A sessant'anni dalla mitica Willys, che ha dato vita al marchio Jeep, la Casa americana rinnova uno dei suoi simboli a quattro ruote motrici: la Cherokee. Negli USA cambia anche il nome, mentre in Europa la rivoluzione coinvolge la carrozzeria, che cresce, diventa a struttura portante e ha forme più morbide, le sospensioni, ora più moderne, e i motori, tra cui un turbodiesel common rail da 140 CV. Tutto ciò senza compromettere il carattere da fuoristradista doc. Attesa a primavera, questa 4x4 avrà prezzi interessanti.
Anche i miti, ogni tanto, si rinnovano. Talvolta, addirittura, si stravolgono. Così nell’anno che segnerà il debutto della rivoluzionata Mini del Terzo millennio, anche la Jeep ha il desiderio di stupire, presentando una Cherokee che ha ben poco in comune con il modello precedente, quello che per circa tre lustri ha conquistato gli animi anche del più insospettabile dei padri di famiglia con la voglia di bandiera a stelle e strisce tatuata sul cuore.
Sono davvero numerose le differenze rispetto al vecchio modello, tanto che negli States, dove sarà costruita anche l’ultima edizione di questa gloriosa 4x4, hanno deciso di cambiarle persino il nome. Oltreoceano si chiamerà, infatti, Liberty, mentre in Europa continuerà a resistere la tradizione delle Cherokee. Esternamente saltano subito all’occhio i tradizionali connotati di Casa: nel frontale la mascherina ha i sette listelli verticali e i due grossi occhi che, come sulla Willys prodotta 60 anni fa, sono di sagomatura rotonda.
Per il resto il corpo è decisamente più grande e alto per offrire una maggiore abitabilità (lunghezza, larghezza e altezza misurano rispettivamente 4,44x1,82x1,80 metri contro i 4,25x177x163 metri della precedente edizione), una delle croci della vecchia 4x4 yankee, e fortemente ispirato dai prototipi Dakar e Jeepster. Che poi l’accento sia stato spostato sulla funzionalità lo testimonia anche il portellone con il lunotto in cristallo, apribile separatamente per rendere più agili le operazioni di carico e scarico.
Tra le novità più significative c’è poi il passaggio alla scocca portante "uniframe" in acciaio, più solida e resistente agli urti e più leggera rispetto alla carrozzeria imbullonata al telaio. Si tratta di un’importante evoluzione tecnologica, così come lo è quella di adottare sospensioni a ruote indipendenti davanti con bracci trasversali o quella di rimpiazzare le balestre al retrotreno con le più "moderne" molle elicoidali. Una 4x4 addomesticata, dunque? Neanche per sogno, pur nell’epoca delle SUV sempre più incrociatori da autostrada, la Jeep tiene fede alle tradizioni e garantisce che anche la nuova Cherokee sia in grado di affrontare senza fatica il "Rubicon Trail", il re dei percorsi in off road.
I 15 mila chilometri di test in fuoristrada dovrebbero servire da garanzia. Se l’aspetto della nuova 4x4 americana è, infatti, più moderno e vicino a quello delle moderne SUV, i numeri e le caratteristiche della nuova Jeep Cherokee sono ad hoc per affrontare anche guadi e tracciati impegnativi: gli sbalzi corti, il gruppo riduttore e ripartitore Command Track o Select Track, insieme alla notevole altezza da terra e agli angoli di attacco (38,1°) e di uscita (32,4°) ottimali, dovrebbero garantire alla nuova 4x4 di superare qualsiasi ostacolo, o quasi.
Resta inteso che trattandosi di un’auto del terzo millennio la nuova Cherokee non abbia trascurato capitoli fondamentali come comfort, prestazioni e sicurezza. Nel primo caso adottando una batteria di moderni motori a benzina e turbodiesel. Si parte da un quattro cilindri di 2,4 litri a 16 valvole da 154 CV (115 KW) e 123 Nm di coppia a 4000 giri, per passare a un V6 di 3,7 litri da 210 CV (157 KW) con 305 Nm di coppia a 4000 giri con cambio automatico e finire con un turbodiesel 2.5 con tecnologia common rail da 140 CV (105 KW) e 123 Nm di coppia a 1800 giri. Questi ultimi due sono dotati di contralbero di equilibratura per contenere le vibrazioni. Una novità è anche lo sterzo a cremagliera, che rimpiazza quello a circolazione di sfere e dovrebbe assicurare una migliore guidabilità. Quanto alle dotazioni di sicurezza, non mancano gli airbag a doppio stadio, quelli laterali e l’ABS con ripartitore elettronico della frenata.
Disponibile in Italia entro primavera, la nuova Cherokee sarà proposta in due differenti versioni: Sport e Limited. La prima, che negli USA sarà offerta a partire da circa 40 milioni di lire, si riconosce dall’esterno per i passaruota e i paraurti in plastica grigia che determinano un effetto bicolore della carrozzeria. La Cherokee Limited, più raffinata, avrà invece l’abito in tinta unita, finiture più curate, anche per l’arredo interno, e un prezzo (in Usa) di 60 milioni di lire circa.
David Giudici
9 gennaio 2001