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Tecnica

Tesla Model 3, oltre all'elettrico c'e di più. I suoi segreti


Avatar di Lorenzo Centenari, il 18/10/18

6 anni fa - Batterie a lunga durata, ma anche gomme, sospensioni, freni, sterzo...

Tesla Model 3, tutti i segreti di gomme, telaio, freni e sospensioni

Batterie ad alta capacità, ma l'innovazione risiede anche in gomme, sospensioni, freni, sterzo...Tutti i lati nascosti di Model 3

TESLA ANATOMY La stampa di settore l'ha cucinata in tutte le salse. Se inizialmente Tesla Model 3 destò stupore per le sue performance, sia in senso classico (potenza, velocità, comfort, etc.) che in chiave elettrica (autonomia) e di self driving (Autopilot), a poco a poco la berlina californiana è salita sull'ottovolante della critica. Si guida bene anziché no, è costruita bene anziché no, è affidabile anziché no. E poi le grane produttive, quelle logistiche, il caso di Elon Musk e del delisting Tesla da Wall Street. Aspetti collaterali che di Model 3 hanno fatto scalare in secondo piano il suo quoziente innovativo. Che non si limita alla sua natura di vettura a zero emissioni. O meglio: in qualità di auto elettrica, la "Tesla del Popolo" presenta caratteristiche uniche. Che meritano di essere sviscerate.

PNEUMATICI AD HOC Non l'abbiamo ancora guidata: dal test drive sgorgherà una cascata di informazioni supplementari, per il momento accontentiamoci di descrivere la tecnica di Model 3 coi piedi ancora a terra, anziché incollati ai pedali. L'approccio Tesla alla mobilità elettrica è particolare sin dalle basi, con le auto a combustione interna il telaio ha ben poco da spartire. A cominciare dai pneumatici, un elemento che secondo gli ingegneri californiani rappresentano l'eroe nascosto del progetto intero. Già, perché le sollecitazioni alle quali le gomme di un'elettrica vengono sottoposte durante la marcia sono maggiori che non su un'auto tradizionale. Questo è dovuto sia al peso superiore (1.700 kg la massa di una Model 3 a trazione posteriore e batterie ad alta capacità), sia al regime costante di coppia motrice che ad esse viene trasmesso, sia soprattutto alla ripartizione delle masse stesse. Gli accumulatori sono infatti sistemati sotto la cellula abitativa, così da non influenzare il baricentro del veicolo: ne consegue che i carichi longitudinali sono maggiori di quelli verticali. Tesla ha così lavorato 3 anni a stretto contatto coi fornitori per raggiungere la combinazione perfetta di rigidità battistrada, aderenza in curva e resistenza al rotolamento. Ciliegina sulla torta, gli speciali penumatici di Tesla Model 3 sono rivestiti di una schiuma fonoassorbente che neutralizza il rumore che si genera nella cavità della gomma stessa.

SOSPENSIONI SPECIALI Ciascuna delle due ruote posteriori ha inoltre sei gradi di libertà, essendo collegata allo chassis da sospensioni a cinque bracci e un ammortizzatore, per uno schema non dissimile a una doppia forcella. I bracci stessi sono tuttavia stati distanziati per assicurare una migliore gestione delle forze trasmesse al telaio dal contatto tra i pneumatici e la superficie stradale. A loro volta, le sospensioni anteriori sono specificamente disegnate in funzione dei severissimi crash test ai quali un'auto elettrica è sottoposta per guadagnarsi l'omologazione.

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IL SISTEMA DI EMERGENZA In caso di violento impatto, le portiere possono deformarsi e minacciare il pacco batterie. Per contrastare l'eventualità di un danno agli accumulatori, l'asse anteriore di Tesla Model 3 è perciò provvisto di una sospensione per così dire "sacrificale", in grado di attivarsi in seguito a un crash, assicurare direzionalità alle ruote e allontanare il corpo vettura dal punto di impatto.

TECNOLOGIA SENZA FRENI Capitolo freni. Per Model 3 i tecnici Tesla hanno optato per un più sofisticato impianto anteriore a quattro pompanti anziché un più economico sistema a pistoncino singolo, a tutto beneficio di una migliore risposta al pedale. Quanto ai dischi, essi sono programmati per durare quanto il veicolo stesso, ovvero almeno 240.000 km: d'altra parte, sfruttando l'auto elettrica il principio di freno motore rigenerativo, i freni sono assai meno sollecitati che non nel caso di auto con motori a pistoni. Unico inconveniente, la possibile formazione di ruggine: ecco perché nella Silicon Valley gli esperti hanno studiato per i freni della Model 3 un innovativo sistema anticorrosione.

IL COMFORT SI MISURA IN HERTZ Un passo indietro alle sospensioni. Tesla si è avvalsa della consulenza della NASA per individuare il preciso range di frequenza vibrazioni entro il quale la guida possa considerarsi confortevole, senza per questo rinunciare alle prestazioni pure. Secondo i suoi progettisti, la puntigliosa messa a punto della frequenza verticale è tale da paragonare un viaggio in Model 3 a una camminata veloce, oppure a una corsetta. Come si evince, oltre a motore elettrico e interni digitali, la rivoluzionaria berlina di Elon Musk è molto di più. È una sorpresa dietro l'altra, nulla (dalla meccanica all'elettronica) appartiene alla sfera della componentistica comune. Non resta che "rapire" presto un esemplare, metterlo alla frusta, magari anche smontarlo. E assaporare anche di persona questo prodigio tecnologico ancor prima che sociale. 


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 18/10/2018
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