Il giro vita vi preoccupa? Niente paura, ci pensa il caro-benzina a mettervi in forma. Negli Usa il prezzo del carburante raddoppiato avrebbe funzionato meglio di una dieta collettiva. Sarà così anche in Italia?
TIRARE LA CINGHIA Una famosa pillola di saggezza dice che bisogna trasformare i problemi in opportunità. Ecco che arriva, pronta e consolatoria, la brillante analisi di un professorone americano, al secolo Charles Courtemanche, Università della North Carolina in Greensboro: il caro benzina equivale a imporre una drastica dieta ad una nazione obesa. Meno si usa la macchina e più si cammina, più si risparmia e più si dimagrisce. Garantito.
BILANCE E PERCENTUALI C'è addirittura una formula matematica a dimostrarlo: l'aumento di 1 dollaro al gallone sarebbe in grado di salvare 16.000 vite umane, abbassare il tasso di obesità del 10% e portare un risparmio annuale alle casse della Sanità di 17 miliardi di dollari. Cifre importanti se si pensa che tra il 1970 e il 2004 la percentuale di obesi dovuta ai carburanti a buon mercato sarebbe stata del 13%! Non solo, secondo Mr. Courtemanche gli effetti psicologici del caro benzina avrebbero cambiato persino abitudini, usi e costumi degli americani creando quasi un effetto "volano" nei comportamenti di una nazione.
CENA FUORI NO GRAZIE Ad esempio, si esce di meno per andare a cena fuori a causa della minore propensione a spendere in trasporti, quindi con doppio guadagno per il portafoglio e per il girovita. Il new deal però non riguarda solo i gourmand: anche i concerti rock ne risentono, con discografici e rockstar preoccupati. Il caro benzina significa paradossalmente anche meno "sold out" a causa di giovani squattrinati impossibilitati a fare il pieno per raggiungere festival in zone lontane. Numeri e comportamenti che valgono per ora solo negli Stati Uniti, certo, ma fino a quando?
ECHI EUROPEIMeglio stare in campana anche nel Vecchio Continente. Sarà provincialismo, ma sappiamo che dopo qualche tempo tendiamo a imitare i colleghi di Oltreoceano. Anche perché il sovrappeso sta diventando una piaga globale. Guarda caso, in Francia, il quotidiano Les Echoes di Martedì 5 agosto ha dedicato una paginata intera alla proposta "anticiccia" (allo studio e vaglio del Legislatore) di tassare il cibo spazzatura, principale responsabile della grandeur alla bilancia della nazione, patria del paté e dello Champagne. Fin qui si potrebbe anche essere d'accordo.
NIENTE ESAGERAZIONI Lo stesso Courtemanche non ritiene ottimale però il continuo aumento dei prezzi dei carburanti, neppure a fini dietetici. A suo dire la continua diminuzione del reddito disponibile, magari eroso proprio dalla spesa sempre maggiore per la benzina, finisce per avere effetti peggiorativi sull'obesità dovuti al risparmio sulla qualità del cibo. Un cane che si morde la coda, insomma.
ALTRI STUDI Non mancano le contraddizioni dunque, ma anche altri studi confermano le relazioni pericolose tra benzina a buon mercato e peso alla bilancia. Con effetti perversi di "auto-alimentazione". Secondo Sheldon H. Jacobson, Virginia Commonwealth University, l'aumento del peso medio dei cittadini americani dagli anni 60 ad oggi avrebbe portato ad un consumo aggiuntivo (annuo!) di oltre 100 milioni di litri di carburante, solo per muovere pancetta e rotolini del benessere.
ANSIE SALUTISTE E poi ci sono fenomeni interessanti, collegati alle ansie di un popolo abituato a muoversi spendendo poco e ora improvvisamente spaesato. Come il grande successo delle biciclette e, strano ma vero, dei lucchetti per legarle alla stazione. O i SUV mastodontici, prima desiderati e ora scontati a -20%. Evviva i rincari del greggio dunque, almeno per la pancia? Lecito nutrire qualche dubbio sulla natura consolatoria del caro-benzina dietetico.