In Italia è stata accolta dalla stampa con un sostanziale entusiasmo, ma il sentimento nostrano è poco condiviso all'estero, dove alla "Deltona" non sono mancate critiche anche molto dure. Ecco come la stampa specializzata straniera ha giudicato la Lancia che dovrebbe portare il marchio torinese agli antichi splendori.
IL BELLO DELLA DELTA Se dovessimo stare al sorriso compiaciuto di Richard Gere mentre porta, senza apparente sforzo, la nuova Delta dal Sunset Boulevard fino alle montagne del Tibet, potremmo pensare che l'ultima proposta Lancia sia destinata a un successo per così dire "worldwide", basato sulla qualità del progetto e sul blasone del marchio Lancia, finalmente riportato agli antichi splendori. La realtà non è proprio così. E se lo spot che imperversa sulle nostre televisioni è l'ennesima dimostrazione di quanto l'ormai canuto divo holliwoodiano si meriti la sbavante adorazione delle spettatrici, i commenti che arrivano dall'estero sulla tanto attesa Lancia Delta non sono sempre così lusinghieri, come abbiamo potuto verificare sfogliando le più importanti testate estere.
LA STRONCATURA Il problema più grosso della nuova Delta è di immagine, e i più duri in questo senso sono gli inglesi. Autocar, per esempio - uno dei settimanali più letti nel Regno Unito - è quasi spietato. Pur apprezzando le linee dell'auto e la spaziosità dell'abitacolo, dichiara subito che "l'attuale modello non è quello che ci si aspettava per l'erede della compatta Lancia", per poi concludere dicendo che "in UK hanno aspettato 14 anni per rivedere una Delta sulle loro strade, ma alla prova dei fatti dovranno aspettare ancora per vedere una buona Lancia".
CRITICHE ALLA QUALITA' Il redattore inglese ci va giù pesante, dichiarando che "se la nuova Lancia è tutto ciò che riguarda il comfort, il lusso e le finiture - se deve essere la risposta italiana alla Lexus - sicuramente non ve ne accorgerete dal posto di guida della Delta"... Con questo dando un giudizio molto negativo contemporaneamente sulla qualità degli interni e sulle doti di guidabilità. La posizione di guida viene giudicata scomoda, leggermente disassata e con la seduta troppo corta, mentre i materiali utilizzati per gli interni sono di qualità discontinua, per cui "la pelle e il materiale soffice con cui sono realizzati sedili e plancia, devono convivere con le plastiche rigide dei pannelli porta o con il finto alluminio della console centrale". Non bastasse, il livello delle finiture viene valutato come "poco costante sia dentro l'abitacolo, sia fuori, per i pannelli della carrozzeria".
NIENTE COCCOLE Il motore provato è il 1.9 litri diesel twin turbo che, secondo Autocar, "dimostra di essere potente ma anche rumoroso sopra la media", oltre che abbinato a "sospensioni di serie con un comportamento più da supermini che da auto premium". Le cose secondo loro migliorano un po' con quelle a controllo attivo, ma "la Delta comunque non coccola i suoi passeggeri come dovrebbe".
IL GIUDIZIO DI CAR Più equilibrato Car, forseil più autorevole periodico di motori inglese, che trova "la migliore qualità della nuova Lancia nella sua diversità". Certo, "il rischio è di essere diversi come l'eccentrico Michael Jackson, piuttosto che come i computer Apple", dice il giornalista inglese, ma la Delta lo è in modo sostanzialmente positivo, perché "è spaziosa e abbastanza ben fatta". Così, se "la pelle dei sedili Poltrona Frau non sfigurerebbe su una Rolls-Royce, la cura con cui sono realizzati può per un attimo far credere che sia dovuta a qualche artigiano italiano". Al di là della Manica la nuova Lancia sembra quindi "la scelta giusta per chi volesse fare downsizing da una Audi A4, una Volvo o una Passat di alta gamma, senza perdere troppo in termini di lusso o comfort, ma risparmiando qualcosa in termini di ingombro e, forse, di consumi di carburante".
LA STILETTATA Abbastanza allineato è anche il giudizio sulla guidabilità, anche se in questo caso l'imputato è lo sterzo, valutato non al livello di Audi A3, Golf o Ford Focus - con quest'ultima che rappresenta il riferimento di categoria per i sudditi della regina - nonché sul motore bi-turbo di 1.9 litri, definito come "volenteroso ma anche troppo chiassoso". La stilettata arriva però con le conclusioni, in cui Car definisce realistiche le 2.500 auto che Lancia vuole vendere nel 2009 in Inghilterra, dichiarando senza mezzi termini che "per molti utenti premium inglesi il marchio torinese non significa proprio nulla, mentre per i pochi che lo conoscono, questa Delta sta alla sua progenitrice quanto una Rolls-Royce sta ad una Lamborghini"...
COSI' AUTO EXPRESS Anche un altro settimanale inglese molto noto come Auto Express non si discosta eccessivamente da quanto detto dai colleghi locali. "L'esclusività a bordo della Delta è garantita, così come, però, sono inevitabili il rumore che arriva dal motore - in questo caso il nuovo 2.0 turbodiesel da 165 cavalli - e lo scarso coinvolgimento alla guida, imputabile ancora allo sterzo lento e vago, sempre paragonato a quello della solita Ford Focus".
CAR AND DRIVER Per chiudere con i commenti anglofoni, ma dall'altra parte dell'Oceano, la rivista americana Car and Driver si è dimostrata invece più positiva nei confronti della Delta e, pur rammaricandosi di quanto il "lato aggressivo della progenitrice sia stato messo in secondo piano", si è lanciata in una lode degli interni che a parer loro "danno la sensazione di trovarsi su una baby Maserati GT, piuttosto che su una super Panda anabolizzata"... Insomma, la Delta fa discutere in ogni latitudine.
COSI' L'AUTOMOBILE I francesi de L'Automobile, per esempio, trovano "le finiture degli interni inadeguate" e fanno le pulci anche alla spaziosità dell'abitacolo, perché "la soluzione dei sedili scorrevoli penalizza troppo il bagagliaio". Si addolciscono invece per quanto riguarda la guidabilità, perché "il passo lungo regala una bella neutralità in curva e reazioni sempre progressive e rassicuranti, anche se poco reattive nelle curve strette". Il motore turbodiesel di 2.0 litri piace anche Oltralpe perché "ha carattere, sebbene non sia prontissimo ai bassi regimi, oltre che piuttosto rumoroso". In generale però, anche i francesi de L'Automobile sollevano il dubbio se questa Lancia sia in grado di convincere la clientela esigente alla quale è indirizzata. E questo nonostante "il comportamento su strada sia adeguato e la linea sappia essere originale".
LE QUOTIDIEN AUTO La pensa diversamente Le Quotidien Auto, importante testata francese, che invece è convinta del fatto che "proprio l'originalità di questa Lancia potrà far passare in secondo piano qualche mancanza a livello di finitura e una guida tutt'altro che sportiva". "Il meglio di sé", secondo loro, "la Delta lo dà con la carrozzeria bicolore, esaltata dalle numerose cromature esterne", pur mettendo in luce "il rischio di un'eccessiva vulnerabilità di una siffatta carrozzeria nel traffico congestionato".
NON DELUDE Rincuorato dal sapere che come optional esistono delle protezioni apposite, il quotidiano francese prosegue criticando la qualità di qualche particolare degli interni e sottolineando come nelle vetture dotate di tetto panoramico Granluce lo spazio per le teste dei passeggeri posteriori sia limitato se si supera il metro e ottanta di altezza. In compenso, la dotazione non delude. Positivo anche il giudizio sul motore 1.6 turbodiesel, che soffre solo per "una rapportatura del cambio troppo lunga e votata al contenimento dei consumi". Il dato di 4,9 lt/100Km viene però giudicato troppo ottimista, mentre anche secondo Le Quotidien "la tenuta di strada è soddisfacente. L'assetto predilige l'asfalto cittadino o le lunghe sgroppate autostradali", mentre è sempre lo sterzo lento a far arricciare il naso.
COSI' AUTO BILD Poco entusiasmo arriva invece da Margret Hucko, del settimanale tedesco Auto Bild. I dubbi riguardano le dimensioni, che "con oltre quattro metri e mezzo di lunghezza superano abbondantemente la best seller Golf", e la linea, "un misto tra una sportiva, una familiare e una limousine". In pratica "una specie di Mercedes R che costa oltre 20.000 euro in meno". La giornalista tedesca non è convinta nemmeno dallo spazio interno, che giudica "insufficiente per chi è alto più del "solito" metro e ottanta, anche se, in compenso, per eventuali bambini lo spazio a disposizione è virtualmente infinito". La freddezza teutonica si scalda leggermente solo per la linea della Delta, nonostante il suo muso ricordi alla giornalista il naso "volitivo" di Cyrano de Bergerac.
MOTORE SUPERBO Positivo senza eccezioni è invece il voto dato al 2.0 turbodiesel - uno dei motori più gettonati tra i giornalisti esteri - che è capace di reggere i 50 orari in quarta e di riprendere senza incertezze da 1.300 giri, oltretutto consumando pochissimo, sebbene il dato di 5,3 lt/100Km citato sia solo il dichiarato. Curiosamente, infine, i tedeschi sono sorpresi che la Delta si avvii ancora con una chiave tradizionale. Un piccolo particolare, che fa capire come nei diversi mercati i parametri di valutazione cambino continuamente.
KM77 Nella calda Spagna, per esempio, chi scrive sul sito internet km77.com è interessato soprattutto al capientebagagliaio della Delta (analizzato in ogni suo particolare) e sostanzialmente soddisfatto della cura con cui sono realizzati gli interni, dei quali critica solo l'altezza del piano di carico da terra (77cm) e il fatto che la corona volante copra visivamente alcuni comandi sulla plancia. Si dice un gran bene anche dei due diesel più potenti, sottolineando la loro capacità di riprendere da poco oltre il minimo senza vibrazioni, cosa giudicata non comune. Del 190 cavalli in particolare apprezza la spinta, ma ammette anche che, senza aver letto le prestazioni dichiarate, "la differenza rispetto al duemila da 165 cavalli non è poi così sensibile". Anche il sito spagnolo è quindi convinto che le previsioni di vendita Lancia in Spagna siano verosimili.
CONCLUSIONI In definitiva, le testate europee sembrano essere tutte convinte che la Delta abbia in assoluto delle buone qualità, ma che rispetto al compito che le è stato dato dai vertici del Gruppo Fiat manchi ancora qualcosa in termini di qualità delle finiture e comfort per poter puntare al vertice della categoria delle compatte premium. Giudizi ben diversi da quelli, generosi ed elogiativi, espressi della grande maggioranza della stampa specializzata italiana. Chi avrà ragione?