Era da tempo che non si vedeva una creatura del genere ma tanti incalliti appassionati la aspettavano: la Renault Twin’Run, rappresenta il futuro sportivo delle city car francesi.
EREDE DI STIRPE Certo, sostituire mostri sacri come la Renault R5 Turbo o la schizofrenica Renault Clio V6 non è compito per tuttima la nuovissima Renault Twin’Run sembra avere i numeri per farlo. Motore derivato dalla Mégane Trophy, telaio tubolare in acciaio e peso inferiore ai 1.000 chili dovrebbero bastare a solvere qualunque dubbio. Non è però solo una concept-car da mostrare alle fiere: in Renault affermano con fierezza che la Twin’Run rappresenta il futuro delle city-car; certo, forse in toni un po’ esagerati…GUARDA IL VIDEO.
DISEGNATA DAL VENTO Anche da ferma, la Renault Twin’Run sprizza grinta da tutti pori. Si vede come gli ingegneri abbiano posto molta attenzione all’aerodinamica, soprattutto da particolari come la grande ala o il diffusore posteriore. Sulle porte, il numero 5 rievoca senza troppi indugi la R5 Turbo, così come la forma dei fari anteriori o i generosi fianchi posteriori. I quattro fari supplementari ultrapiatti, a tecnologia LED, reinterpretano, in chiave moderna, il portafari utilizzato durante le speciali notturne. Totalmente configurabili, i set di fari sono gestiti da un sistema di controllo a bordo, e sono spessi appena 25 millimetri. Da notare che la carrozzeria, in materiale composito, benefici delle competenze acquisite in gara, con rivestimenti in fibra di carbonio utilizzati per la lamina anteriore, il padiglione, il diffusore posteriore e gli archi ruota.
CUORE SPORTIVO Per avere prestazioni da cardiopalma, sul fronte motore non si è badato a spese. Frutto della collaborazione tra Nissan e Renault, la Renault Twin’Run è dotata di un motore V6 3,5 litri strettamente derivato dalla Mégane Trophy. Montato longitudinalmente in posizione centrale posteriore, il V6 eroga una potenza di 320 cavalli a 6.800 giri e una coppia di 380 Nm a 4.850 giri. A questo è accoppiata una trasmissione sequenziale a 6 rapporti SADEV, con differenziale autobloccante a slittamento limitato, mentre la frizione è metallica bidisco derivata dalle corse. Per garantire la centralizzazione delle masse, elementi come il serbatoio, la batteria, il radiatore e il servosterzo idraulico sono stati installati sotto il cofano. Il risultato è una ripartizione dei pesi 57% all’anteriore e 43% al posteriore, per un totale di soli 950 chili a secco. Che, accoppiati al generoso motore, permettono alla Twin’Run di bruciare lo 0-100 in soli 4,5 secondi e fiondarsi fino a 250 km/h. Quasi dimenticavo: la trazione è posteriore, ovviamente.
TELAIO DA CORSA Per il telaio si è fatto travaso completo dalle competizioni. Messo a punto direttamente da Tork Engineering, è un multi tubolare in acciaio mutuato dall'aeronautica e da quanto utilizzato in gara. Avantreno e retrotreno sono dotati di sospensioni a doppio triangolo ad asse indipendente, mentre i quattro assi, monoblocco, sono in alluminio. Per gli ammortizzatori anteriori e posteriori ci si è affidati alla svedese Ohlins, una garanzia, mentre gli assali sono equipaggiati con barra antirollio di 22 millimetri di diametro all’anteriore e 25 al posteriore. Dulcis in fundo, ci sono cerchi in alluminio scomponibili in tre parti e pneumatici Michelin da 18”, di sezione 205 davanti e 245 dietro.
BELLA FUORI E DENTRO Anche negli interni la Twin’Run è un continuo richiamo alla storia. Rollbar tubolare, sedili da corsa con cinture a 4 punti, tutti particolari molto ready to race. Tuttavia, non manca un pizzico di comfort, come i pannelli delle porte e della plancia, rivestiti di pelle rovesciata a effetto Alcantara, nera e rossa. Tornando al racing, il volante è ispirato alle competizioni, mentre il freno a mano idraulico meccano-saldato è disposto all'altezza della leva del cambio. Altri particolari degni di nota sono la strumentazione, inserita in una console laccata bianca, lo schermo LCD XAP da 5,5 pollici, posizionato dietro il volante, il display multi-pagina che indica la velocità, il rapporto inserito, i giri motore, la pressione del carburante e dell'olio; infine, al centro, ci sono due manometri rossi a lancette, che segnalano la temperatura dell'olio e dell'acqua, rievocando ancora una volta la R5 Turbo.