La previsione, anzi, la visione arriva direttamente dal sito della Casa: tre vetture stilizzate secondo le linee guida che influenzeranno la progettazione automobilistica nel 2028. Filosofia aziendale, semplice strategia di marketing, o entrambe...?
ALTRO CHE TAROCCHI Come saranno le auto tra vent'anni? O meglio, come guideremo tra vent'anni?Ce lo dice la Volkswagen, che pare abbia avuto una visione a riguardo. Anzi, cinque visioni, tutte illustrate sul sito della Casa con una suggestiva grafica interattiva. Un bel viaggio nel tempo verso macchine autopilotate, crociere su quattro ruote in atmosfera da salotto e strade senza ingorghi grazie a sonde che coordinano il traffico come direttori d'orchestra. Per poi scoprire, all'ultimo frame, che sotto c'è il trucco...
TRE PROPOSTE Si chiamano "One", "Ego" e "Room" le tre auto del 2028 secondo Volkswagen. Sono il risultato di una lenta transizione verso una nuova concezione di auto che nelle vision del sito si delinea per gradi, tra previsioni a medio-lungo termine e raffronti con le attuali tecnologie montate sulle tedesche di Wolfsburg. In sostanza, si immagina un mondo in cui le auto siano il più possibile un ambiente vivibile per l'uomo, capaci di prevenire da sole gli incidenti grazie alla tecnologia e di comunicare informazioni tra di loro, in modo da regolare ciascuno la propria rotta e velocità seguendo il flusso del traffico. Altro che i walkie-talkie dei Chips.
TRENINO One sarà un'avveniristica city car monoposto a tre ruote. Nella
forma ricorderà il carrozzino di un sidecar, un po' più allungato, e avrà uno chassis
flessibile che gli permetta di agganciarsi alle altre macchine nel traffico, formando un "trenino". "Ego", invece, rappresenterà la proposta più sportiva, con ruote alte e assetto molto ribassato. La alimenterà il Sunfuel, un carburante di seconda generazione ricavato dalle biomasse. A guidarla per le strade, invece, ci penserà il "settimo senso": un esercito di sensori montati sulla scocca per ricevere informazioni dall'ambiente esterno e rielaborarle a beneficio del pilota.
SCOPONE SCIENTIFICO Chiude il cerchio delle visioni la "Room", la familiare. Risponderà all'esigenza di trasformare l'abitacolo in un posto più rilassante per chi ci passa dentro buona parte della propria vita. Per questo, molte delle operazioni di chi guida verranno delegate alla tecnologia, in particolare a un computer di bordo che addirittura saprà riconoscere il pilota al momento dell'accensione, regolandogli automaticamente la posizione del sedile. Una volta impostata la crociera, ci penserà lui a spostare la macchina tra le corsie dell'autostrada, ad evitare di uscire di carreggiata o a mantenere le distanze di sicurezza. Il guidatore? Che giri pure il sedile verso il centro del veicolo per intavolare uno scopone scientifico con gli altri passeggeri: nel 2028 saremo già nell'era dell'autopilota.
FUTURO PROSSIMO Dopo il tuffo nella sfera di cristallo, si risale in superficie e si scopre l'inghippo. Tanta drammaturgia di comunicazione serve a spiegare come
nella nuova Up!, in arrivo nel 2009, ci siano i prodromi dell'auto del futuro, almeno secondo l'interpretazione che ne danno a Wolfsburg. Il valore dell'abitabilità, ad esempio, si riscontrerebbe nel maggiore spazio interno che offre la UP! rispetto alle concorrenti di eguali dimensioni, o in altri particolari come i sedili gonfiabili che si adattano alla forma del corpo. Insomma, a chi non è dotato di chiaroveggenza, non resta che aspettare qualche mese, giusto il tempo di sedersi in una UP!. Intanto, un bel 9 all'estro del marketing VW, anche se le aspettative create sulla UP! rischiano di deludere qualche cliente con troppa fantasia.