La kermesse ginevrina vista con occhi... diversi. Tra il serio e il faceto. Perché un po' di satira automobilistica non fa male. Specie di questi tempi
Passeggiando fra gli stand del Salone di Ginevra 2013 sono saltate all'occhio, fra le tante, 10 chicche a 4 e 3 ruote che – parere personale – vale la pena di raccogliere in un elenco (semiserio) di novità. Se volete contribuire con i commenti, la porta è spalancata.
FERRARI LAFERRARI Come a dire che dopo questa, nessun'altra mai. Ovviamente non è così, anche perché lo stesso Enzo amava dire che la Ferrari (staccato) migliore era quella che doveva ancora vedere la luce. Il concetto della denominazione del mezzo – spaventosamente dotato e, tra le supercar, stilisticamente la migliore per me – è stato riassunto alla perfezione da un amico bresciano: “...adesso che avete fatto LaFerrari, le altre che ho in box cosa sono?” Difficile dargli torto.
ALFA ROMEO 4C Il ritorno dell'Alfa in grande stile. Con una sportiva che più sportiva non si può. 240 cv, motore centrale, telaio in carbonio... E poi una carrozzeria che farà voltare un sacco di teste al semaforo. Roba sartoriale, insomma. Ecco, in cotanta prestanza estetica e prestazionale, è proprio difficile mandar giù quei fari anteriori in dura plastica scura. E anche gli specchietti in stile Punto... Ma l'Alfa è tornata e va bene così.
LAMBORGHINI VENENO L'hanno comprata – alla modica cifra di 3 milioni di euro – in tre. Trafficanti di diamanti, ricchi petrolieri o banchieri con metri di pelo sullo stomaco non è dato sapere. Di certo amano le forme ardite e inusuali: la Veneno, che prende il nome da un toro particolarmente nervoso, ha un aspetto decisamente bestiale. La meccanica, però, lo è meno: per lei ci sono "solo" 750 cv, ben 213 in meno rispetto a LaFerrari. La battaglia è aperta.
HAMANN RANGE ROVER Il premio "Al Cafone" del Salone di Ginevra 2013 va (di diritto e senza possibilità di appello) alla Range Rover rosa shocking di Hamann. Per (fortunati?) calciatori e milionari di ogni ordine e grado che considerano una Range troppo banale, vanno in vacanza a Dubai e hanno la moglie-fidanzata-compagna che possiede almeno 5 barboncini. Dimenticavo: possono anche permettersi di sfamare quella bestia del motore, un V8 supercharged da 5 litri.
MORGAN THREE WHEELER In un mondo in cui tutti cercano di consumare meno, inventandosi tecnologie da cervelli fini (vedere alla voce Toyota i-Road) quei mattacchioni della Morgan puntano ancora tutto sul legno e sulle tre ruote. Che di tecnologico, vabbé, c'hanno proprio poco. Quando le tradizioni non muoiono mai. E menomale, una volta tanto.
TOYOTA I-ROAD Ad intervalli regolari, il malcapitato ingegnere di turno guidava il piccolo prototipo elettrico in un micro-circuito all'interno dello stand Toyota. Una tortura, per lui. Illuminante, per noi: le sospensioni anteriori tipo Piaggio Mp3 e l'ampio angolo di sterzo fanno svoltare la i-Road davvero in un fazzoletto. Anche se le emozioni, stavolta, parlano inglese (vedi Morgan).
VOLKSWAGEN XL1 Consumare un solo litro di gasolio per coprire 100 km? Un vecchio sogno di Ferdinand Piëch. Che tanto ha lavorato e, alla fine, ce l'ha fatta. Con un motore elettrico unito ad un bicilindrico diesel e un'aerodinamica tesa alla prestazione. Ne faranno 250 esemplari l'anno, ad un prezzo – ancora non ufficiale – intorno ai 50.000 euro. Senza servosterzo. Con due telecamere al posto degli specchi retrovisori (eliminati per questioni aerodinamiche) e solo biposto. Una volta erano così le sportive. I tempi cambiano, non ce n'è.
LAND ROVER DEFENDER ELECTRIC D'accordo, è ancora allo stadio di prototipo. E non si sa se mai vedrà la luce in serie. Tuttavia, il fatto stesso di vedere una colonna portante come la Defender abbandonare il caro vecchio schema meccanico tradizionale fa un po' rabbrividire i malati del tassello. Così come la presenza del Terrain Response, finora prerogativa delle Land moderne. Cosa tocca fare per adeguarsi ai tempi.
NOBLE M600 Per un qualche strano motivo, la Noble M600 in mostra davanti allo stand ufficiale della Casa inglese monta una targa con la scritta MECO. Che, in italiano anzi, in romano... beh, avete capito: non suona proprio bene, però rende bene l'idea.
ROLLS ROYCE WRAITH Il marrone, si sa, non è proprio uno dei colori più nobili. Nel senso serio e faceto del termine. Una Rolls, nella fattispecie la Wraith, potrebbe meritarsi ben altro, come un elegante grigio o un raffinato blu. Soprattutto in occasione del debutto in società. Ma – si vocifera – il colore in questione, complice la brutta gastroenterite della Regina Elisabetta, sia stata una scelta... “obbligata”. Scherzi a parte, una delle più belle Rolls degli ultimi anni.