Non male messa giù così. Quei colorini da prurito alle mani, il Toro per giunta che carica dalla fiancata, alettoni, minigonne e tutto il resto. Peccato che: spazio per la targa, nemmeno a parlarne; che la leoncina tra i semafori non si potrà piazzare.
QUATTRO LETTERINE Perché quel giallo e blu incollato all'asfalto scappa fuori dalla tavolozza Seat per uno scopo ben preciso. Quattro letterine che poi stanno per un campionato: World Touring Car Championship, ossia uno dei mondiali più importanti della FIA, dopo Formula 1 e Rally.
APERITIVO PICCANTE E, neanche a dirlo, l'idea uscita dagli stabilimenti di Martorell, a due passi da Barcellona, è quella di vincerlo quel WTCC, altro che importanza del partecipare, suvvia. Un vizio che viene dalla famiglia, abituata bene sotto le bandiere a scacchi tra Audi e Lamborghini. Seat è tornata alle gare nel 2003 con la Cupra all'Europeo Turismo e dopo essersi sgranchita le idee nell'anno del debutto si è portata a casa una vittoria, cinque podi e due pole, l'anno dopo.
PRIMA PASSERELLA Bene, l'ETCC si è oggi trasformato in WTCC: Seat ha trasformato la Cupra in Leon, appioppandole un toro insofferente sulla carrozzeria. E mentre in 120 mila si distraevano poco tempo fa al Montmelò seguendo Fernandino Alonso in pista, a poca distanza - Barcellona città - la Leon si faceva vedere per la prima volta al mondo in modo ufficiale dalla passerella del Salone dell'Auto spagnolo.
TRA TORO E LEONE Un luccichio di cattiveria che ha dei numeri da sedersi a riflettere. Il quattro cilindri di due litri, ad esempio, mi tira fuori senza farsi pregare un buon 260 cavalli di potenza a 8500 giri, scaricando la potenza sull'asse anteriore tramite un sequenziale Hewland a sei rapporti e con tanto di differenziale autobloccante regolabile. Perso? Praticamente anoressia: 1140 chilogrammi. Cerchi? Da diciassette pollici, inguantati da Michelin.
PRONTA PER L'USO Un gioiellino che è l'orgoglio dei 140 che ci lavorano attorno dalla mattina alla sera, tra specialisti del centro tecnico Seat e i tecnici dell'Audi Sport, fondamentali per lo sviluppo aerodinamico nel tunnel del vento. Insomma, tutto pronto. Non resta che dare appuntamento tra i cordoli. Attenzione a quel giallo e blu: promette bene.
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