La SsangYong Korando 2011 è il primo modello su cui punta la Casa coreana per tornare protagonista dopo aver rischiato la chiusura. Porterà al debutto un nuovo turbodiesel da 175 cv.
RICOMINCIAMO Dopo essere stata maledettamente vicina ad andare gambe all'aria per una grave crisi finanziaria, dalla quale è uscita solo per l'intervento in extremis dell'indiana Mahindra&Mahindra, la SsangYong prova a risollevare la testa. Non potendo permettersi il lusso di fare un buco nell'acqua con primo modello della nuova era, in Corea hanno deciso di puntare al bersaglio grosso e di lanciarsi in quello che è forse il settore più vivace del mercato, quello delle crossover del segmento C.
YES, WE CAN Il modello della rinascita è la Korando 2011 e la scelta di questo nome non è affatto casuale. In primo luogo, Korando rappresenta un forte legame con il passato, visto che la prima macchina così battezzata (in pratica una Jeep CJ7 sotto mentite spoglie) ha segnato profondamente la storia del marchio. In seconda battuta, nasconde anche un grande valore simbolico: Korando da sempre rappresenta la contrazione di "Korea can do" e in questa fase credere di potercela fare è assolutamente indispensabile per la Casa.
MATITA ITALIANA Smettendo di filosofeggiare e venendo più in dettaglio alla Korando, si nota subito una linea moderna ed equilibrata. Che questa sia la SsangYong più riuscita da diverso tempo a questa parte è un dato quasi oggettivo, più che un giudizio soggettivo. Non che ci volesse molto, visto che le pietre di paragone sono la Rodius e compagnia bella (si fa per dire...). Tuttavia la carrozzeria, disegnata tra l'altro da Giorgetto Giugiaro, sembra davvero avere i numeri per piacere un po' a tutte le latitudini.
ARIA ROBUSTA Il frontale appare abbastanza alto e massiccio, così come in carne appaiono anche i passaruota e la coda, in cui si concentra la maggior parte delle nervature presenti sulle lamiere. Molto particolare è il taglio del montante C, quello posteriore, che, con la sua inclinazione, dà un'impronta sportiva alla vista d'insieme. Metro alla mano, la Korando è lunga 441 cm, larga 183 e alta 171, con un passo di 265 cm.
GIU' PIATTA L'abitacolo appare ancor più acqua e sapone, grazie soprattutto alla plancia che si sviluppa a T, con uno stile molto fluido e lineare. Le soluzioni furbe non mancano come per esempio ampie tasche portaoggetti nelle porte posteriori. Una menzione speciale va anche al pavimento perfettamente piatto, che rende più comoda la vita a chi dovesse sedere al centro del divano e che è un pregio non da poco per una macchina che può essere dotata anche di trazione integrale.
GAMMA IN EVOLUZIONE In alternativa, la Korando può essere però acquista nella più semplice (ed economica) variante con sola trazione anteriore. Quanto al motore, l'iniziale cavallo di battaglia è un inedito due litri turbodiesel accreditato di ben 175 cv e 360 Nm di coppia, abbinabile a un cambio manuale o a uno automatico, sempre a sei marce. Più avanti il ruolo di best-seller potrebbe essere ereditato da una variante prossima ventura da circa 150 cv, mentre su altri mercati potrebbe far bene anche un'unità a benzina da 115 cv attesa nel corso del 2011.
DA DEFINIRE Tempi e modi per l'arrivo in Italia sono ancora da definire, così come l'esatta composizione del listino. In attesa che vengano studiati gli allestimenti più adatti per soddisfare il palato degli automobilisti italiani, in rete circola però già qualche voce ufficiosa in materia di prezzi. Stando alle indiscrezioni, i costi potrebbero partire poco sopra i 20.000 euro tenendosi sul lato opposto ben lontani da quota 30.000.