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Suzuki Splash


Avatar Redazionale, il 17/08/06

18 anni fa - Monovolume tascabile, grintoso e versatile

Piccolo è bello. Alla Suzuki ci credono davvero e preparano l'ennesima proposta di taglia small, una specie di monovolume tascabile, grintosa e versatile. Per adesso è ancora un prototipo ma il suo destino è già scritto: entrerà in produzione.

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BENE, BIS Alla Suzuki la formula della monovolume compatta porta una certa fortuna. La prova evidente è il successo raccolto nella sua lunga carriera dalla Wagon R in ogni angolo del pianeta. Così, all'ombra della grande S, hanno deciso di provarci di nuovo, partendo stavolta dalla base della Swift. Sul suo pianale, rivisto e corretto in base alle nuove esigenze, hanno realizzato il prototipo Splash, nome che curiosamente era già stato utilizzato tempo addietro dalla Rinnspeed per una bizzarra spider anfibia. Questa concept debutterà al Salone di Parigi e - alla Suzuki non ne fanno alcun mistero - prefigura un modello destinato a entrare in seguito in produzione.

IN CARNE Lunga 378 cm, larga 178 e alta 165, con un passo di 236 cm, la Splash eredita dalla Swift anche l'aria paffuta, con i passaruota carnosi a tenere banco nella fiancata. Quest'ultima, è alta e imponente, con un taglio obliquo che dà un'idea di sportività e riduce ai minimi termini le superfici vetrate laterali. La linea di cintura va in crescendo, con un primo cambio di pendenza all'altezza della porta anteriore e un secondo a metà di quella posteriore, i cui lamierati arrivano a lambire le luci di coda.

L'ILLUSIONISTA Molto esteso è invece il parabrezza, che sembra proseguire senza soluzione di continuità nei finestrini e si allunga sopra l'abitacolo per rendere più luminoso l'interno, che si annuncia a cinque posti. L'illusione ottica è quella di una sorta di campana di vetro, su cui sembrano appoggiate due modanature metalliche, che incorporano gli specchi retrovisori e vengono richiamate da due listelli nella parte bassa delle fiancate.

BIGAMIA Il frontale è corto e massiccio, dominato da una calandra trapezoidale che fa un po' Audi, e da profonde prese d'aria. Sotto il cofano trova spazio un inedito quattro cilindri a benzina da 1,2 litri, che gli ingegneri nipponici vedono bene accoppiato a un cambio automatico a quattro rapporti. Per il mercato europeo sembra però difficile che questa sia l'unica trasmissione proposta. E' quindi probabile che il motore si dia alla bigamia e si sposi anche con un più tradizionale cambio manuale a cinque marce. Allo stesso modo, si può ipotizzare che la Suzuki intenda dare la possibilità di scegliere tra la trazione anteriore e quella integrale.


Pubblicato da Paolo Sardi, 17/08/2006
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