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Renault Nepta


Avatar Redazionale, il 14/09/06

18 anni fa - Esercizio di stile o cambiamento di rotta?

La casa francese fa rotta a portiere spiegate verso l'appuntamento casalingo. E stupisce con una proposta rivoluzionaria per soluzioni tecniche. Molto meno per le linee, suadenti ma restauratrici. Solo un esercizio di stile o un segnale per il futuro?

RESTAURAZIONE I creatori di automobili basati in Billancourt non potevano mancare l'appuntamento casalingo. E ci regalano la loro interpretazione della cabrio di lusso di domani. La ricetta prevede tutti gli ingredienti necessari: misure importanti, quattro posti e grande dispiegamento di ricerca e tecnologia applicata. Unica nota sorprendente lo stile. Che, contrariamente alle ultime interpretazioni della casa, non stupisce con provocazioni da punto esclamativo. Affidate, invece, alle soluzioni di accessibilità. Con il concetto di apertura ad ala di gabbiano... applicato alle fiancate.

APERTURE Non mancano certo gli spunti di discussione, sia chiaro. Eleganza e raffinatezza sono i motivi dominanti. I giochi di aperture legati all'alzata delle portiere faranno la gioia dei voyeur. E le forme suadenti evidenziano ricerca di grinta mitigata da inseguimenti di superfici sempre levigate, come un sasso dal mare. Basta osservare gli specchi retrovisori, sospesi nel vuoto e attaccati ad una piccola ala ricurva.

TRIPARTITE Degni di citazione e molto scenici anche i gruppi ottici a led, declinati in tre differenti unità in base al lavoro, più o meno da protagonista, che dovranno svolgere. Luci da giorno, luci da svolta e poi quelle principali, con abbaglianti-anabbaglianti che seguono l'angolo di sterzata. Tutte affilate e integrate nei giochi di curve frontali.

SIGAROIl bicolore e la vista da dietro citano l'epoca d'oro del design automobilistico, con qualche influenza a stelle e strisce, ad esempio della Ford Thunderbird. Allungata a sigaro e con uno sbalzo elevato tra la ruota e la fine della carrozzeria. Quasi a fare da contraltare all'aggressività anteriore, degna di una supercar.

STESSA MATITA? Ma c'è un ma...chi l'ha disegnata? Non vogliamo dire che la Nepta sia un passo indietro. Semplicemente rileviamo il cambio di rotta del team capitanato da LeQuement. Tanto da domandarci quali motivi strategici si nascondano dietro linee suadenti, molto proporzionate e raffinate. Esercizio di stile fine a se stesso o, per il futuro, anchele Renault diventeranno più conformiste e punteranno sull'eleganza? Non si sa, vedremo.

FIANCATA DI GABBIANO È invece dato vedere il più grande guizzo di originalità. Le maestose porte, ma forse sarebbe meglio dire fiancate, ad ala di gabbiano. Che si aprono motorizzate e segnano la nuova frontiera dell'accessibilità moderna. Tanto da far sorridere di tenerezza pensando alla Countach. La Nepta si apre tutta e l'occhio, oltre che nell'abitacolo arriva a spaziare fino alle teste del V6. Annegate nel cofano anteriore. Che spettacolo! L'apertura completa, che sembra pensata apposta per fare il pieno di sguardi (e di ingressi a bordo) in un salone, difficilmente potremmo rivederla replicata tanto presto in un modello di produzione. Rimane comunque un bel pezzo di design e ingegnerizzazione.

OSPITALE Il sipario alzato consente di buttare lo sguardo negli spazi abitativi della Nepta.Che puntano a coccolare i passeggeri che potranno un giorno, forse, sedersi in ambienti raffinati e tecnologici. Pelle bianca per riscaldare il tatto. Ma anche schermi dvd, sistemi multimediali e tasche dietro i sedili per riporre le riviste preferite.

ACCORTA Curiosità tecnologica dedicata alla sicurezza sono i sensori integrati nelle porte che, attraverso la rilevazione degli ostacoli all'apertura e alla chiusura (con un sistema "antipizzicamento") evita ingloriosi danni alla carrozzeria o agli arti... Il pilota e i passeggeri, una volta accomodati sulle quattro sedute a loro riservate, possono godere dello stile pulito dell'abitacolo, con una strumentazione che utilizza un mix di tecnologie digitali e analogiche per richiamare il passato, interpretandolo al futuro.

TOUCH DESIGN Ma più che l'aspetto è la filosofia di progettazione ad essere protagonista. I tecnici francofoni hanno seguito i canoni del touch design, pensando non solo alle apparenze, ma anche e soprattutto all'ergonomia e all'interazione uomo-auto. La colonna dello sterzo e la pedaliera possono essere adattate alla conformazione fisica del pilota con regolazioni motorizzate elettricamente. Soluzione obbligata del resto, i sedili sono fissi.

CAMBIO ROTANTE? No, nessuna soluzione innovativa per la trasmissione. Ma per il comando la fantasia ha preso il sopravvento. Non ci sono leve, manovelle, manopole, pulsanti. Ma una rotella in posizione centrale definita come una soluzione molto comoda da chi l'ha progettata. I francesi ne sanno sempre di più...Meno male che per comandare i sette rapporti ci sono anche i paddle dietro il volante.

TAXI DRIVER Il vetro che separa la panca anteriore da quella posteriore non è stato pensato in previsione di futuri impieghi da taxi lungo la corniche, ma per assolve la funzione di deflettore e ripara dalle turbolenze indesiderate i passeggeri posteriori. Altre raffinatezze, che poi sono il vero piacere di chi progetta e guarda queste dreamcar, sono riservate a sistemi di ancoraggio delle sedute. In alluminio e ispirate al mondo dei motoscafi. E gli schermi protettivi per gli lcd incastonati nei sedili, per rendere innocui scrosci d'acqua imprevisti.

PIUMA Indice di ricerca e sviluppo d'alto livello ancheil peso, che nonostante dimensioni da incrociatore (lunghezza 5 metri e larghezza 1,96) si contiene in 1490 kg. Quanto una compatta. Fattore che, unito alla trazione posteriore e ai cavallini del V6, dovrebbe garantire soddisfazioni sportive. Una parte di gloria spetta anche ai partner tecnici di Renault in questo progetto. Se a Valeo si deve riconoscenza per le luci al led, Michelin deve essere ringraziata per gli pneumatici. Che sono stati studiati e realizzati con sezioni di mescola differenziate, per esaltare tenuta, durata e comfort. Ma anche per non disturbare l'aerodinamica alle alte velocità. Le rivedremo in futuro su molte auto. I cerchi sono da 23 pollici.

Z Last but not least il propulsore. Di nobili origini sportive visto che utilizza come base il cuore della 350Z. Il 3.5 V6 qui è dopato con due turbo e l'iniezione diretta. Il risultato finale sono 420 cavalli e 560 Nm di coppia. E meno di 5 secondi per lo 0-100Km/h. Interessanti i dati di consumo dichiarato, che grazie ad aerodinamica e peso contenuto dovrebbe, fonte Renault, assestarsi attorno ai 10 km al litro. E sempre dall'interesse del pubblico Parigino dipenderà un futuro approdo nei concessionari.

 

LA SCHEDA TECNICA
 
Lunghezza: 4,995mm
Lunghezzaporte:  3,760mm
Larghezza (esclusi specchi): 1,956mm
Altezza:  1,332mm
Propulsore: V6 3.5-litri 24-valvole con iniezione diretta e bi-turbo
Potenza massima: 309kW/420hp
Coppia massima: 560Nm a 3,000rpm
Carburante: benzina
Cambio: automatico a sette rapporti
Trazione: posteriore


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Pubblicato da Luca Pezzoni, 14/09/2006
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