Ha due anni e sembra uscita oggi dalla matita di Walter De Silva. Il che dimostra quanto fosse avanti lo studio di design di casa Seat, alla presentazione di Ginevra del 2000. Oggi, la Salsa, viene esibita con orgoglio al Salone di Madrid, con un paio di novità che rinfrescano la concept.
Non più argento
, come venne svelata al mondo, ma rosso passione: colorazione ottenuta sovrapponendo sette strati di resina trasparente, di tonalità rossiccia. E poi aria nuova nell’abitacolo: look più dinamico e sportivo, con inserti in alluminio a vivacizzare la bicromia nero-rosso, il pianale e gli inserti delle portiere ricoperti da un materiale lavabile dall’effetto metallico, il cruscotto a tre corone e le due bocchette d’areazione a chiudere la plancia minimale.Esternamente rimangono le superfici vetrate ridotte all’osso, la linea di cintura alta e il passo largo. Davanti, il naso che mette in evidenza la calandra con la S del logo, dietro una coda rotondeggiante con la coppia di terminali di scarico centrale e lo spioncino della terza luce degli stop, che spunta dallo spoiler sopra il lunotto.
Salsa è una concept-car interamente sviluppata nel centro tecnico di Martorell, interpretazione del cosiddetto MDC, ossia il Multi Driving Concept di Seat. Una leva nella consolle centrale permette di scegliere tra tre differenti stili di guida: Sport, Comfort e City. A seconda dell’opzione scelta, cambia la posizione di guida, il tipo di cambio (Tiptronic o automatico) e le informazioni relative alla guida che arrivano al pilota.