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Anteprima

Zagato Alfa Romeo TZ3 Stradale


Avatar Redazionale, il 29/04/11

13 anni fa - Dettagli rivoluzionari e una meccanica a stelle e strisce

Dopo l’anticipazione di Andrea Zagato ed il teaser natalizio, la TZ3 Stradale si mostra finalmente al pubblico. Dettagli rivoluzionari e una meccanica a stelle e strisce. La vedremo a Villa d’Este?

DULCIS IN FUNDO Era ormai attesa da tempo questa TZ3 Corsa, svelata parzialmente dal “più recente” teaser natalizio e ampiamente anticipata dallo stesso Andrea Zagato che, alla presentazione della sorella TZ3 Corsa, aveva subito annunciato l’arrivo della versione stradale, definendola come una vettura "elegante, futuristica ma inconfondibilmente Alfa Romeo". A quasi un anno dalsuo annuncio, la TZ3 Stradale toglie dunque anche l’ultimo fiocco, mostrando le sue linee rinnovate e l’inaspettata base meccanica.

PROVA DEL NOVE Se la sorella corsaiola era un esemplare unico pensato per la pista, l’ultima nata del Biscione è invece un esercizio di stile, definito dagli uomini di Zagato come un’auto “avant-garde”, realizzata in nove esemplari. Si chiudono così i festeggiamenti di Zagato per il centenario Alfa Romeo, con un totale di dieci esemplari che celebrano gli uomini e le macchine della tradizione sportiva ed i modelli stradali realizzati dai due marchi milanesi. Se la TZ3 Corsa omaggiava infatti la grande storia della Scuderia Ferrari, della Alfa Corse, dell’Autodelta e della Scuderia Zagato, i nuovi nove esemplari celebrano invece il prolifico binomio Alfa-Zagato, da cui sono nate vetture stradali come la RLSS degli anni venti, la Giulia TZ e le più recenti SZ e RZ.

LEGATA AL PASSATO Una storia che si ritrova in questo ultimo esemplare, legato fortemente alle prime “Tubolare Zagato” attraverso molte analogie formali. I rimandi al passato emergono già nei dettagli, come nei classici cerchi forati ispirati alla TZ2 e nella coda scura introdotta sulla prima TZ. La caratteristica coda tronca è poi l’omaggio più grande alla storia Zagato, che già dagli Anni 60 studiò e adottò il particolare profilo teorizzato da Wunibald Kamm. Una soluzione che permise di ottenere un ottimo coefficiente di penetrazione anche sulle vetture più compatte, senza dover realizzare il canonico profilo a goccia.

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UNICO INDIZIO Alle soluzioni più nostalgiche la TZ3 Stradale affianca però tocchi inediti: il primo elemento che salta all’occhio sono i cristalli che avvolgono tutto il padiglione, rompendo nettamente con la tradizione della serie TZ. Assai più freschi anche i gruppi ottici anteriori, ancora adagiati sui muscolosi passaruota ma rivisti nel disegno, ora più spigoloso. Inediti anche gli scarichi laterali, posti a ridosso del passaruota posteriore. Un dettaglio apparentemente poco rilevante, ma che in realtà costituisce l’unico indizio dell’anima a stelle e strisce.

OVERSIZE AMERICANO Come dicono in Zagato, la TZ3 può infatti essere vista come la prima Alfa americana, frutto della joint venture tra il Gruppo Fiat e Chrysler. Al posto della vasca in fibra di carbonio accoppiata al telaio tubolare in acciaio della sorella corsaiola, la TZ3 Stradale nasconde infatti il telaio meccanizzato della Viper ACR, vestito da una carrozzeria in fibra di carbonio. Lo stravolgimento si ripercuote anche sul propulsore, con il V10 da 8.4 litri e 600 cavalli della Dodge che prende il posto del V8 4.2 litri montato sulla TZ3 Corsa.

IN RIVA AL LAGO Dopo le foto svelate in questi giorni, sembra quasi inevitabile che l’ultima creazione di Zagato si mostri al pubblico in occasione del prossimo concorso d’Eleganza di Villa d’Este, in programma dal 20 al 22 maggio. Dopo aver vinto il Villa d’Este Design Concept Award 2010 con la TZ3 Corsa, Zagato potrà così tornare da protagonista anche quest’anno, deliziando gli occhi degli appassionati e dei fortunati acquirenti. Il primo della lista ha già un nome: Eric King, membro dell’Automobile Museum di Saratoga (New York). Le TZ3 Stradale numero due e tre saranno invece consegnate in Giappone ed in Europa, mentre il destino è ancora segreto per gli ultimi sei esemplari.


Pubblicato da Davide Varenna, 29/04/2011
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