Volkswagen elettrizza il sorriso della UP. La ricetta prevede qualche tocco stilistico in omaggio al Beetle e tanta tecnologia intelligente. Batterie sotto il pianale, motore elettrico, tetto con pannelli solari e autonomia superiore ai 100 km.
SU CON L'ELETTRICAIl Gruppo Volkswagen tiene aperte tutte le strade verso l'auto ecologica, tra mezze misure e fughe in avanti. Ci sono i diesel BlueMotion, le versioni a gas delle auto contemporanee e il downsizing continuo e inesorabile dei motori, sempre più potenti ma anche economi e con meno centimetri cubi. A Francoforte ha fatto la prima comparsata la UP in versione elettrica. Prevista per il 2013 fa parte di una strategia complessiva che vede la mobilità automobilistica differenziarsi in soluzioni ad hoc, per rispondere a diverse destinazioni d'uso. E la UP con la spina, grazie alle dimensioni ridotte, all'abitabilità interna per 3+1 umani e ad un'autonomia di oltre 100 km unita a prestazioni brillanti, si candida a popolare i prossimi paesaggi urbani.
SORRIDE COME IL BEETLE Nel comunicato stampa ufficiale la Casa si sbilancia parlando di "Maggiolino" del ventunesimo secolo. Al momento l'affermazione pare azzardata e figlia solo di una formula efficace della scienza della comunicazione, ma non per questo mancano spunti interessanti.La E-Up, anche nella versione normale, è di suo perfettamente intonata ai tempi, tutta costruita intorno ai concetti di semplicità, funzionalità ma anche simpatia e immagine tecnologica. In versione elettrica poi potrebbe diventare un vero blockbuster per il cliente alla ricerca di mobilità ecologica e risparmiosa.
IDEONA La E-UP si presenta semplice, con il motore elettrico alloggiato dentro il cofano anteriore, ma ben dotata. 60 KW bastano e avanzano per assicurare prestazioni all'altezza di fughe semaforiche (da 0 a 50 km/h in 3,5 secondi e da 0 a 100 in 11 e spiccioli). E la coppia assicura riprese apprezzabili. Ma ci sono altri tre elementi a impressionare: tanto per cominciare, ai costi attuali dell'energia elettrica basterebbero circa 2 euro per coprire una distanza di 100 chilometri.
AUTONOMISTA Tutto con un'autonomia nell'ordine dei 130 chilometrie con tempi di ricarica delle batterie, posizionate sotto il pianale e raffreddate in modo da stabilizzarne la temperatura di esercizio, davvero ridottti. In solo un'ora di ricarica il livello energetico si riporta all'80% della capacità complessiva e, di notte o al lavoro, basterebbero 5 ore per riportare in piena forza la piccola Volkswagen. Certo le batterie agli ioni di litio pesano, circa 200 kg, e contribuiscono a portare il peso complessivo della UP, altrimenti leggerissima, intorno alla tonnellata.
DAY BY DAY Ma il guadagno in termini di autonomia e velocità di ricarica, leggasi usabilità quotidiana e continuativa, non lascia spazio a dubbi. Fuori dalle ansie di fughe su territori inesplorati quante volte e soprattutto quanti automobilisti percorrono più di 100 km al giorno per gli spostamenti tipo? Sicuramente una buona quota di commuter urbani delle grandi e medie metropoli troverebbe risposte adeguate nella E-UP elettrica. Se non il maggiolino del ventunesimo secolo almeno un'ottima e superecologica seconda auto ideale.
CHIC SOLARE Anche perché la E-UP non si farebbe comprare solo per le proprie doti eco-tecnologiche. Costruita e disegnata intorno a concetti semplici, la versione con la E omaggia lo spirito del Maggiolino con alcune contaminazioni estetiche. Rimane il classico sorriso disegnato sul paraurti, niente effetto rétro, e sono confermate pure le proporzioni e le volumetrie da piacevole cubetto urbano. Ma il cofano che scende largo e in rilievo per poi rastremarsi verso il centro, con il logo in bella mostra al centro, quello sì riporta alle suggestioni del Maggiolino e della sua replica contemporanea, il New Beetle.
RICERCATA Altre soluzioni estetiche, come il portellone posteriore che costruisce giochi in trasparenza, fari e interni ricercati nel trattamento dei materiali e nelle superfici ma semplici e senza fronzoli, rimandano dritti dritti ai concetti del Bauhaus. Concetti reinterpretati su scala automobilistica dal team di design italo tedesco di casa Volks: Walterde' Silva (Capo design di Gruppo), KlausBischoff (capo Design Volkswagen) e Flavio Manzoni (capo design creativo Volkswagen). La UP elettrica si presenta anche all'interno e nelle soluzioni tecniche base, o specifiche, come un esempio di visione integrata del futuro.
INTEGRATA Ci sono spinte in avanti decise, come il tetto con pannelli solari in grado di ricaricare le batterie e fornire alimentazione al climatizzatore, alternate a prese di posizione conservative. Vedi la regolazione di specchietti e alzata dei finestrini manuali: se si vuole essere davvero ecologici qualche sacrificio bisogna pur farlo. In compenso il sistema di navigazione è pensato per accompagnare alla bisogna verso le (ancora ignote ma tutti si augurano numerose) stazioni di ricarica.
TANTA SOSTANZA Tra sogno e realtà tocca attendere il 2013, annata automobilistica che vedrà – stando alle dichiarazioni della Casa – il debutto sul mercato delle E-UP. Tolto il discorso relativo alle stazioni di ricarica, sembra esserci tanta sostanza: in soli 3,2 metri sono racchiusi concetti automobilistici cari all'ecologia ma anche ai clienti. Perché il nuovo che avanza non imporrebbe sacrifici neppure alla voce bagagliaio, da 190 litri e ampliabile fino a 520 abbassando i sedili.