Assogomma ha voluto fare il punto sui pneumatici invernali, ricordando ai consumatori che ne esistono di due tipologie, M+S e invernali puri. Secondo la legislazione italiana sono uguali ma nelle prestazioni c'è molta differenza
INVERNALI, TROVA LE DIFFERENZE Anche se l’obbligo delle gomme invernali ha superato da un pezzo il giro di boa (mancano poco più di 2 mesi alla scadenza prevista il 15 aprile), le occasioni per parlare di sicurezza stradale non sono mai troppe e l’appuntamento annuale con Assogomma è sempre un ottimo spunto. L'associazione italiana che riunisce i principali produttori del settore, quest’anno ha voluto ricordare, attraverso una serie di test, che in commercio esistono due famiglie di pneumatici invernali con caratteristiche differenti, entrambe provviste della famosa marcatura M+S (acronimo di Mud & Snow) che consente di soddisfare in pieno gli obblighi di legge. Va bene, ma allora qual è il punto?
OCCHIO AL FIOCCO Il punto è che tutti gli invernali hanno la dicitura M+S impressa sulla spalla, un’autocertificazione del produttore stesso, che segnala ai consumatori che gli pneumatici hanno caratteristiche di aderenza superiori rispetto alle gomme estive durante la stagione fredda, senza però aver superato alcun test specifico. Solo il simbolo delle tre cime con il fiocco di neve (3PMSF ovvero 3 PEAK MOUNTAIN SNOW FLAKE) certifica che il pneumatico ha superato uno specifico test di omologazione previsto dal Regolamento comunitario 117.
RIMANDATO A SETTEMBRE Come funziona il test di omologazione? Anzitutto occorrono condizioni climatiche precise, come l'assenza di precipitazioni, la presenza di neve compatta e temperature comprese tra -4 e -15°. In secondo luogo serve il cosiddetto pneumatico di riferimento SRTT (Standard Reference Test Tyre), ovvero una gomma fornita da 30 anni dallo stesso produttorecon caratteristiche intermedie tra le varie tipologie di gomme presenti sul mercato, che funge da unità di misura. Si esegue la prova comparativa di frenata con ABS da una velocità di circa 28 km/h sino ai 10. In questo modo si calcola la decelerazione media misurando la distanza percorsa ed il tempo trascorso. La prova viene considerata superata se, mediamente, lo spazio d’arresto risulta migliore di almeno il 7% rispetto al SRTT.
PER IL CODICE E’ DIVERSO Secondo il Codice della Strada, come detto, l'importante è che durante l’ordinanza invernale i pneumatici siano marchiati M+S, ma non è necessario che abbiano anche il logo delle tre cime. Questo spiega, in parte, perché molti tra Suv e crossover calzano di serie scarpe marchiate M+S, una sorta di "quattrostagioni" pensate per cavarsela un po' in tutte le circostanze. Ad ogni modo, però, la capacità di tenere meglio la strada in caso di neve come di asfalto freddo, dei pneumatici con il logo alpino è fuori discussione. A questo proposito, durante le sessioni di prove organizzate da Assogomma, un altro test fondamentale, è stato lo spunto su fondo piano e innevato.
DAIE DE GAS Fatto 100 il tempo impiegato dal pneumatico 3PMSF per percorrere 23 metri, la distanza tra le due fotocellule, il pneumatico M+S ha compiuto la stessa distanza nel 10% di tempo in più dell'invernale puro mentre l’estivo ne ha impiegato addirittura il 30% in più. E’ stato tirato in ballo anche il Summer, proprio a voler ricordare ai possessori di Suv 4x4, che non è sufficiente avere la trazione integrale per muoversi in sicurezza d’inverno: tenetelo sempre a mente.
COSA SCEGLIERE? Alla fine della fiera, la differenza tra M+S ed M+S con logo alpino, ossia i pneumatici invernali puri, come si chiamano in gergo, non è solo una questione di omologazione ma di tenuta sulla neve. Con questo, la precisazione fatta da Assogomma non vuole mettere in secondo piano i pneumatici M+S ma semplicemente far capire al consumatore che gli invernali non sono tutti uguali. I Mud&Snow offrono comunque un buon livello di aderenza, ma le performance degli invernali puri sono un’altra storia, e alla guida lo senti. Lo sterzo è più preciso, la frenata più incisiva e quindi breve, e in curva si può tenere una velocità più elevata. Insomma, l’auto risponde in maniera più diretta ai comandi e guidare sulla neve richiede meno impegno mentale.