Tutta presa dall'opera di rinnovamento, Citroën ha ripensato anche l'immagine e l'architettura (compresa quella concettuale) dei propri punti vendita e di assistenza.
NUMERO 42 Partiamo da Parigi perchè solo ora si capisce che è una strategia di lungo respiro. Se capitate sugli Champs-Elysées non perdetevi un giretto al numero 42. Dal momento dell'apertura, era il 2007, oltre due milioni di visitatori sono entrati nella vetrina più prestigiosa per il mondo Citroën. Con un facciata fatta di vetri sfaccettati inserita in uno dei panorami più belli del mondo, Louvre e Tour Eiffel sullo sfondo, la Casa di Citroën sembra pensata per impressionare tanto quando si guarda da fuori, tanto quando si guarda da dentro.
GADGET Poi certo ci sono anche le auto, una per piano esposte come delle vere Star, e miriadi di gadget, totem interattivi e tutto ciò che serve per omaggiare uno spirito da eccentrica star. Icone del passato come la "Dea" nobilitano magliette, matite o collezioni di modellini. Mentre su passerelle girevoli risplende la produzione corrente insieme a concept futuribili. La vera novità è che, entro 5 anni, non servirà per forza allontanarsi da casa per apprezzare la nuova architettura dei dealer Citroën.
CONCORSO Tutti gli8.000 punti vendita sparsi per il globosaranno aggiornati secondo i dettami base della vetrina parigina. Rispettati dal progetto vincente, selezionato a seguito di un concorso a cui hanno partecipato professionisti da tutto il mondo. Ci sono tre stili differenti, a seconda che la concessionaria sia un nuovo edificio pensato da zero, ristrutturato o semplicemente da aggiornato.
CONCETTI CHIAVE Ma i concetti di riferimento rimangono sempre trasparenza, fluidità di immagine e colore. Gli stessi dello show room Parigino. Mentre per agevolare la visita, un percorso orientativo accompagnerà il cliente in modo "naturale" verso le aree di interesse o i servizi a lui dedicati. Come per lo studio del logo, anche in questo caso l'agenzia Landor ha avuto un ruolo di riferimento, valutando le proposte dei vari architetti e selezionando quella più adatta a rappresentare lo spirito del marchio. Troppe attenzioni per l'arredamento e per l'immagine?
COMUNICAZIONE INTEGRATA Dipende come la si guarda: se come uno stand fieristico, oppure come la scenografia di un palcoscenico, con luci, cura e qualità dei materiali che possono fare molto per rendere autorevole e rinforzare l'immagine dei protagonisti e degli attori in gioco: venditori, auto e clienti. Con ricadute positive non solo sulla "vendita": ci sono fior di studi che associano il valore attribuito al cliente all'utilizzo del prodotto, anche in relazione alla forza comunicativa del brand nei vari momenti di contatto. E proprio per questo vi rimandiamo all'ultimo capitolo, quello del "galateo".