Come si fa ad accontentarsi di una "dozzinale" Enzo, come quella che hanno "tutti gli altri"? Un facoltoso collezionista americano se n'è fatta fare una fuoriserie, ispirata a un mitica Ferrari da corsa del passato. Un'operazioncina da circa tre milioni di dollari
IN GRANDE STILE Uno tra i migliori tessuti, affidato un sarto che è una garanzia. Al momento di cucirsi addosso l'auto dei suoi sogni, James Glickenhaus - pezzo grosso nel mondo del cinema americano - non ha avuto certo il braccino corto. Ha preso una Ferrari Enzo, l'ha messa nelle abili mani di Pininfarina e ha chiesto qualcosa di molto speciale: una replica in chiave moderna della P4 che ha calcato le piste alla fine degli Anni 60, partecipando anche alla 24 Ore di Le Mans e vincendo quella di Daytona. Una scelta per niente casuale: una di quelle gloriose P4 riposa tranquilla proprio nella ricca collezione Glickenhaus.
CITAZIONI DOTTE I richiami al passato abbondano, sparsi qua e là. Si parte dalle taglienti pinnette sistemate sugli spigoli del frontale per arrivare alle prese d'aria che si spalancano voraci a metà delle portiere, che si aprono in modo spettacolare, a farfalla. Si tratta però di citazioni che non stonano affatto in un contesto high-tech dall'aria ipermoderna. La carrozzeria, tutta realizzata in carbonio, è estremamente filante. Il padiglione disegna un arco senza soluzioni di continuità, dal parabrezza a guscio unico fino al lunotto, segnato da numerosi tagli, creati ad hoc per rinfrescare le idee al motore.
A TUTTA FORZA Quest'ultimo è esattamente lo stesso adottato dalla Enzo, con solo piccole modifiche di contorno. La più evidente è rappresentata dai diversi scarichi, qui rivestiti in ceramica bianca e che fanno capolino a mo' di fumaiolo in coda. D'altronde è difficile chiedere di più quando già si ha a disposizione un V12 da sei litri capace di 660 cv a 7.800 giri e di 657 Nm a 5.500 giri. Quanto basta per fiondare a 100 km/h i 1.200 kg della P4/5 in soli 3,55 secondi e per regalare il brivido dei 362 km/h di velocità massima.
IL PROFILO MIGLIORE Anche se il frontale può vantare come fiore all'occhiello fari bixeno e inediti Led bianchi e gialli, la vista più suggestiva è senza dubbio quella posteriore. E non è solo per gli scarichi di cui sopra. Il merito va diviso equamente con una retina metallica che lascia intravvedere in modo provocante tutta la meccanica, la coppia di luci circolari dallo sguardo un po' stralunato e il tagliente spoiler che orla lo specchio di poppa.
A PESO D'ORO Per confezionare la P4/5 alla Pininfarina hanno dovuto sviluppare in modo specifico oltre 200 componenti, alcuni dei quali sono realizzati con procedimenti artigianali costosissimi. L'esempio più eclatante viene dai cerchi. Caratterizzati da un disegno a stella con razze molto massicce, sono in effetti leggerissimi, realizzati in lega d'alluminio e fresati dal pieno. Con un abitacolo interamente riprogettato secondo le specifiche del cliente, c'è poco da stupirsi che il conto abbia alla fine superato - come si vocifera - i tre milioni di dollari. Al limite, sorprende di più il fatto che, dopo la doverosa passerella al Concorso di Eleganza di Pebble Beach, Mr Glickenhaus intenda guidare la P4/5 tranquillamente su strada. Bel coraggio, davvero...