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GM P.U.M.A


Avatar di Luca Cereda, il 08/04/09

15 anni fa - Dovremmo vederlo nel 2010

Al salone di New York fa capolino l'evoluzione del Segway firmata General Motors. Segue lo stesso principio dinamico ma è biposto, coperto e si guida da seduti. Dovrebbe essere pronto per la produzione nel 2010.

MEZZO RISCIO' A molti ricorderà un risciò segato a metà, senza pedali né parte posteriore. Ad altri, più semplicemente un'evoluzione del Segway, quale effettivamente è. L'acronimo P.U.M.A. sta per Personal Urban Mobility and Accessibility e sintetizza l'ultimo stadio della mobilità personale ed eco-sostenibile secondo General Motors e l'americana Segway, ditta madre dell'omonimo due-ruote conosciuto anche col nome di Ginger.

DUE CUORI E UNA CAPANNA Al Salone di New York, il P.U.M.A. ha fatto i suoi primi giri di presentazione destando non poca curiosità. La rivoluzione sta nella posizione di guida, che rispetto al "cugino" Segway (da manovrare stando in piedi) lo avvicina a qualche concept più evoluta del sol levante (vedi Toyota i-Real, ad esempio). Si viaggia seduti e ci si può accomodare in due, uno a fianco dell'altro, avvolti da una struttura che ripara dalla pioggia e protegge dagli impatti frontali.

IMPATTO ZERO A muovere il tutto è la scossa, quindi l'impatto sull'ambiente è praticamente nullo. P.U.M.A monta motori elettrici (alimentati da batterie agli ioni di litio) posti su entrambe le ruote e curva attraverso lo spostamento del manubrio, con il quale si determinano accelerazione e frenata in modo completamente elettronico.

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PAUSA RICARICA Il funzionamento del giroscopio (quel dispositivo che gli assicura il bilanciamento) è anch'esso elettronico, mentre le due coppie di ruotine (anteriori e posteriori), posizionate agli estremi della pedana, fungono unicamente da "fondo corsa" oltre che, naturalmente, d'appoggio per salire e scendere una volta fermi. Accelerando al massimo non si va oltre i 56 km/h, più che sufficienti per la sua vocazione da mezzo urbano; tra una ricarica e l'altra, l'intervallo di percorrenza è di 56 chilometri circa.

TRAFFIC NETWORK Il progetto P.U.M.A va però molto oltre il problema della mobilità personale. Alla base c'è anche uno studio sulle potenzialità delle nuove tecnologie per risolvere i problemi del traffico urbano. Altra caratteristica specifica di questa concept è infatti la capacità di sfruttare connessioni wireless per "dialogare" con altri veicoli.

PRONTO NEL 2010 Le informazioni scambiate da un veicolo all'altro permettono così non solo di scongiurare collisioni, ma anche di migliorare la viabilità grazie al feedback sulla viabilità che si instaura tra un pilota e gli altri. Proprio a tale scopo il P.U.M.A è dotato di un'interfaccia personalizzabile. La versione definitiva verrà presentata nel 2010, l'eventuale produzione seguirà immediatamente. Ma quanti lo userebbero?


Pubblicato da Luca Cereda, 08/04/2009
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