AGGIORNAMENTI Un paio di settimane fa vi abbiamo riportato la notizia del richiamo sollecitato da NHTSA, il National Highway Traffic Safety Administration statunitense, per i modelli di Tesla che hanno problemi legati al sistema di infotainment di bordo. In particolare, per Tesla Model S e Model X prodotte prima di marzo 2018.
NIENTE PANICO La situazione è meno drammatica di quello che sembrava in un primo momento: come spiega bene sul suo blog Il Disinformatico Paolo Attivissimo (che possiede una Tesla S 70 del 2016 oggetto del problema), il problema riguarda il possibile oscuramento dello schermo centrale, che viene utilizzato per la gestione di molte funzioni dell’auto. Non ci sono rischi di incidenti, o - ancora peggio - che l’auto possa spegnersi mentre è in movimento, perché tutto quello che riguarda la guida è gestito da un sistema hardware fisicamente separato da quello dell’infotainment.
MEMORIA ESAURITA Il problema, spiega Attivissimo, sta nel fatto che la memoria flash utilizzata per l’avvio dei sistemi di bordo (una eMMC da 8 GB), e che viene utilizzata ogni volta che si accende l’auto, finisce con l’esaurirsi e non funzionare più, con il conseguente blocco dello schermo centrale. Tesla stima che il blocco avvenga dopo circa 3.000 avviamenti dell’auto, ossia circa 5-6 anni di utilizzo normale.
LE AUTO COINVOLTE Il guasto non riguarda i modelli prodotti successivamente al 2018, in particolare Model 3 e Model Y, che montano già una scheda di memoria da 64 GB, che è sufficiente per molti più anni (una cinquantina). Nei giorni scorsi Tesla ha pubblicato un aggiornamento software (distribuito over-the-air) che riduce i problemi legati a questo guasto. Anche in caso di danneggiamento della memoria, infatti, la telecamera di retromarcia dovrebbe continuare a funzionare, così come i suoni delle frecce e lo sbrinatore del parabrezza.
SOSTITUZIONE GRATUITA In aggiunta, la casa di Elon Musk sta contattando tutti i proprietari delle vetture interessate invitandoli a recarsi presso un centro Tesla per la sostituzione preventiva (e gratuita, naturalmente) della scheda di memoria. Rimborsando chi ha già provveduto in autonomia all’operazione.