Trecento chilometri di strada fra contrasti paesaggistici e strade costellate di buche e automobilisti scapestrati fanno temere il peggio. La Logan però passa indenne attraverso tutto: il peggio è evitato. Adesso, cambio "redazionale" al volante.
CAMPO DI BATTAGLIA Da Pskov a San Pietroburgo ci sono solo 300 km di distanza ma questo è soltanto un freddo dato geografico. Sotto altri punti di vista, in questo spicchio di Russia c'è molto di più, a partire da una landa acquitrinosa che si estende a perdita d'occhio e mette la pelle d'oca, facendo intuire a tutta la spedizione quanto titanici siano stati gli sforzi di chi, nelle varie guerre, è venuto a combattere in terra sovietica.
CONTRASTI E poi ci sono gl'incredibili contrasti tra un mondo rurale triste e grigio, che fa sembrare la Frittole di "Non ci resta che piangere" una specie di Rimini a Ferragosto, e una megalopoli come l'ex Leningrado, che nulla ha da invidiare alle più grandi città europee quanto a fascino, vita mondana e, purtroppo, anche traffico.
LOGAN VS. SUV Gli stessi contrasti toccano anche la Logan MCV. La familiare rumena è una vera star nella piazza di Luga, un paesone un po' dimesso lungo la M20, dove chi ha comprato la berlina si sente un re e si mangia la wagon con gli occhi. A San Pietroburgo, invece, lungo la Moskovskij Prospect, la Dacia deve cedere la ribalta alle Suv all'ultima moda, anche se neppure queste ultime riescono talvolta a distogliere gli occhi dei passanti dalle vetrine dello shopping.
STERZO DA SLALOM In entrambi i casi, comunque, il protagonista nella guida è lo sterzo, che non offre un gran feeling ma fa comunque il suo dovere. Da una parte ci sono da evitare le buche profonde come tombini aperti che costellano le butterate strade russe. Dall'altra c'è da zigzagare tra automobilisti scapestrati e distratti che farebbero bene a darsi una regolata. In una quindicina di chilometri abbiamo assistito dal vivo a due incidenti (tra cui un frontale da gelare il sangue), rischiandone almeno il triplo.
CAMBIO DELLA GUIDA Tutto però finisce per il meglio ed è bene così: mi sarebbe dispiaciuto passare nella staffetta un testimone gibollato. Già, perché dopo circa 4.700 km, ben più di quelli preventivati, per me è tempo di cedere il volante e tornare a casa. Il raid però continua, anche su MotorBox.