva fino a 940 kg grazie ai pannelli della carrozzeria in fibra di carbonio e kevlar. E di nuovo le fonti non concordano perché se da un lato viene accreditato Pininfarina come autore del design, secondo Materazzi l'aerodinamica del prototipo messa a punto a Torino era un disastro e l'ingegnere dice di averla dovuta rifare in prima persona.
Ferrari 288 GTO Evoluzione, gli interni - foto RM Sotheby's
APPENA TAGLIANDATA Di chi sia il merito non è dunque del tutto chiaro, ma grazie al motore più potente, al telaio rinforzato e alla nuova carrozzeria, la Evoluzione passava dai 305 km/h della GTO di serie a qualcosa come 370 km/h di velocità massima. Con lei inizia la stirpe delle Ferrari più estreme, che dopo la F40 è proseguita con le varie F50, Enzo e La Ferrari. Difficile immaginare quale prezzo potrà spuntare in fase d'asta, ma di certo non sarà basso, visto che di recente questa particolare auto (numero di telaio79888) ha beneficiato di un completo ripristino effettuato da Michelotto, che è costato 133.000 euro e ha compreso la riverniciatura in Rosso Corsa e il rifacimento degli interni come della trasmissione.