Carina, veloce, ipercompatta. Mini, in poche parole. Un progetto sviluppato in casa da uno dei più importanti costruttori mondiali di piccole e svelato in anteprima al Salone di Parigi. Peccato sia solo un prototipo: potrebbe dare un po' di filo da torcere a un'altra Mini di più nobili natali. Come lasciano intendere due scarichi malandrini...
In Giappone, si sa, l’auto-bonsai è una specialità molto diffusa e fra le mille alternative sotto i tre metri e quaranta, che vanno dai più scarni pick-up a vezzosissime coupé-cabriolet, non mancano le elaborazioni sportive compresse-ribasasate-kittate.
Ogni tanto, qualcuno di questi modelli fa capolino dalle pagine delle riviste specializzate o si incontra in vacanza in posti come Grecia e Olanda, col suo carico di alettoncini barocchi, minigonne in tinta e decalcomanie formato maxi. Cosa c’è che non va? Semplice, motori talmente spinti che raggiungono anche potenze specifiche di 100 CV/litro, e telaistica quasi di serie.
Ecco perché un gigante del settore come Suzuki pare aver deciso di correggere il tiro per il mercato occidentale, che richiede prodotti pensati ad hoc sulle esigenze - e soprattutto sui gusti - dei suoi sofisticati consumatori. Con la Concept (è un nome proprio, anche se non sembra) la Casa manda all’aria gli schemi delle micro-nipponiche e abbandona la “fascia protetta” delle key-car per dimostrare che, volendo, un prodotto su misura per l’Europa si può fare.
Magari ispirandosi in alcuni tratti a chi nel Vecchio Continente ha già avuto successo, per essere più sicuri di incontrare il gradimento del pubblico: una formula che accende gli appassionati sin dagli anni ’70, quella della “piccola” con meccanica da “grande”. Non più tricilindrici spremuti come limoni e codolini sui passaruota, ma un’auto “seria” che nasce con l’intento di offrire handling, controllo, divertimento. Oltre alle prestazioni.
Dietro la generosa presa d’aria, che interessa gran parte del paraurti anteriore, c’è un bel 1.6 sedici valvole in alluminio con due assi a camme in testa, in grado di erogare una potenza di circa cento cavalli (basta fare il confronto con la Vitara da 94 e la Liana da 103). Al propulsore è affiancato il cambio MTA a sei marce, con possibilità di utilizzo sequenziale: solo un assaggio della complessa trasmissione che prevede anche trazione integrale permanente. Soluzioni riprese - in parte - dalla Ignis Super 1600, rappresentante Suzuki nello Junior WRC.
Lo styling della Concept-S non è da meno rispetto alla tecnica. Aggressiva e attuale, la vettura esibisce fiancate muscolose e coda scolpita come sulla Stilo, con gradevoli gruppi ottici punteggiati di led, molto avveniristici, e due vistosi terminali di scarico cromati. Un po’ meno riuscito il frontale, causa fanaleria invadente, mentre la vista migliore è certamente quella di profilo in cui spiccano i cerchi da 18”: molto più eloquenti di qualsiasi nervatura sulla lamiera.
Dentro si mantiene la stessa impostazione corsaiola con alcuni dettagli techno, come i montanti rivestiti in alluminio. Non manca, naturalmente, l’elettronica: schermo a centro plancia, chip al posto della chiave (ma questo è un déjà-vu), Advanced Navigation System che consente di giungere a destinazione seguendo un percorso scaricato da Internet o ottenuto via e-mail, MP3, possibilità di ricevere e inviare posta e perfino un rilevatore di impronte digitali per regolare automaticamente la gestione del motore e delle sospensioni sulle preferenze degli utenti. Infine, una curiosità: fra i comandi che i progettisti hanno disposto sul volante c’è anche quello del freno a dit... ehm, a mano.
Scheda tecnica:
Lunghezza 3650 mm
Larghezza 1730 mm
Altezza 1450 mm
Passo 2390 mm
Numero posti 4
Cilindrata 1597 cm3
Motore tipo 4 cilindri DOHC NA 16 valvole
Trazione Integrale permanente
Cambio MTA sequenziale 6 rapporti