Dall'idea alla vendita: tutti i retroscena della nascita della supercar ispirata al mondo aeronautico e realizzata a tempo di record.
CONCEPITA IN CALIFORNIA I ragazzi del team di sviluppo hanno l'aria dei reduci: la leggenda vuole che tutto sia nato al tempo della presentazione della LP 640. Dall'idea abbozzata in California, agosto 2006, sono partiti i lavori. L'idea balzana di celebrare il successo del Toro, rinvigorito dalla cura Audi e che distribuisce utili agli azionisti come mai era successo prima, ha preso forma in un momento. A Francoforte, un anno dopo, la Reventón era realtà.
CALIFORNIA DREAMING Non bastava fare gli straordinari e disegnare una supercar che esaltasse l'essenza Lamborghini: estrema, protesa in avanti e con superfici decise. La Supercar celebrativa doveva esagerare e colpire. La sfida è stata risolta con un misto di fantasia e pragmatismo. Ecco un design che traduce in metallo i concetti di "estremo" e "sfrontatezza", tratti fondamentali del carattere del fondatore. Facendo di necessità virtù.
SINERGIE Ad un primo sguardo neppure si direbbe, ma parabrezza, montante, giro porte e quasi tutti i pezzi meccanici e componentistica vengono dalla Murciélago. Scelta legata non a tirchierie o mancanza di fantasia quanto di omologazione: l'auto celebrativa doveva essere vendibile e guidabile su tutti i mercati mondiali. L'unico modo per rispettare i tempi e rispondere ai requisiti era attingere al patrimonio comune della LP640. Anche il processo stilistico è stato validato a tempo di record.
F 22 Raptor La contaminazione della Reventón con il mondo aeronautico non è solo di facciata o una trovata del marketing. Il team di sviluppo, per trovare rapida ispirazione, ha passato intere giornate nella base di Ghedi. Quasi una full immersion. La passione per l'F22 Raptor e gli aerei da caccia si è tradotta nelle fredda essenzialità delle linee sia nella gestione di prese e sfoghi d'aria.
FORMA E FUNZIONEL'asimmetria tra le prese d'aria è voluta e funzionale. Quella sul lato del guidatore aumenta l'afflusso verso il radiatore dell'olio, mentre quella sul pavimento risulta piatta per incrementare il flusso verso il fondo aerodinamico. La Reventón supera i 340 km/h. E le alette sempre in fibra di carbonio fissate sui cerchi non sono simbolo di leziosità, ma servono per il raffreddamento dei freni.
COMPOSITA Segue la stessa ispirazione anche la scelta della fibra di carbonio per il guscio esterno. Fatto di pannelli in CFC incollati al telaio. A sua volta un mix di composito e acciaio. Leggerezza, sicurezza e, anche qui, contaminazione con le nuove frontiere aeronautiche: dove i materiali compositi promettono leggerezza e resistenza (la riduzione dei consumi su una Lambo non interessa). Oltre che rapidità di realizzazione e adattabilità alla produzione in piccoli lotti.
ASTEROID La suggestione aeronautica ha trovato compimento nella strumentazione con tre schermi Tft che consente di scegliere tra "analogico" e "digitale". Che ai nostalgici dei videogame d'annata potrebbe ricordare Asteroids, ma in realtà riprende e sviluppa concetti cari alle missioni di volo e a piloti impegnati a controllare parametri di funzionamento e prendere decisioni nello spazio di un battito di ciglia. Come il G-force meter che misura e rappresenta in 3D la forza di accelerazione longitudinale e laterale. La strumentazione sviluppata con Digitek, azienda specializzata nel settore automotive, è inserita in un blocco ricavato dal pieno di alluminio.
PROPULSORI GRAN RISERVA Sul propulsore, in comune con la Murciélago LP640, dodici cilindri da 6,5 litri, non ci sono esclusività tecniche ulteriori. La maggiore potenza (+10cv) viene garantita attraverso il processo di selezione accurata degli stessi motori. Proprio come accade nel mondo delle corse. Cura, velocità e attenzione ai dettagli. La ricetta del successo? Team di lavoro ristretti e pronti a condividere knowledge e obiettivi, creatività e fantasia. Dalla progettazione al CAD alla realizzazione dei modellini in scala fino all'assemblaggio manuale dei venti esemplari.
UOMINI CON LA VALIGIA E si arriva alla fine del processo. La vendita. Perchè come ogni azienda, Lamborghini deve far sognare... ma anche guadagnare. Mentre la Reventón era poco più che un sogno, esisteva solo un modello in scala 1:10, i concessionari in tutto il modo hanno invitato i Clienti per trovare venti interessati al nuovo Toro millesimato. Manco a dirlo tutti venduti in un amen sulla carta. Venti milioni di euro in cassa e tantissime copertine dei giornali come valore aggiunto. Non solo sogno e gioco per pochi, ma anche icona e simbolo del "saper fare" per il Gruppo VW, e per Lamborghini in particolare. Anche per tutti quei giovani che poi compreranno una Up!