In dettaglio l'accordo tra il Gruppo torinese e quello americano. Da oggi Chrysler cambia nome in Chrysler Group LLC e Marchionne prende il comando della nuova società.
NOZZE UFFICIALI Dopo tanto tergiversare e con il tempo che di giorno in giorno peggiorava i conti Chrysler fino a costringere Fiat di minacciare di rifare l'intesa è arrivata la notizia che tutti aspettavano: Fiat e Chrysler hanno ufficializzato la loro intesa. Lo afferma una nota congiunta sulle condizioni dell'accordo che sancisce tra l'altro come da oggi, in base alle condizioni approvate dal Tribunale di New York e dalle diverse autorità regolamentari e antitrust, la società precedentemente conosciuta come Chrysler LLC ha formalmente ceduto sostanzialmente tutti i propri beni (con l'esclusione di determinati debiti e altre passività) ad una nuova società con la denominazione sociale di Chrysler Group LLC.
MARCHIONNE BOY Amministratore delegato del Gruppo sarà Sergio Marchionne (Amministratore Delegato di Fiat S.p.A.) che ha già nominato suo vice Jim Press, mentre Presidente è stato nominato Robert Kidder. Oltre a Marchionne e Kidder ci saranno altri tre amministratori nominati direttamente dal Dipartimento del Tesoro statunitense, uno dal Governo canadese e uno dall'United Auto Workers' Retiree Medical Benefits Trust, le cui nomine saranno comunicate al più presto.
IL CONTRATTO MATRIMONIALE Come noto, Chrysler Group ha assegnato ad una controllata di Fiat una quota del 20% della partecipazione nella nuova società. Fiat ha anche stipulato una serie di accordi necessari per il trasferimento di determinate tecnologie, piattaforme e propulsori alla nuova Chrysler. La quota di Fiat aumenterà progressivamente fino ad un totale del 35% subordinatamente al raggiungimento di determinati obiettivi previsti dall'accordo. Tuttavia Fiat non potrà ottenere la quota di maggioranza di Chrysler fino a quando i debiti derivanti dai finanziamenti pubblici non saranno stati interamente rimborsati.
GLI ALTRI SOCI Contemporaneamente, l'United Auto Workers' Retiree Medical Benefits Trust, associazione volontaria di ex dipendenti (VEBA), ha ricevuto una partecipazione del 55% di Chrysler Group. Al Dipartimento del Tesoro statunitense e al Governo canadese sono state assegnate quote rispettivamente dell'8% e del 2%. Queste percentuali riflettono le quote di partecipazione che saranno detenute da ciascuno dei soci, se e quando Fiat maturerà il diritto ad aumentare la propria partecipazione avendo raggiunto gli obiettivi fissati.
LO SCAMBIO DEI DONI Chrysler Group LLC e Fiat Group da oggi dispongono quindi di risorse, tecnologie e rete di distribuzione necessarie per rendere operativa da subito l'operazione. Come previsto dall'accordo, Fiat fornirà a Chrysler la tecnologia, le piattaforme e i propulsori per vetture piccole e medie in modo che Chrysler possa offrire una più ampia gamma di prodotti comprese anche vetture a basso impatto ambientale; sempre più richieste dal mercato, mentre Chrysler avrà accesso alla rete di distribuzione internazionale di Fiat, in particolare in America Latina e Russia.
PAROLE DI MARCHIONNE "Partendo dalla cultura di innovazione di Chrysler e dalla tecnologia e know-how di Fiat, intendiamo ampliare il portafoglio prodotti di Chrysler sia in Nord America sia negli altri mercati" ha dichiarato Marchionne. "Le attività della Chrysler rilevate dalla nuova società, ferme durante questo periodo, sono già o saranno presto nuovamente operative, ed è già iniziato il lavoro per sviluppare vetture ecologiche, a basso consumo e di alta qualità, che saranno le caratteristiche distintive dei nuovi prodotti del gruppo Chrysler".
GRAZIE OBAMA "Questa alleanza, creata con il pieno sostegno dell'Amministrazione del Presidente Obama, non risolve sicuramente tutti i problemi che attualmente affliggono l'industria automobilistica ma rappresenta un passo fondamentale per posizionare Fiat e Chrysler tra i leader della futura generazione di produttori a livello globale. Sono consapevole del fatto che questo è stato un processo difficile per tutti i soggetti coinvolti, ma siamo pronti a dimostrare al consumatore americano che Chrysler può tornare ad essere una società forte e competitiva con una gamma di vetture affidabili che colpiscono l'immaginazione e ispirano fedeltà" ha commentato ancora l'ad Fiat.