L’aveva promesso, e una volta tanto mantiene la parola data. Correva il mese di giugno quando Elon Musk, rispondendo al tweet del proprietario di una Tesla, annunciava che entro la fine dell’anno la rete dei Supercharger di Tesla sarebbe stata messa a disposizione delle altre auto elettriche.
Funny how many people are now questioning why Tesla created their own proprietary charging connector and that it's not fair for other EVs. How about no support for @elonmusk when he was advancing the technology. His team created a reliable way to charge the fleet? Deal with it! pic.twitter.com/K7zLmyIemT
— TesLatino 🚀 Rafael - Lover, not a hater. (@TesLatino) July 20, 2021
NELLA TERRA DEI TULIPANI Nei giorni scorsi è partito un progetto pilota, per ora solo in Olanda, che permette alle auto elettriche non Tesla di approvvigionarsi alla rete dei Supercharger della casa americana. Una rete di ricarica rapida (con potenze fino a 150 kW) che - come abbiamo scoperto anche noi durante il nostro super test di Model 3 - è distribuita in maniera più capillare di quanto si pensi. Anche in Italia. Una rete che però è sempre stata a disposizione dei soli clienti Tesla, impedendo ad auto di altri produttori di utilizzarla. Fino a oggi, perlomeno.
Supercharger anche per le auto elettriche non Tesla
POCO ALLA VOLTA Il progetto avviato in Olanda riguarda solo dieci postazioni Supercharger. Per utilizzarle è necessario installare l’ultima versione della app per smartphone di Tesla (4.2.3 o successive), selezionare l’opzione “Ricarica la tua auto non Tesla” (“Charge Your Non-Tesla”, in inglese), così da trovare la postazione Supercharger più vicina. Manco a dirlo, i possessori di Model-qualcosa potranno continuare a utilizzare le colonnine esattamente come prima, con gli stessi costi.
Supercharger anche per le auto elettriche non Tesla
QUALI AUTO Possono ricaricarsi ai Supercharger di Tesla tutte le auto elettriche prodotte in Europa, grazie alla presenza del connettore CCS presente obbligatoriamente su ogni auto elettrica venduta nel Vecchio Continente. Negli Stati Uniti è facile prevedere qualche intoppo in più: le Tesla vendute negli USA montano infatti connettori proprietari e non compatibili, e questo imporrà agli altri costruttori di realizzare degli appositi adattatori.
Super test Tesla Model 3: la ricarica a una stazione di Supercharger
QUANTO COSTA I proprietari di auto Tesla pagano 0.37 €/kWh; gli altri proprietari di autonon Tesla pagano 0.59 €/kWh, ma è disponibile una formula di abbonamento (rinnovabile mensilmente) che prevede una quota mensile di circa 13 € per accedere alle stesse tariffe dei clienti Tesla. Un costo che si ripaga con 59 kW di ricarica. Per un’elettrica medio grande, insomma, un solo pieno basta a ripagare il canone di abbonamento.
Supercharger anche per le auto elettriche non Tesla
LE DICHIARAZIONI “Stiamo iniziando con un numero selezionato di siti in modo da poter esaminare le esperienze, monitorare eventuali rallentamenti e valutare i feedback prima di procedere con l'espansione. I siti futuri saranno aperti ai veicoli non Tesla solo se vi sarà sufficiente capacità”, ha dichiarato la casa nel post in cui spiega il progetto, ed elenca i luoghi dove è attivo il programma pilota. E nei prossimi mesi il programma si amplierà ad altri paesi europei. “La nostra ambizione è sempre stata quella di aprire la rete Supercharger ai veicoli elettrici non Tesla e, così facendo, incoraggiare sempre più conducenti a passare all'elettrico. Questo contribuisce alla nostra missione che consiste nell'accelerare la transizione globale verso l'energia sostenibile”.