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Volkswagen Milano Taxi Study


Avatar di Luca Cereda, il 20/04/10

14 anni fa - La Casa tedesca si ispira alla storia meneghina per proporre una nuova variante della sua vettura più moderna: la elettrica UP!. Un Taxi a emissioni zero con la livrea delle auto pubbliche milanesi Anni 60, un modo insolito di rendere omaggio alla città d

La Casa tedesca si ispira alla storia meneghina per proporre una nuova variante della sua vettura più moderna: la elettrica UP!. Un Taxi a emissioni zero con la livrea delle auto pubbliche milanesi Anni 60, un modo insolito di rendere omaggio alla città della moda.

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TRA PASSATO E PRESENTE Arriva dalla Sassonia il taxi alla milanese. Che a differenza del risotto, non è giallo bensì verdee nero, come i taxi su cui si viaggiava una volta all'ombra della "madunina”, fino all'incirca agli anni Sessanta. Il remake è firmato Volkswagen; si ispira in parte alla nuova UP! - prevista per il 2011 e non ancora mostrata nella sua veste definitiva - e intende ribadire le intenzioni della Casa di iniziare a lavorare a fondo sull'elettrico, con l'obiettivo dichiarato di lanciare i primi EV nel 2013. Sotto la livrea old fashion, pulsa infatti un cuore agli ioni di litio.

VALIGE DAVANTI Perché proprio il vecchio taxi di Milano? Consideratelo un tributo del marchio alla "metropoli della moda”, come la stessa VW scrive nei carteggi ufficiali. Più che altro fa effetto che i tedeschi si siano scomodati a rivisitare la storia italiana per partorire il prototipo di un taxi a emissioni zero, dalle dimensioni compatte (373x166 cm) e l'architettura interna intelligente, dove si ruba spazio al bagagliaio per accomodare la seduta dei passeggeri in seconda fila. Le valige? Si piazzano davanti, a fianco del sedile-conducente, nello spazio lasciato libero eliminando sedile-passeggero.

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MUSO BASSO La cover meneghina la fanno la verniciatura a due strati, in alto nera e in basso verde, con in mezzo una sottile filettatura biancorossa a fare da spartiacque, e l'effige del comune di Milano stampata sulle due portiere anteriori. Quelle posteriori, invece, si aprono scorrendo lungo la fiancata per facilitare la salita dei passeggeri, con in punta un muso che si caratterizza per un cofano visibilmente corto e basso e per l'assenza della griglia del radiatore, in ossequio al motto stilistico del "Less is more”.

SCHERMO MULTIUSO All'interno l'arredamento è high-tech, altro che anni Sessanta. Si diceva del bagagliaio ridotto al minimo (ci stanno appena gli attrezzi d'urgenza) per ampliare il salotto, ma fanno la loro scena anche i sedili ergonomici e due monitor touch screen da 8 pollici, uno ad uso e consumo del tassinaro, l'altro dei passeggeri. Quest'ultimo permette ai clienti di controllare i tempi del percorso, l'escalation del tassametro e di pagare la corsa con carta di credito; il monitor anteriore, invece, svolge tutte le funzioni più importanti per chi guida: tassametro, navigatore, computer di bordo, radio-taxi, telefono e ha integrato perfino il comando per l'apertura automatica delle porte.

LUNGA DURATA Sotto il pianale lavora un sistema di propulsione completamente elettrico, alimentato dalle batterie agli ioni di litio  e capace di produrre una potenza massima di circa 116 cavalli. Non permette di correre oltre i 120 all'ora ma, se le cifre comunicate dalla casa fossero effettivamente attendibili, l'autonomia garantita equivarrebbe a 300 km nel ciclo NEDC. Per la ricarica della batteria basta circa un'ora allacciati alla presa per ottenere un rifornimento all' 80%.


Pubblicato da Luca Cereda, 20/04/2010
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