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Passo della Cisa


Avatar di Mario Cornicchia, il 20/10/14

10 anni fa - Sulle strade più belle

La SS62 della Cisa è un percorso emozionante, che soddisfa gli amanti della guida e chi vuole, invece, semplicemente tirare il fiato e riappropriarsi del proprio tempo, ammirando scorci carichi di suggestioni.

LA MIA SCELTA Se devo affrontare la Parma – La Spezia e viceversa la mia strada non è la A15. La mia strada è la SS62, la vecchia Cisa. Se ho tempo la percorro tra Fornovo e Pontremoli, se il tempo scarseggia la percorro almeno tra Berceto e Pontremoli. E viceversa. Perché, di grazia, direte affrontare una vecchia strada statale quando hai a disposizione una veloce, panoramica e divertente autostrada con bei curvoni veloci e, in genere, poco traffico? Perché la vecchia Cisa è una strada romantica. È un pezzo diarcheologia stradale: prima della costruzione della A15 era un passaggio obbligato, era l’ombelico tra Liguria, Toscana ed Emilia Romagna. Tra Est e Ovest.

VIAGGIO NEL TEMPO È una delle tante belle strade italiane alternative alle autostrade ma ha in più il fascino di lasciare immaginare tante storie del passato, di camionisti ardimentosi che la affrontavano anche con il maltempo invernale e di automobilisti altrettanto ardimentosi costretti a seguire puzzolenti e asmatici camion che arrancavano sulle sue salite e tra le sue curve. I resti dei tempi d’oro della Cisa si trovano lungo la strada, con grandi alberghi, case private e case cantoniere abbandonate (o recuperate come ostelli). 

TERAPIA DISTENSIVA Come tante strade appenniniche, ha il pregio di essere percorsa quasi esclusivamente da automobilisti locali che la frequentano giusto per trasferirsi da un paese all’altro. Ma da Fornovo a Pontremoli non incontrerete che poche decine di auto. È una strada zen, è una bella valvola di sfogo se volete staccare dalla routine fatta di fretta, di traffico, di stress. Potete percorrerla al passo, pennellando le curve e gustandovi il paesaggio, oppure affrontarla pensando alla storica corsa Parma - Poggio di Berceto. Il risultato non cambia, la Cisa allenta la pressione metropolitana e vi ripaga ampiamente di quel poco tempo in più richiesto per aver abbandonato l’autostrada.

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GUSTOLUNGO Oltre all’aspetto romantico la vecchia, cara Cisa è anche un bel tracciato per chi ama guidare. Non è troppo tortuosa se non in alcuni tratti, ha tratti veloci che viaggiano in quota con curve ampie e facili. Non è un passo alpino da prima e seconda e il ritmo delle sue curve è morbido, rilassante. E divertente.

GIOCO D’AZZARDO Non è necessario essere piloti per affrontarla e lo si può fare con qualsiasi auto. Io ho saggiato le doti di utilitarie, SUV e wagon, l’ho percorsa con due e quattro ruote, e per questa volta ho scelto un’auto inadatta al viaggio, una Porsche 911 GT3. Pensate stia scherzando, vero? Per nulla, la 911 GT3 sarebbe perfetta se non mi dovessi mettere in viaggio nei giorni in cui a Genova è allarme 2 dopo l’alluvione. Se con l’asfalto asciutto la 911 GT3 non si sarebbe trovata a suo agio soltanto nei tratti con fondo sconnesso, sotto pioggia a secchiate, nebbia, strada allagata e attraversata da fiumi di acqua mista a pietre la 911 GT3 non è proprio la prima scelta tra i mezzi con sui infilarsi sulla SS62. In questo caso, con ruote larghe e rigide pronte a scivolare sull’acqua come tavole da surf, la qualità e lo stato di usura delle gomme è importante.

KEEP CALM Guido con prudenza in alcuni tratti per capire dove sia la prossima curva o per evitare di scivolare sui fiumi di acqua e pietre, su pozzanghere o su cumuli di foglie bagnate ma la Cisa mi regala comunque la solita emozione, il solito piacere di non avere fretta, di avere possesso del mio tempo, di aver staccato la spina, di aver lasciato un mondo frenetico per un mondo dove il tempo sembra essersi fermato. 


Pubblicato da M.A. Corniche, 20/10/2014
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