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Faccia cattiva per la Toyota Aygo 2014, che al Salone di Ginevra 2014 cambia pelle
FACCIA ARRABBIATA Allo stand Toyota i riflettori sono tutti puntati sulla piccola citycar Aygo, che si rinnova profondamente. A guardarla dritta negli occhi ricorda alla lontana il muso di un pechinese e, che piaccia o meno, di sicuro risulta immediatamente riconoscibile. Come il frontale, anche il posteriore è stato ritoccato; sono nuovi i fari a "esse" dal contorno nero che ben si amalgamano al nuovo lunotto scuro.
STESSE MISURE O QUASI Come sempre disponibile a tre e a cinque porte, la nuova Aygo è rimasta praticamente invariata negli ingombri esterni facendo segnare 3,46 metri di lunghezza (solo 1,5 cm in più) a fronte però di un'altezza ridotta di 5 mm rispetto alla prima generazione (soluzione adottata per migliorare l’aerodinamica, dicono in Toyota). Le novità più ghiotte sono all'interno, con un volante sportivo e un touchscreen da 7” per dialogare con il sistema MirrorLink che garantisce la massima integrazione con il vostro smartphone. Ridisegnata anche la strumantazione che ora dovrebbe risultare di più facile lettura e aumentata anche la cubatura del bagagliaio che si stabilizza a quota 168 litri.
COME PIACE A VOI Alla Toyota hanno pensato bene che fosse arrivato il momento, per Aygo, di dedicarsi alla personalizzazione abbandonando l'idea di utilitaria nuda e cruda. Ora si può scegliere fra tre allestimenti, altrettante versioni speciali e due pacchetti per esterni e interni. Senza dimenticare poi i dieci componenti (vedi mascherina, inserti posteriori, consolle centrale e bocchette d’aerazione, giusto per fare qualche esempio) che possono essere facilmente “customizzabili” a seconda dei gusti.
SEMPRE LUI Nulla da dichiarare invece sul fronte dei motori, anzi del motore, visto che l'unica scelta rimane il 1.000 tre cilindri da 68 cv già ampiamente collaudato sulla generazione precedente ma che ora si accontenta di 4,4 litri per percorrere 100 km. La scheda tecnica parla di una velocità massima di 160 km/h, per uno 0 a 100 che viene coperto in 14,2 secondi che diventano 15,5 secondi se si sfrutta il cambio automatico che per la prima volta prevede anche i paddle al volante.