Pit stop con cambio pilota a San Pietroburgo per l'equipaggio di MotorBox. E primi contatti con la Dacia Logan del raid, ma anche con la dura realtà russa.
CORSI E RICORSILa maledizione di Sam Sonite continua con le borse di MotorBox. Con Paolo ci diamo il cambio alla guida della Logan a San Pietroburgo e immancabilmente la mia borsa rimane allo scalo di Francoforte, come la sua Roma. Riesco comunque a evitare che l'Interpol si interessi al potenziale batteriologico dei miei calzini allungando la sosta a San Pietroburgo di qualche ora per aspettare il prezioso carico di biancheria pulita. Per fortuna non siamo nel middle-of-nowhere russo e San Pietroburgo merita una visita più approfondita.
FANTOZZIDecidiamo una visita in auto, dai finestrini della Logan. Tutti meno uno, con la porzione destra del lunotto resa sempre e immancabilmente diafana dallo sporco delle strade russe e dalla mancanza di un minitergi per la pulizia. Insieme alla battuta larga delle due porte posteriori mi perdo metà del panorama. Ogni inizio fantozziano che si rispetti prevede pioggia battente per battezzare il nuovo driver e la visita alla città si fa al volante e coincide con il primo contatto con la Dacia Logan, al suo 4700esimo chilometro di raid con un curriculum di fedele compagna di viaggio a zero inconvenienti.
BELLEZZE RUSSE I palazzi dell'Hermitage, la cattedrale di Sant'Isacco, la colonna di Alessandro, l'Ammiragliato, la fortezza di Pietro e Paolo... non ci facciamo mancare nulla del fascino di questa città, mitteleuropea nello stile architettonico dei palazzi ma inequivocabilmente russa, e non soltanto per scritte e insegne in cirillico.
SI RIPARTE Ore 14, borsone arrivato e ingoiato senza problemi dal bagagliaio da furgone della Logan MCV che sembra senza fondo, e partenza per Novgorod. Tappa breve, poco più di 200 chilometri per il mio battesimo al raid. Quanto basta per rendermi conto che qui si naviga a vista. I navigatori VDO Dayton in dotazione non hanno le mappe per la Russiae metto in pista il mio cellulare su cui ho caricato le mappe locali. Ma il mio affidabilissimo software di navigazione sembra che senta i fumi della Vodka e sulle distanze delle svolte sbaglia di centinaia di metri e a ogni incrocio è necessario un buon lavoro di interpretazione.
PISTOLE RUSSE Che i solerti burocrati russi abbiano richiesto tolleranze cosi ampie? Così, se volete centrare con un missile San Basilio sulla Piazza Rossa di Mosca rischiate invece di far saltare il banco di Dolce&Gabbana ai magazzini Gum. Non sbagliano un colpo invece le pistole radar dei poliziotti sulla strada per Novgorod. Cartelli che indicano la velocità massima non se ne vedono e passo da Babino, un borgo di dodici case dodici a prudentissimi 80 orari.
60-90 Prudentissimi e precisissimi, come dimostra il visore della pistola: 80 spaccati. Peccato che a Babino viga il limite dei 60 orari e tocca pagare una salatissima multa di 300 rubli, circa 7,5 euro. E, a gesti e disegni riesco a farmi spiegare i limiti: 60 km/h nei centri abitati, ovvero dove c'è un cartello con un nome di località anche se siete su una quattro corsie; 90 fuori dai centri.
E PIOVE PIOVE Dopo circa cinque ore di viaggio, di cui la metà spese in coda in una strettoia per i lavori su uno stupido rattoppo all'asfalto (anche qui i lavori non si fanno di notte, consoliamoci) la nostra Dacia Logan varca la soglia cittadina di Novgorod sotto l'immancabile pioggia battente. A giudicare dal fango che si trova sulle strade e che si incolla sulle nostre Logan, non siamo sfortunati, sembra che qui il cielo azzurro non sia una delle attrattive locali. Il suo nome da grigia città industriale nasconde invece la splendida fortificazione del Cremlino, i soliti palazzoni da regime comunista e qualche piccola chiesa di grande fascino. E arriva l'ora di estrarre dalla borsa il pedalino pulito...