Matita italiana per la prima supercar della storia Lexus. Una concept appena esposta a Detroit, ma da osservare con attenzione. Perché se non si sa molto sulla tecnica che l'accompagna, la LF-A sarà quasi certamente messa in produzione. A Tokyo, in autunno, la versione definitiva, che non dovrebbe essere molto diversa.
SOLDI BUTTATI? Se qualche volta vi siete domandati come mai la Toyota investa decine di milioni di euro nella Formula 1 per poi produrre vetture che di veramente sportivo hanno poco, bene, ecco la risposta: si chiama LF-A, dove L sta per Lexus, F per Finesse, eleganza, raffinatezza, e A non è chiaro se sia per America o per "prima" della serie. Di sicuro, però, quella che la Lexus ha esposto al Salone di Detroit è una supercar destinata a un futuro concreto, la prima in grado di confrontarsi senza soggezione con mostri sacri come Ferrari, Porsche, Mercedes e Aston Martin.
90-60-90 Come misure ci siamo: la LF-A è tre centimetri più corta di una 911 Turbo (440cm contro 443 della Porsche) ma con un interasse più lungo (258cm contro 235); alta come una Ferrari F430 (122cm) e larga quasi come una Aston Martin DB9 (186cmm contro i 187,5 della DB9). Anche come meccanica siamo al top, con un probabile V10 da 5.0 litri sotto il cofano che sfrutterebbe le novità tecniche introdotte sul V10 di F1, se non addirittura il nuovo V8, nel caso la F1 dovesse cambiare regolamento nel 2006. L'obiettivo sarebbe quello di garantire alla LF-A un motore capace di produrre 500cv di potenza massima e una velocità massima superiore ai 300 km/h.
PATTI CHIARI Che il messaggio sia chiaro, insomma: si fa sul serio. Sembra infatti che la LF-A non sia proprio un semplice esercizio di immagine, ma che qualcosa di concreto stia già girando al Nürburgring e che la Toyota prepari una sorpresa per il prossimo salone di Tokyo, questo autunno. Le forme forse non saranno identiche a quelle della LF-A, ma a ben guardarla non ci sarebbe da meravigliarsi se lo fossero. Nel caso sarebbe una bella rivoluzione per il marchio di lusso Toyota.
QUASI SVEDESE Minimalista quel tanto che basta per conferirle una spiccata personalità estetica, la LF-A ha linee rette e spigoli ovunque, un muso a punta molto aggressivo, una fiancata scolpita nell'alluminio con un abitacolo schiacciato e filante e una coda originalissima, dove spiccano le ampie aperture di sfogo dell'aria del motore (centrale-posteriore?) che riprendono l'andamento ad archi del fondo. Al centro del quale sono sistemati i tre tubi di scarico.
ESPRIT DE FINESSE Stile minimalista-elegante anche all'interno, con due poltroncine avvolgenti per i due unici ospiti della LF-A e una plancia che sembra estratta da un hi-fi della svedese Bang&Olufsen. Da vera sportiva, ha il volante leggermente ovalizzato nella parte bassa e un quadro strumenti classico. Un design tutto sommato pulito che imprime eleganza e "finesse" senza ricorrere a distese di legni pregiati o cromature varie. Un bell'esempio di stile europeo, o più correttamente, un bell'esempio di made in Italy.
MADE IN ITALY Non è un caso forse che indiscrezioni molto attendibili vogliano l'autore del nuovo corso stilistico Lexus, e di questa LF-A, di italianissimi natali. Il nome: Leonardo Fioravanti (guarda caso le stesse iniziali della Lexus LF-A) autore tra l'altro del tettuccio apribile della Ferrari Superamerica, oltre che designer di fama internazionale. Fioravanti si è formato professionalmente alla Pininfarina dove ha lavorato per 24 anni prima di diventare vice direttore generale alla Ferrari (1988) e poi responsabile del Centro Stile Fiat (1990). Dal 1991 lavora in proprio come stilista freelance.