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Ferrari F430


Avatar Redazionale, il 13/12/04

20 anni fa - La nuova Rossa come non l'avete mai vista.

Il tettuccio, le ruote coperte, il casco non obbligatorio. Finiscono qui le differenze tra il giocattolo guidato da Schumacher in mezzo ai cordoli e quello acquistabile da pochi, benestanti, intenditori. È così da anni, ma l'ultimo oggetto del desiderio rosso è ancor più vicino che mai a una Formula 1 con bollo e assicurazione. Eccolo come non l'avete mai visto, in una nuova serie di immagini esclusive. E di wallpaper.

"La più bella Ferrari mai realizzata" ormai non fa più molto testo, anche perché Luca Cordero di Montezemolo lo ripete di fronte a ogni nuovo esemplare di Gran Turismo maranelliana. Ciò che è invece sacrosanto, nonostante l'apparenza, è che la F430 sia ancor più vicina al mondo delle corse di quanto non fosse la cattivissima Enzo.

A parte lo stile, i cromosomi o il dna, il sapere sportivo si legge in modo specifico in tutti i capitoli del libretto di manutenzione. Freni, aerodinamica, motore, cambio, sterzo, elettronica, tutto insomma autografato dal benestare di re Michael che non disdegna, nei momenti liberi, qualche giretto al reparto produzione per vedere come stanno i ragazzi.

Del resto il Presidente (preceduto da illustri personaggi) l'ha sempre detto: la F1 come terreno di prova per le strade di tutti i giorni. Gli uomini della Gestione Sportiva a pranzo con i colleghi del reparto GT, con i trucchi e le dritte che volano tra tigelle, gnocchi fritti e aceto balsamico. Risultato? Un'ultima creatura che toglie il fiato, per una serie di motivi che cerchiamo di elencare.

STILE

Nessuna esagerazione, molta classe e aggressività, con la 360 Modena ricordata qua e là, e il resto fatto di carattere e personalità tutti nuovi. Il muso si caratterizza per due prese d'aria distinte che uniscono funzionalità ed estetica. Gli intenditori scorgeranno i tratti della 156 F1 con la quale Phil Hill vinse il titolo mondiale nel 1961. Mentre il taglio cattiverrimo dei gruppi ottici fa riconoscere la F430 di notte all'istante. In coda l'ispirazione è la Enzo, le principali chicche sono invece i cerchi da 19 pollici e 5 razze, lo specchio retrovisore destro con la sigla incastonata, i terminali di scarico nuovi di zecca.

MOTORE

Si tratta del V8 di 90° che non ha nulla in comune con il propulsore della Modena. Compatto, leggero, potente come un dannato. La cilindrata vola a 4.308 cc (con il peso che aumenta, rispetto al 3.586 cc, di soli 4 chilogrammi) e con lei volano tutte le prestazioni possibili e immaginabili. Coppia? 465 Nm a 5.250 giri con l'80% già disponibile a partire dai 3.500. Potenza? Appena 490 cavalli a 8.500. V8, come i motori che con ogni probabilità entreranno in F1 (la cilindrata sarà di 2.400 cc) a partire dal 2006, al posto degli attuali V10 di 3 litri. Ma tu guarda.

E-DIFF

Che poi è il differenziale elettronico. Zia Formula 1 che insegna, anche qui. Con il massimo della coppia trasferito sull'asfalto sempre, e il pattinamento delle gomme ridotto all'osso. È la prima volta che un'auto di produzione viene equipaggiata con un gingillo tecnologico del genere. Prestazioni, stabilità, sicurezza e sensazioni di guida, caldamente ringraziano. E basta dire che i tempi sul giro a Fiorano sono 3 secondi sotto quelli fatti registrare dalla 360, per capire con che macchinuccia abbiamo a che fare.

CAMBIO

A sei marce disponibile sia nella versione normale, sia in quella con i comandi al volante. 150 millesimi di secondo per cambiare non sono poi così malaccio, mentre quando si abbandona la pista si può sempre mettere il gomito fuori e tranquillizzarsi con la modalità totalmente automatica che sussurra le marce senza farsi neanche accorgere.

MANETTINO

È la vera novità. Come Michael, anche il "comune" proprietario di F430 può divertirsi a cambiare il set up dell'auto con il comando sul volante. Un semplice mezzo giro di manettino per intervenire su: sospensioni, elettronica, controllo di trazione e stabilità, E-Diff, velocità di cambio marcia. Si metta in "Ice" se la strada è tosta e sdrucciolevole: la Ferrarina reagirà molto dolcemente, le ruote non pattineranno o almeno ci proveranno. "Low grip" è invece consigliato su strada semplicemente bagnata e asfalto ondulato o sabbioso; a differenza del livello precedente si può utilizzare il cambio F1 al volante, anche se stabilità e trazione rimangono piuttosto imbrigliate dall'elettronica. "Sport" la butta invece sul piacere di guida con le prestazioni massimizzate, non come "Race" da utilizzare solo in pista.

TELAIO

Una sola parola d'ordine: alluminio. Il precedente è la Modena. Il risultato: livelli altissimi di rigidità torsionale e sicurezza per i due a bordo. Il pianale è realizzato in un inedito alluminio aeronautico utilizzato per la prima volta su un'auto. I precisini saranno felici di sapere che si chiama 7075 T6. E' tale la sicurezza riscontrata nei crash test chenon si sono resi necessari gli air bag laterali.

AERODINAMICA

Raggiungere la massima efficienza aerodinamica ottenibile: un must di F1iana memoria trasferito su strada. Stesso approccio degli ingegneri, stessi softwarini nel tunnel del vento. Risultati che danno messo giro alla buona vecchia 360: a 200 orari la F430 ha un bel 45 kg di downforce in più, che diventano 85 (in più, sempre rispetto alla Modena) a 300 all'ora. Il tutto grazie - anche - allo spoilerino frontale che incanala aria "pulita" e al trionfo di alette e profili sparso in ogni dove.

INTERNI

Se le monoposto di quei due là avessero un abitacolo meno spartano del previsto, sarebbe questo. Cavallino incastonato in centro al volante, manettino di qua, pulsante dello start di là, orecchie del cambio automatico parallele alla corona e giallo del contagiri che strizza l'occhio dal cruscotto. Roba da sentire i brividi prima di accendere. Senza parlare di sedili, pedaliera, profumi.










Pubblicato da Andrea Sperelli, 13/12/2004
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