Dapprima, lo scoop. Puntuale, arriva tuttavia anche il contro-scoop. Torna Citroen 2CV. O meglio: no, nessuna nuova Citroen 2CV.
Zero a zero, palla al centro.
Spiace deludere i suoi sostenitori, ma l'utilitaria icona del Double Chevron, contrariamente ai rumor circolati in questi giorni, non è a palinsesto. Come siamo giunti a questa conclusione, è presto detto.
In arrivo Citroen 2CV? La fonte
Nuova Citroen 2CV EV, i rendering di Dejan Hristov (credit: Behance / @DejanHristov)
Risale a mercoledì 22 febbraio l'articolo col quale Autocar UK, fonte autorevole e attendibile, condivideva la notizia secondo la quale Citroen avrebbe rotto gli indugi, e deliberato per la produzione, a partire dalla approssimativa data del 2028, di un modello di dimensioni sub-compatte e a propulsione elettrica, dall'aspetto ispirato alla mitica 2CV.
A stretto giro di posta, arriva la smentita.
Prima che gli equivoci ci scappino di mano: l'immagine di copertina e altre a cavallo del testo sono rendering ad opera di tale Dejan Hristov, un artista digitale indipendente della Macedonia del Nord, che si immaginò una nuova Citroen 2CV nel 2022. Chiusa parentesi.
Nuova Citroen 2CV EV sarebbe fatta più o meno così (credit: Behance / @DejanHristov)
Nuova 2CV, il CEO Citroen gela i fan
La doccia fredda la serve in prima persona Thierry Koskas, amministratore delegato di Citroën dal 2023.
Koskas dichiara ad Auto Express come in realtà, di una reinterpretazione della celebre 2CV, non esistano piani concreti. Semmai, l’attenzione del marchio sarà focalizzata sulla creazione di ''vetture familiari che si distinguano per originalità e accessibilità''.
Si è trattato di un banale malinteso, insomma.
Interrogato dalla testata britannica sulla possibilità di seguire il successo della nuova Renault 5 e sull’opportunità di sfruttare l'interesse del pubblico per i remake di citycar rétro (vedi, a tale proposito, anche l'operazione Ami 2CV Charleston), Koskas avrebbe essenzialmente risposto come Citroen preferisca guardare avanti.
“Abbiamo introdotto un linguaggio di design chiaro e riconoscibile nei nostri modelli. Penso sia fondamentale - spiega il numero uno del brand parigino - costruire un’identità che guardi al futuro, senza voltarsi troppo indietro”.
Citroen AMI 2CV Charleston: realizzato dal designer italiano Massimo Biancone
Nuova 2CV? Mai dire mai
Pur ribadendo il desiderio di innovare, Koskas ha sottolineato l’importanza del patrimonio storico del marchio.
“Citroen è il brand più collezionato al mondo,” dichiara il manager, riferendosi ai numerosi appassionati sparsi per il globo. “Non escludo del tutto l’idea di proporre, un giorno, un veicolo iconico che richiami i grandi successi di Citroen. Tuttavia, non voglio che questo diventi il nostro obiettivo principale”.
Avanti tutta, quindi, con auto familiari uniche, piccole, medie e grandi. Soprattutto, dal prezzo competitivo.
Modelli come nuova C3 e nuova e-C3 rappresentano già un passo in questa direzione, sfruttando la piattaforma Smart Car del gruppo Stellantis, progettata per una intera gamma di auto compatte che include anche nuova Fiat Grande Panda e il nuovo SUV Opel Frontera a sette posti.
“Vogliamo ampliare il posizionamento del brand - aggiunge Koskas - non solo nel segmento B, dove siamo presenti con C3 e C3 Aircross, ma anche in segmenti superiori. Ad esempio, potremmo proporre auto più accessibili nel segmento C. Credo inoltre che ci siano opportunità nel proporre linee e forme che nessuno ha mai immaginato”.
Perché è riemerso il nome Citroen 2CV
Citroen 2CV, icona immortale
Lo scorso anno, Koskas aveva accennato a un modello radicalmente innovativo, descrivendolo come qualcosa di completamente nuovo, in linea con il DNA del marchio.
“Citroën ha sempre osato rompere gli schemi. Questo è evidente in molte delle nostre auto storiche, dalla 2CV alla DS. Questa tradizione di audacia fa parte di noi e non intendiamo abbandonarla”, disse Koskas nel 2024.
Da qui le recenti speculazioni su una 2CV di ritorno. Una rievocazione che per ora resta in formato... virtuale.
Nuova Citroen 2CV, la speranza è l'ultima a morire (credit: Behance / @DejanHristov)