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Autonomous driving

Toyota e guida autonoma, al CES 2018 la Piattaforma 3.0


Avatar di Lorenzo Centenari, il 05/01/18

6 anni fa - Un sistema di nuova generazione sperimentato su base Lexus LS 600hL

Il Centro ricerche Toyota sperimenta su Lexus LS 600hL un programma di sensori Lidar a lungo raggio. Vedono a 200 metri. E a 360°

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ORIZZONTI DI GLORIA Quando si dice vederci lungo, e avere occhi anche di dietro. Non parteciperebbe ogni anno al contest per il primo costruttore al mondo, Toyota, se il suo management non avesse prospettive di lungo corso. E al CES 2018, il Centro ricerche del Gruppo raffigura anche su ruote il proprio modus operandi. Il prototipo di Lexus LS 600hL (l'edizione a passo lungo) che in questi giorni farà sfoggio di sé nei padiglioni del Las Vegas Convention Centre è armato fino ai denti. Non in previsione di una guerra, bensì in preparazione del futuro a guida autonoma. Signore e signori, l'innovativa Piattaforma 3.0. Per l'autonomous driving di nuova generazione.

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VISTA A TUTTO CAMPO Non siamo nemmeno ancora entrati nell'era della guida senza conducente, che già Toyota è impegnata nell'evoluzione dei sistemi oggi in collaudo. Nello specifico, la Piattaforma 3.0 che veste la speciale Lexus LS consiste in un set di sofisticati sensori LIDAR ad alta risoluzione che mappano i dintorni dell'auto sia a breve, sia a lungo raggio. Quattro videocamere sul tettuccio scansionano l'ambiente circostante a 360° e fino a un range di 200 metri, con proprietà quindi paragonabili all'occhio umano. Altri quattro sensori LIDAR (uno frontale, uno posteriore, due per ciascun passaruota anteriore) sono invece agganciati al bordo inferiore della carrozzeria e monitorano gli spazi di prossimità: ostacoli bassi, fissi o in movimento, non passeranno più inosservati, nemmeno al buio. 

LONG-TERM VISION Un'architettura così complessa rischiava di danneggiare il design della vettura. Invece, la Lexus LS 600hL prestata al progetto di Piattaforma 3.0 non smarrisce neanche un grammo di armonia stilistica. Merito dell'esperienza del Centro stile Calty che Toyota possiede proprio in Nordamerica, ad Ann Harbour (Michigan). La produzione inizierà invece in primavera presso il Toyota Prototype Development Center di York Township, sempre in Michigan. Volumi ridotti, e per un motivo ben preciso: l'evoluzione dei programmi a guida autonoma è veloce, velocissima. Non avrebbe senso impegnare risorse eccessive su un programma che soltanto nell'arco di qualche mese rischia di diventare obsoleto. Toyota già guarda oltre.


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 05/01/2018
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