A Parigi il verde va per la maggiore. Renault, che gioca in casa, non si è fatta cogliere in contropiede. Motore elettrico, vetratura verde con pannelli solari annessi. Il gemello hyppie della Be Bop ha anche il monopattino di scorta.
IN DUE LETTERE All'auto che dovrà ridurre al minimo le emissioni nocive, Renault ha dato nome stringendo al minimo le lettere. Z.E. sta per "Zero Emission", senza troppo scomodare la fantasia e relegando in una sigla il succo del progetto di quella che al momento resta solo una concept, sebbene imparentata con una vettura pronta per la produzione. L'occhio non vi ha traditi: la base è esattamente la stessa della Kangoo Be Bop e anche le misure sono quasi identiche (395x185 cm). Dentro, però, si aprono mondi diversi.
2 COMANDAMENTI Lo sviluppo di queste concept-verdi, per Renault come per le altre Case, segue due direttrici: abbassare il più possibile il consumo energetico, garantendo prestazioni all'altezza delle auto già in circolazione. L'autonomia del mezzo deve saper reggere anche le lunghe percorrenze e, per farlo, ha bisogno che illuminazione, riscaldamento e "clima" non saccheggino troppo la riserva energetica.
CLIMA CASSINTEGRATO Con la ZE sono partiti dall'involucro, una carrozzeria progettata con lo stesso principio di funzionamento di un thermos: l'aria scorre in mezzo a una doppia parete isolante e riesce a contenere le escursioni termiche. Il climatizzatore, optional confortevole ma "bevereccio", taglia così drasticamente il proprio orario di lavoro, delegando l'onere di mantenere una temperatura gradevole ad altre componenti. Come la verniciatura e i vetri, ad esempio: la prima realizzata con un'alchimia atermica, i secondi fatti di cristalli verde acido per favorire l'isolamento. Verde acido è anche tutto il mega-padiglione al quale sono integrati dei pannelli solari, da dove in parte si alimenta il sistema di regolazione della temperatura.
CINE-RETROVISORI I pannelli solari alimentano anche le due telecamerine poste a mezza altezza dei montanti del parabrezza, molto più efficienti di due specchietti retrovisori che penalizzerebbero l'aerodinamica dell'auto aumentando i consumi. Stessa filosofia per i proiettori: sfruttano LED a basso consumo senza perdere d'efficacia. Deformabile e vantaggiosa in caso di urti è la composizione in gel poliuretanico del paraurti.
QUANTE TACCHE? Prima di salire a bordo si sa già dove si può arrivare. All'esterno della portiera c'è un indicatore luminoso a barra che informa sullo stato di carica della batteria, seguendo esattamente lo stesso principio del telefono cellulare. Cellulare che sulla Z.E. si ricicla in navigatore collegandosi alla plancia; conducente e vettura si scambiano informazioni usando il telefonino come tramite, mentre per inserire i dati si ricorre a un touch-pad posizionato tra i due sedili anteriori.
SOERPRESA! Aprendo il portellone non si trova una seconda fila di sedili, ma nello sventurato caso in cui si calcolasse male la durata della batteria, non c'è rischio di rimanere appiedati. Il vano stiva un monopattino elettrico, "gregario" della mobilità alternativa, pronto per gli spostamenti a cortissimo raggio e ricaricabile direttamente attraverso la Z.E. Il suo "motorino" da scialuppa non regge il confronto con quello della caravella, un elettrico da 70 kW di potenza con coppia massima di 226 Nm a 3.000 giri. Ma se l'alternativa è una scarpinata, per i piedi sarà come andare in Ferrari.